ROMA - Il consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge costituzionale per la riforma della giustizia. Lo si apprende da fonti governative. Il ddl costituzionale di riforma della giustizia, riferiscono fonti ministeriali, è stato approvato dal Consiglio dei ministri all'unanimità. Il via libera al testo è stato salutato con un applauso.
La riforma della giustizia è un punto qualificante della nostra azione di governo, una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso. È il ragionamento svolto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso del Consiglio dei ministri, secondo quanto riferito da fonti governative. Il Cavaliere ha in sostanza negato che si tratti un provvedimento 'ad personam' e sottolineato che non è contro qualcuno ma va nell'interesse generale del paese.
«Mi prenderò la soddisfazione di essere presente ai processi» che ancora mi vedono come imputato e «credo che mi prenderò delle belle soddisfazioni e soprattutto spiegherò agli italiani come stanno veramente le cose». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
«È una riforma punitiva il cui disegno complessivo mina l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e altera sensibilmente il corretto equilibrio tra i poteri dello Stato. È una riforma contro i giudici che riduce le garanzie per i cittadini». È quanto affermano il presidente Luca Palamara e il segretario dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Cascini a proposito della riforma varata dal Consiglio dei ministri.
Alfano: dall'Anm critiche precotte. Al ministro della Giustizia Angelino Alfano sono apparse «precotte» le critiche mosse dall'Anm alla riforma varata oggi in Consiglio dei ministri: si tratta di «censure forse arrivate prima che il testo fosse divulgato». Respingendo l'accusa che la riforma comporti un assoggettamento della magistratura all'esecutivo, Alfano, ntervenendo al convegno Magna Carta, ha citato il caso dell'arresto della moglie del suo predecessore, lemente Mastella
«La pseudo riforma licenziata dal Consiglio dei Ministri sulla giustizia non è altro che un'ennesima legge 'ad personam', scritta sotto diretta dettatura di un premier oramai disperato». È quanto afferma Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della Federazione della sinistra.
Se contro la riforma della giustizia l'Anm proclamerà degli scioperi «vedremo come li motiveranno, Crediamo che non ci siano motivi» perchè si tratta di una «riforma molto equilibrata». Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «È chiaro che si tocca qualche privilegio», ma «noi non abbiamo presentato un quinto Vangelo ma una proposta consolidata in 17 anni. Rispetto alla quale in parlamento saranno ascoltati costituzionalisti ed esperti di diritto».