Nick: alylia Oggetto: Poesia del giorno Data: 30/12/2010 21.20.52 Visite: 186
Orsi a Montreal Stamattina ho aperto gli occhi e c’era la neve Neve sui secchi abeti dell’ospedale E ho pensato: beh anche loro invecchiano Anche loro provano il morso di questo inverno Come me, albero disseccato disteso in un letto Con la flebo in un ramo e una chioma incolta di foglie E non importa, alberi miei, se voi avrete la primavera E io forse no. Vi auguro sole e scoiattoli E vi ringrazio perché avete voluto assomigliarmi Fred stanotte è venuto a tenermi compagnia Mi leggeva Melville e le sue poesie di guerra Poesia e diarrea mi accompagnano spesso la notte E ho imparato che nessuna può niente contro l’altra Se la poesia mi incanta, la diarrea grida: basta E chiede giustamente un attimo di attenzione Ma all’uscita del bagno la poesia aspetta E dice: ora ascolta anche la tua anima Ho letto un fascicolo di Wildlife sugli orsi Di come è dura la loro vita, al polo Bianchi e terribili ma anche loro si ammalano E muoiono e spesso non hanno da mangiare E mi sono sentito come un vecchio orso Sperduto nel polo di questi bianchi corridoi E se un giorno arriverò a vedere il disgelo Mi metterò in cammino verso nord Andrò a pescare col mio amico Fred l’orso bruno Da due mesi sto in ospedale, non so se ne uscirò Ma forse quando uscirò non ci sarà più la neve Saluterò gli alberi e dirò: tenete duro ragazzi Anch’io tengo duro e Fred, e gli orsi Lontano da qui, dove non arriva la metropolitana E il vento gelido urla e non c’è riparo Un po’ come andar contro ai dati delle analisi Ma l’orso si alza scrolla la neve e riparte Verso qualche miraggio o tana o nuova avventura Perché vedete, se la vita diventa più corta C’entra più vita dentro, ed è come se un ramo Si riempisse di linfa, o un torrente si gonfiasse d’acqua Non puoi dirgli che l’inverno incombe o il mare è vicino Scorrerà forte, in un incredibile infanzia Così siamo per metà decrepiti e per metà bambini E un po’ poesia e un po’ diarrea Un po’ vecchi alberi, e orsi, e numeri in una corsia In un punto del Polo nord chiamato Montreal E a te, proprio a te che affretti il passo Davanti alla bianca scogliera dell’ospedale Quasi temessi l’onda o il vento della malattia Vorrei dirti: fermati, non aver paura Bevi un caffè alla mia salute, compra un rivista di orsi E non preoccuparti della piccole vendette e dei privilegi Un giorno sarai davanti al bianco della tua anima Davanti al ghiaccio e alla solitudine Sii pronto a ridere, almeno una volta Stefano Benni Love, peace and harmony? Love, peace and harmony? Oh, very nice, very nice, very nice, very nice... but maybe in the next world (cit.) |