Nick: Haran Oggetto: Eravamo in serie C Data: 5/11/2010 1.43.20 Visite: 296
"Non dimenticate che qualche anno fa eravamo in serie C": alzi la mano chi non ha mai sentito questa frase, venuta fuori dalla bocca di calciatori, allenatori, giornalisti, addetti ai lavori, tifosi del Napoli. E di De Laurentiis, in particolare, che l'ha trasformata nell'alibi più credibile e giustificabile, suffragato dal fallimento e dalla progressiva rinascita del club. Una nuova era iniziata nel ventre del calcio minore, con il ritiro improvvisato ed i palloni acquistati al supermarket, passando per le gioie della promozione ed il ritorno in Europa. Ma ad oggi la spesa di quei palloni - e non solo - sembra ampiamente ammortizzata: i registri contabili ci raccontano che la SSC Napoli ha un valore di produzione annuale che sfiora i 100 mln, a fronte di spese che non raggiugono il 32% dei ricavi, con un utile in bilancio di oltre 10 milioni di euro. Una diagnosi che rivela un'ottima salute finanziaria, ormai condizione necessaria per la sopravvivenza di una S.p.a. in regime di fair play europeo, con lo spauracchio degli ispettori Uefa pronti a sanzionare chi sgarra. Numeri che, però, indicano anche una disponibilità economica che resta per il momento congelata nelle casse del club. La domanda che quindi inizia a sorgere spontanea è: perchè questo tesoretto non viene investito per un decisivo rafforzamento dell'organico? Eppure le risorse, come dicono i conti, ci sono e finanche un sostanzioso aumento del tetto ingaggi non andrebbe ad intaccare il bilancio. De Laurentiis, dal canto suo, continua a percorrere la strada della crescita graduale, urlando al vento un cambiamento radicale del sistema calcio, condizione necessaria, secondo il patron, per investimenti di più ampia portata. Nel frattempo, però, c'è una piazza desiderosa di tornare alla gloria, generosa oltre le proprie possibilità e competente come poche. Ma la pazienza del bacino d'utenza partenopeo - reale e virtuale - ha un limite, oltre il quale potrebbe subentrare la disaffezione dinnanzi a prospettive di campionati anonimi di metà classifica e briciole di grande calcio. In attesa di quel cambiamento che nessuno nella stanza dei bottoni sembra voler attuare. La gestione De Laurentiis è dunque ad un bivio: l'alternativa al decisivo salto di qualità è la vendita del club a chiunque ne abbia la voglia, la passione ed i mezzi finanziari per investimenti di un certo livello. Napoli vuole vincere, la serie C è ormai solo un brutto sogno. N.T.
Il mio diavolo danza col suo demone..e la melodia che ci accompagna durerà ancora... |