
GENOVA - Sono stati arrestati i teppisti responsabili degli scontri a Genova in occasione dell'incontro tra Italia e Serbia per le qualificazioni a Euro 2012. Tra i fermati c'è anche l'uomo incappucciato che, salito sulle barriere divisorie dello stadio Marassi, aveva guidato il lancio di petardi e fumogeni che ha portato all'annullamento della partita. A quanto si apprende, dopo ore di tensione con la polizia italiana, i serbi sono stati convinti a salire sul pullman che avrebbe dovuto ricondurli in patria. Le forze dell'ordine hanno invece scortato il mezzo verso la questura. Secondo i responsabili dell'ordine pubblico, "è stato evitato un altro Heysel". La polizia autostradale nella notte ha predisposto un piano di evacuazione dei pullman degli altri tifosi serbi, e il deflusso si è completato regolarmente.
FERMATE 17 PERSONE - Le persone fermate sarebbero 17, altre 35 sono state denunciate, oltre cento sono in via di identificazione attraverso i fermati della Digos. Ivan Bogdanov, questo il nome dell'uomo incappucciato le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, è stato scovato dagli agenti nel vano motore di uno dei pullman dei tifosi nel quale aveva tentato di nascondersi. Le forze dell'ordine lo hanno identificato grazie a un tatuaggio: sul braccio dell'ultrà trentenne è impressa infatti la data 1389, che ricorda la battaglia della Piana dei Merli contro i Turchi, mito
fondante dello spirito ultranazionalista serbo. Vari i reati contestati, dal danneggiamento al lancio di oggetti pericolosi alla resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Tra gli arrestati c'è anche un ragazzo italiano che stava attaccando i tifosi serbi con una spranga.
I FERITI SONO 16 - Negli incidenti, iniziati già prima del match e proseguiti per tutta la notte, sono rimaste ferite 16 persone, tra cui anche due carabinieri. Agli ultrà serbi sono stati sequestrati bastoni, spranghe e coltelli. Secondo fonti interne alla questura i carabinieri feriti, appartenenti al Battaglione Liguria, non hanno riportato lesioni gravi. Tra gli ultras, uno solo è stato ricoverato.
NAZIONALE SERBA PARTITA - Nella notte, è rientrata a Belgrado anche la nazionale di calcio serba. I calciatori hanno espresso grande rammarico per quanto accaduto allo stadio Luigi Ferraris, ma si sono astenuti dal fare ulteriori commenti sul comportamento dei presunti tifosi serbi. "Non erano venuti soli a Genova", ha osservato da parte sua il presidente della Federcalcio serba, Tomislav Karadzic, confermando in sostanza quanto da lui detto ieri sera a Genova subito dopo la sospensione della partita: per Karadzic infatti si sarebbe trattato di un piano preordinato della tifoseria ultras per creare incidenti e far saltare l'incontro.