Nick: insize Oggetto: STRATEGIA DELLA TENSIONE Data: 9/9/2004 9.32.13 Visite: 107
LA STRATEGIA DEI SEQUESTRI di Pancho Ovvero: come convincere un occidente pacifista che la guerra in Iraq è giusta. Sono troppe le contraddizioni, le zone d’ombra e gli interrogativi sulla strategia dei rapimenti che ha preso piede in Iraq. Qual è il vero obbiettivo di questi rapimenti? Perché vengono rapiti solo civili? Perché agiscono con tale facilità e chi sono questi sequestratori? Già alcuni dubbi sorgono quando si vedono le richieste dei sequestratori: non solo sono poste con assurdità (non c’è alcuna intenzione di ottenere qualcosa), ma servono per destabilizzare i paesi che subiscono il ricatto, e il sequestro di civili, pacifisti, serve per convincere un popolo unanime contro la guerra che esista davvero una minaccia..... .....La cosiddetta "resistenza irachena" ha sempre colpito militari. Il sequestro di civili e pacifisti non è casuale e non viene fatto per maggiore semplicità. Risponde ad un chiaro disegno di convincimento dell’opinione pubblica. Questi sequestri hanno un carattere strumentale: il loro vero obbiettivo non è quello di ottenere la liberazione dell’Iraq dagli invasori americani e alleati, ma di accrescere e creare lo scontro e l’odio tra civiltà che in realtà non esiste. I sequestri sono la continua giustificazione alla guerra verso l’opinione pubblica: è per questo che sono prevalentemente mediatici, colpiscono civili e sono diretti ad un "pubblico" che è stato scettico e contrario alla guerra. I veri beneficiari dei rapimenti sono gli stati in guerra. I rappresentati dei governi che hanno promosso la guerra sono complici dei rapinatori. Sempre pronti a rilasciare qualche dichiarazione reazionaria e razzista sullo scontro tra civiltà. E se, per un pagamento di un riscatto o per qualche altro gioco politico, i sequestrati vengono liberati, il governo in guerra guadagna credibilità anche in termini elettorali. Anche per questo non è chiaro chi siano questi sequestratori. E soprattutto perché agiscano con tale facilità. L’universo di sigle di gruppi di sequestratori che si è creato ha la stessa validità dell’invenzione di Al-Queda (la fantomatica rete di terrorismo mondiale). Non è da escludere la connivenza di servizi segreti con questi rapimenti. L’ideazione di una strategia molto prolifica per continuare la guerra e perseguire gli interessi economici. Con questo non intendo negare che la maggior parte dei sequestratori siano arabi, ma tra gli ideatori e i protettori di queste azioni ci siano molti bianchi con passaporto occidentale. La strategia dei rapimenti non porta nessun beneficio alla causa irachena. Al contrario sposta l’attenzione dalle stragi di civili iracheni che avvengono quotidianamente. Le immagini dei sequestrati monopolizzano i media e ricattano i popoli e le persone che si erano e si battono contro la guerra. L’uccisione di civili giustifica la guerra e l’invenzione razzista di una minaccia islamica. L’inquietante connivenza dei servizi segreti occidentali (confermata da alcune metodologie usate e dalla protezione e libertà di azione di questi gruppi), è provata dalla necessità di continuare una guerra alla quale ancora non è stata data una spiegazione formale convincente. I sequestri sono uno strumento mediatico diretto verso l’occidente per giustificare la guerra, per distogliere l’attenzione dagli interessi economici e per creare odio. |