Nick: PepposDj Oggetto: Speciale 11/9 Data: 11/9/2004 9.35.40 Visite: 74
Speciale 11/9 Questa e' la cronologia, minuto per minuto, dell'11 settembre 2001. Tutte le ore sono espresse nell'orario locale di New York e Washington. 7.59 - Il volo American Airlines 11 decolla dal Logan International Airport di Boston. Sul Boeing 767, diretto a Los Angeles, vi sono 95 persone. 8.14 - Il volo United Airlines 175 decolla dallo stesso aeroporto con 65 persone a bordo. Il Boeing 767 e' diretto a Los Angeles. 8.15 - Il primo segnale di allarme. Il volo AA11 non rispetta le disposizioni dei controllori di volo. 8.15 - Il volo American Airlines 77 decolla dal Dulles Airport di Washington con 64 persone a bordo. E' diretto a Los Angeles. 8.40 - La conferma: Boston informa il Norad (North American Aerospace Defense Command) che il volo AA11 e' stato probabilmente dirottato. 8.42 - Il volo UA93 decolla da Newark (New Jersey) alla volta di San Francisco con 44 persone a bordo. 8.43 - La Faa (Federal Aviation Administration) notifica al Norad che anche il volo UA175 e' stato dirottato. 8.46 - Il volo AA11 si schianta contro la Torre Nord del World Trade Center di New York. Il Norad ordina il decollo immediato di due caccia F-15 dalla base di Falmouth (Massachusetts). 8.49 - La CNN interrompe le trasmissioni. ''Un aereo ha colpito una delle torri del World Trade Center''. 8.50 - La prima autopompa dei vigili del fuoco giunge al WTC. 9.00 - Il presidente George W. Bush, che sta visitando a Sarasota (Florida) la scuola elementare Emma Booker, viene informato da una telefonata del consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice che un aereo ha colpito una delle torri del WTC. 9.03 - Il volo UA175 colpisce la Torre Sud. I caccia F-15 sono ancora ad otto minuti di volo dal WTC. 9.07 - Bush e' informato dal capo di staff Andrew Card, che gli sussurra la notizia durante una cerimonia alla scuola, che ''un secondo aereo ha colpito la seconda torre''. 9.16 - La Faa informa il Norad che anche il volo UA93 e' stato dirottato. 9.21 - Le autorita' di New York chiudono tutti i ponti ed i tunnel di accesso alla metropoli. 9.24 - Il Norad apprende che anche il volo AA77 e' stato dirottato. 9.26 - La Faa ordina il blocco di tutti i decolli negli aeroporti Usa. 9.30 - Bush, in una breve dichiarazione dalla Florida, annuncia che ''l'America ha subito un apparente attacco terroristico''. Chiede un minuto di silenzio per le vittime. 9.32 - La Borsa di New York interrompe le operazioni 9.37 - I controllori di volo del Reagan Airport di Washington avvertono il Servizio Segreto che un aereo non identificato e' diretto verso la capitale. 9.43 - Il Volo AA77 colpisce il Pentagono. 9.45 - La Casa Bianca viene evacuata. Il vicepresidente Dick Cheney e' portato nel bunker blindato sotto la residenza. Nello stesso momento la Faa ordina la chiusura di tutto il traffico aereo sugli Usa: tutti gli aerei in volo (oltre 4.500) devono atterrare al piu' presto. E' la prima volta nella storia Usa. 9.55 - L'Air Force One decolla dalla Florida. Il presidente e' informato che anche il Pentagono e' stato colpito. Bush telefona a Cheney e ordina l'allerta mondiale delle forze militari Usa. 9.58 - I passeggeri del volo UA93, informati via cellulare di quanto accaduto agli altri velivoli, si lanciano contro i dirottatori per riprendere il controllo dell'aereo. 9.59 - La Torre Sud crolla in pochi secondi in una nuvola di fumo e cenere. 10.03 - Il volo UA93 precipita in un campo della Pennsylvania, nei pressi di Shanksville. 10.22 - Vengono evacuati dipartimento di stato, ministero delle giustizia ed altri importanti edifici della capitale. 10.28 - Crolla anche la Torre Nord. Il WTC adesso e' una voragine. 10.45 - Le autorita' ordinano l'evacuazione di tutti gli edifici federali di Washington. 10.46 - Il segretario di stato Colin Powell interrompe una visita in America Latina per rientrare immediatamente a Washington. 11.45 - Bush arriva alla base aerea militare Barksdale (Louisiana). 12.16 - La FAA annuncia che i cieli Usa sono sgombri: tutti i voli civili sono atterrati. 12.36 - Bush parla brevemente alla nazione. ''La nostra liberta' e' stata attaccata da un codardo senza volto. I responsabili saranno puniti''. ''La determinazione della nostra grande nazione e' stata messa alla prova. Supereremo questa prova''. 13.02 - Il sindaco di New York Rudy Giuliani ordina l'evacuazione di Manhattan a sud di Canal Street. 13.27 - Le autorita' di Washington dichiarano lo stato di emergenza in tutta la capitale. 14.50 - Bush si sposta in aereo a Offutt (Nebraska) dove si trova il quartier generale del Comando Strategico Usa. 15.07 - Bush presiede una video-conferenza con i membri del Consiglio Sicurezza Nazonale a Washington. 16.45 - Le autorita' di New York annunciano che almeno 200 vigili del fuoco e 78 poliziotti sono morti. 17.20 - Crolla anche il Seven World Trade Center, un edificio di 47 piani. 18.45 - Bush rientra alla Casa Bianca. 20.30 - Il presidente parla a reti unificate alla nazione. ''Migliaia di vite sono state distrutte da una forza malefica. I responsabili la pagheranno. L'America non fara' distinzioni tra i terroristi e coloro che li ospitano''. 21.00 - Bush torna a riunirsi con il Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Viene discusso, tra le tante cose, anche un primo piano di rappresaglia militare contro i terroristi. ..................... Il primo aereo si infila nelle Torri Gemelle e Osama bin Laden nel suo rifugio afghano piange di gioia e loda Allah. Poi solleva due dita al cielo, per indicare che qualcos'altro e' in arrivo. I seguaci lo osservano e ad ogni aggiornamento sui nuovi attacchi la scena si ripete: tre dita, quattro dita, ogni volta anticipando con un dito una nuova strage aerea, tra lacrime e preghiere. E' l'11 settembre 2001 del capo di Al Qaida, ricostruito fotogramma per fotogramma dall'intelligence occidentale grazie a fonti di prima mano, due terroristi detenuti che quel giorno si trovavano con bin Laden nella casa sicura in Afghanistan dove lo stato maggiore dell'organizzazione attendeva notizie dall' America. Il racconto che ne emerge fa riapparire Osama dalle nebbie dell'incertezza in cui e' avvolto da mesi il destino del capo di Al Qaida. Anche un video nel settembre 2002 dall' emittente araba Al Jazira, con la presunta voce di bin Laden che loda i dirottatori kamikaze, non ha permesso di offrire nuovi elementi sulle condizioni del miliardario saudita, che molti ritengono possa essere morto. Integrate con il racconto che lo stesso Osama offri' sul suo 11 settembre in un video reso pubblico alla fine dello scorso anno, le rivelazioni dei detenuti hanno aperto uno spaccato su cosa avvenne nel rifugio afghano mentre l'America piombava nell' orrore e sembrano confermare che il leader di Al Qaida era al corrente dell'intero progetto stragista. Secondo le fonti, in Afghanistan quel giorno solo tre persone sarebbero state a conoscenza del piano: Osama, il suo comandante militare Mohammed Atef (in seguito ucciso dagli americani) e Khalid Shaikh Mohammed, che l'Fbi ritiene la vera 'mente' dell'11 settembre. Bin Laden, nel video diffuso nel dicembre 2001, raccontava di aver saputo dal giovedi'precedente che quel giorno (martedi' 11) era previsto l'attacco ed era vicino alla radio in attesa di notizie. Mentre sull' Afghanistan scendeva il tramonto, arrivo' la notizia del primo aereo contro il World Trade Center. Bin Laden, hanno raccontato gli uomini che gli stavano vicini, comincio' a pregare e piangere di gioia, gridando 'Allah Akbar' (Dio e' grande). Mentre tutti intorno a lui festeggiavano - secondo una ricostruzione della Cnn - Osama fece un gesto significativo, alzando al cielo due dita. Nel video di dicembre, proposto dal network americano in parallelo alla ricostruzione, bin Laden raccontava che dopo il primo impatto ''tutti erano pieni di gioia ed eccitati e io dissi loro: 'Siate pazienti'''. Osama e il suo seguito, dopo le prime notizie, si trasferirono di fronte a una tv satellitare, per seguire le notizie dagli Usa. Tra le decine di videocassette recuperate nel 2001 e 2002 dalla Cnn in Afghanistan, una mostra immagini filmate direttamente in quelle ore riprendendo lo schermo di una tv. Dopo la notizia del secondo aereo contro il World Trade Center, si sarebbe ripetuto il cerimoniale di bin Laden: preghiere, lacrime, 'Allah Akbar', poi la mano che si alza stavolta con tre dita, per preannunciare altre novita'.v Il terzo dito avrebbe preceduto di molto il momento in cui il volo American 77 ando' a concludersi contro il Pentagono. E anche in questo caso, dopo la notizia e le lodi ad Allah, il capo di Al Qaida avrebbe sollevato la mano, guardando i seguaci e mostrando loro, con un sorriso, quattro dita. Sull'Afghanistan cominciava a calare la notte e gli Usa erano nel pieno del panico. Il volo United 93 concludeva la sua corsa verso Washington cadendo in Pennsylvania, per la rivolta dei passeggeri. I fedelissimi di Osama - stando alla ricostruzione - tornarono a guardare il capo, in attesa di un eventuale quinto dito. Ma bin Laden fece capire che il conto sulla punta delle dita era finito, cominciava la guerra contro l'America e l'Occidente. ................................... Hanno scelto come morire: cadendo nel vuoto, per dieci interminabili secondi, sfuggendo all'inferno soffocante di fiamme, fumo e calore delle Torri Gemelle. Almeno 200 persone si sono lanciate nel vuoto nei 102 minuti trascorsi tra l'impatto del primo aereo contro la Torre Nord, alle 8.46 del mattino dell'11 settembre, e il crollo dello stesso edificio alle 10.28. Le immagini dei corpi nel vuoto sono tra le piu' agghiaccianti della tragedia. Proprio per questo sono mostrate raramente dai media Usa. Il numero di 200 e' stato calcolato dal quotidiano Usa Today con una accurata indagine basata su foto, video e testimonianze. I primi corpi hanno cominciato a cadere dalla Torre Nord pochi minuti dopo l'impatto del volo AA11 quando l'esplosione del carburante dell'aereo ha trasformato i sedici piani piu' alti del grattacielo in una fornace. I corpi, isolati o a gruppi, hanno continuato a cadere dai piani alti dell'edificio fino a pochi istanti prima del crollo. Chi si e' tuffato nel vuoto ha solo scelto come morire. Non si sarebbe salvato ugualmente. Nessuna delle persone intrappolate nei piani alti della Torre Nord e' scampata alla morte. Delle 1.402 vittime della Torre Nord circa 200 sono quindi morte lanciandosi dalle finestre. Solo una dozzina di persone si sono lanciate invece dai piani alti della Torre Sud. La differenza va cercata nei cruciali sedici minuti e mezzo trascorsi tra i due impatti contro le torri. Molte persone che si trovavano ai piani alti della Torre Sud sono riusciti a salvarsi proprio per essere precipitosamente fuggite dopo aver osservato il dramma in corso nelle torre gemella. Molti superstiti hanno raccontato che e' stata proprio la vista dei corpi che cadevano dalla Torre Nord a spingerli a scappare a tutta velocita' dall'altra torre. ''Solo dopo aver visto il terzo o quarto cadere, abbiamo compreso che si trattava di persone - ha raccontato James Logozzo, un impiegato della Morgan Stanley, che si trovava al 72/esimo piano della Torre Sud - Ho visto una donna tuffarsi nel vuoto. E' caduta in posizione orizzontale, col volto verso il cielo. Non urlava. Aveva una espressione di shock sul volto. La caduta e' stata interminabile''. La caduta e' durata una decina di secondi. I corpi hanno raggiunto una velocita' d'impatto di 250 km orari. Nessuna possibilita' di sopravvivere al contatto col suolo: morte istantanea. La caduta dei corpi ha salvato persone in altri modi: squadre di vigili del fuoco e di poliziotti che avevano stabilito postazioni d'emergenza sotto i grattacieli hanno deciso di spostarsi piu' lontano proprio per il pericolo della 'pioggia' continua di corpi umani. Almeno uno dei vigili e' stato ucciso da un corpo precipitato dalla Torre Nord. I medici legali si sono rifiutati di archiviare le morti come 'suicidio': la dizione, per tutti, e' stata di 'omicidio'. ....................................... Si sa ancora relativamente poco degli attentatori che hanno fatto schiantare i quattro aerei negli Stati Uniti l'11 settembre 2001. Anche se i piu' conosciuti sono Mohammed Atta, Marwan al-shehhi e Ziad Jarrah, tutti appartenenti alla cellula di Amburgo di al-Qaida, altre 16 persone hanno contribuito materialmente alla riuscita di questa strage. Ecco tutti i nomi e gli ultimi movimenti dei 19 terroristi: American Airlines 11 (torre nord del World Trade Center): MOHAMMED ATTA - Ritenuto il leader della cellula di Amburgo. E' morto ai comandi dell'aereo dell'American Airlines schiantatosi contro la Torre nord. Nato l'1 settembre 1968 al Cairo (Egitto), era arrivato in Germania nel 1992. Studio' all' universita' di Amburgo, dove creo' la cellula integralista. Nel 1999 trascorse periodi in campi di addestramento alla guerriglia in Afghanistan, successivamente segui' corsi di pilotaggio negli Usa. Degli altri cinque attentatori si hanno poche notizie, concentrate soprattutto nei giorni precendenti alla strage. Due terroristi, SATAM AL SUQAMI e ABDULAZIZ ALOMARI lasciano la Florida per Boston qualche giorno prima della strage. In Florida, intanto, il quarto terrorista WALEE AL-SHEHRI spedisce 5 mila dollari negli emirati arabi.Alla vigilia degli attentati, Atta e Alomari prendono una camera al 'Comfort Inn' di Portland (Maine), mangiano ad un Pizza Hut e ritirano soldi da uno sportello automatico: i loro volti restano registrati sulle telecamere locali. Del quinto attentatore, WAIL ALSHEHRI, non si hanno notizie certe. United Airlines 175 (torre sud del Wtc): Cinque i terroristi a bordo: MARWAN AL-SHEHHI: Nato il 9 maggio 1978 negli Emirati Arabi Uniti, e' morto nell'aereo della United Airlines che l'11 settembre centro' la Torre sud. Giunto in Germania nel 1996, incontro' Atta in una scuola di lingue. Come lui, aveva si era addestrato in campi in Afghanistan, prima di seguire corsi di pilotaggio negli Usa. Nei giorni precedenti alla tragedia, FAYEZ AHMED invia 8.055 dollari dalla Florida negli Emirati Arabi, mentre AHMED ALGHAMDI lascia la Florida per prendere il volo che si schiantera' sulla torre sud. Gli altri due terroristi a bordo sono HAMZA ALGHAMDI e MOHALD ALSHEHRI. American Airlines 77 (l'aereo che ha colpito il Pentagono): Gli attentatori sul volo che ha colpito il Pentagono erano cinque: KHALID AL-MIDHAR, MAJED MOQED, NAWAQ ALHAMZI, HANI HAJOUR e SALEM AL-HAMZI. Dei primi tre attentatori si sa che, qualche tempo prima dell' attentato, cominciano ad andare assieme in una palestra vicino Washington. In tasca hanno da una settimana i biglietti per il volo American 77, sul quale li raggiungera' un quinto uomo, Salem al-Hazmi. Anche gli altri 14 futuri dirottatori hanno gia' comprato i loro biglietti, su Internet o presso agenzie di viaggio. United Airlines 93 (caduto in Pennsylvania): Quattro gli attentatori del volo caduto vicino Pittsburg, in Pennsylvania. Il terrorista di cui si sa di piu' e' Ziad Jarrahi; degli altri, AHMED AL-HAZNAWI, AHMED ALNAMI, e SAEED ALGHAMDI si hanno poche notizie ricostruite dalla polizia americana prima dell'attentato. ZIAD JARRAHI: Nato l'11 maggio 1975 in Libano, era ai comandi dell'aereo. Anche lui era stato in campi della guerriglia in Afghanistan prima di iscriversi a una scuola di volo in Florida. Nel 1996 aveva seguito corsi di lingua a Greifswald, studiando successivamente ingegneria aeronautica a Amburgo. Qualche giorno prima degli attentati, Ziad Jarrah e Ahmed al-Haznawi lasciano la Florida per unirsi agli altri a Newark. Il 9 settembre 2001 Jarrah viene fermato dalla polizia per eccesso di velocita' nel Maryland: gli fanno una multa e lo lasciano andare. ........................................ Zacarias Moussaoui, cittadino francese di origine algerina, e' l'unico imputato negli Stati Uniti per gli attentati dell'11 settembre 2001. Secondo l'accusa doveva far schiantare un quinto aereo di linea contro la Casa Bianca. La magistratura e' convinta che fosse in possesso di ordini specifici da parte di Al Qaida e che questi ordini fossero distinti dai quattro dirottamenti dell'11 settembre. Secondo i rappresentanti del Dipartimento della Giustizia Moussaoui aveva gia' acquistato i coltelli da usare nell'attentato. ''Il fatto che non sapesse l'ubicazione precisa dei complici e addirittura i loro nomi non significa che non conoscesse gli obiettivi del complotto'', ha dichiarato il procuratore Kenneth Karas: ''Era stato mandato qui come parte del complotto. Questo e' quel che dice Faiz Bafana, questo e' quel che dice gente che sa''. Bafana, un cittadino malese considerato membro di Al Qaida, e' stato arrestato a Singapore e ha cominciato a parlare con le autorita'. Nelle sue confessioni ha rivelato della visita che Zacarias gli fece tre anni fa nella sua casa in Malesia. Moussaoui ha ammesso di far parte di al Qaida e di essere fedele a Osama bin Laden ma ha sempre negato ogni parte negli attentati dell'11 settembre. E' stato arrestato nell'agosto 2001 per un problema di immigrazione dopo aver sollevato sospetti tra gli istruttori di una scuola di volo del Minnesota a cui si era iscritto chiedendo che gli insegnassero a pilotare un grosso jet, ma non a farlo decollare o atterrare. ................................ Le trasmissioni radio tra controllori di volo e dirottatori dell'11 settembre sono state rese pubblici negli Stati Uniti nel giugno scorso. La voce del capo dei kamikaze Mohammed Atta e' risuonata nell'aula della Commissione bipartisan che indagava sulle stragi al World Trade Center, al Pentagono e in Pennsylvania facendo rabbrividire la rappresentanza di familiari delle vittime invitata ad assistere ai lavori. ''Abbiamo alcuni aerei. State buoni e tutto andra' bene. Stiamo tornando in aeroporto'', dice Atta ai passeggeri del volo Aa11 partito da Boston alle 8 del mattino dell'11 settembre. I controllori avevano perso il contatto con l'aereo quando fu intercettata un'altra comunicazione di Atta: ''Nessuno si muova. Tutto andra' bene. Se vi muovete metterete in pericolo voi e l'aeroplano. State buoni''. I controllori cercarono di contattare il Pentagono cercando di coinvolgere un centro di allerta militare di Atlantic City in New Jersey chiuso da tempo. Alle 8:37 un controllore della Federal Aviation Administration riesce a parlare con il Neads, il centro di difesa aerea del Nord Est a Boston: ''Abbiamo un aereo dirottato che sta volando verso New York. Fate qualcosa, mandate qualche F- 16. Aiutateci'', dice il controllore. ''E' vero o e' un'esercitazione?'', replica il militare del Neads incredulo. ''Non e' un'esercitazione, non e' un test'', risponde l'uomo della Faa. Caccia F-15 decollarono alle 8:46 dalla base Otis dell'Air Force, ma e' troppo tardi. Quaranta secondi dopo il volo Aa11 si schianto' contro il World Trade Center. Ugualmente caotica fu la reazione al dirottamento del volo 175, partito da Boston alle 8:14. Alle 8:47 i collegamenti dei controllori con la cabina di pilotaggio si interruppero. Alle 8:58 un controllore di New York comincio' a sospettare un altro dirottamento. ''Abbiamo varie situazioni. Sta crescendo alla grande. Dobbiamo coinvolgere il Pentagono'', implora alle 9 un manager del centro Faa di New York al centro di comando dell'agenzia a Herndon in Virginia, tre minuti prima dell'impatto del jet sulla seconda delle Torri Gemelle. Il terzo volo, Aa77, era partito da Dulles vicino a Washington alle 8:20 e alle 8:54 aveva deviato dalla rotta. L'aereo apparve sullo schermo di un controllore di volo a Indianapolis che, non riuscendolo a raggiungere, penso' fosse precipitato. Il volo 77 riapparve sui radar alle 9:32: direzione Washington. La Faa chiese a un aereo militare cargo non armato di scortarlo: ''Sembra che si sia schiantato sul Pentagono'', riporta il pilota alle 9:38. Il volo United 93 era partito da Newark alle 8:42 e alle 9:28 aveva smesso di comunicare con terra. ''Si sentono suoni inintellegibili, forse una lotta di ignota origine'', riporta un cointrollore di Cleveland. Vengono intercettate altre comunicazioni: ''Uscite, uscite'', e' una di queste. ''Restate seduti, abbiamo una bomba''. Tra le 9:34 e le 9:38 il controllore segue il jet che prende quota. Poi arriva una nuova comunicazione: ''Questo e' il capitano. Restate tutti seduti. C'e' una bomba a bordo e stiamo tornando all'aeroporto per avere le nostre richieste...State buoni''. L'aereo si schianta vicino a Jamestown, nella campagna della Pennsylvania, alle 10:03. ..................................... Sotto la montagna di macerie del World Trade Center almeno venti persone sono state trovate vive e salvate fino a trenta ore dopo la strage dell'11 settembre. Il quotidiano 'Usa Today' ha raccontato le storie di questi venti 'miracolati'. Dai racconti emerge un filo comune: i superstiti devono la vita al caso. In ogni vicenda altre persone a pochi centimetri dai sopravvissuti sono state schiacciate a morte nel crollo delle Torri Gemelle. Esemplare la vicenda dei poliziotti John McLoughlin, un sergente di 48 anni, e Will Jimeno, di 33 anni, estratti da sotto i detriti della Torre Nord dodici ore dopo il crollo. I due stavano trasportando materiale di soccorso insieme a tre colleghi, nel tunnel di negozi che collegava i due edifici quando il crollo della Torre Sud aveva schiacciato il gruppo. Due agenti erano morti sul colpo, il sergente McLoughlin e Jimeno erano rimasti con le gambe intrappolate sotto pilastri di cemento mentre il quinto, Dominick Pezzulo, era rimasto illeso. Mentre Pezzulo cercava di liberare i due colleghi veniva travolto, nel crollo della seconda torre, da una trave di acciaio. Moribondo, chiedeva invano l'aiuto dei due colleghi intrappolati: ''Non dimenticate che sono morto cercando si salvarvi''. ''Non lo dimenticheremo'', rispondeva Jimeno. Un incendio avvolgeva il corpo di Pezzulo e la sua pistola scaricava all'improvviso 15 proiettili. Alcuni sfioravano l'immobilizzato Jimeno. I due agenti, in una cavita' dieci metri sotto la superficie delle rovine, venivano rintracciati dodici ore dopo il crollo da un marine che aveva infilato la testa in una apertura che portava aria alla 'prigione' dei due poliziotti. Un'altra straordinaria vicenda e' quella di Pasquale Buzzelli e Genelle Guzman, due impiegati della Port Authority, rimasti a lavorare nel loro ufficio al 64/esimo piano della Torre Nord per ben 80 minuti dopo che il loro edificio era stato colpito dal primo aereo alle 8.46. Solo dopo le dieci i sedici impiegati avevano cominciato a scendere le scale verso il pianterreno. Quando la Torre Nord era crollata Buzzelli e Guzman si trovavano al tredicesimo piano. ''Sono caduto per una eternita' - ha raccontato Buzzelli - Mi sono risvegliato tre ore dopo. Ero sopra una pila di detriti''. L'impiegato e la collega erano finiti in una cavita' formatasi cinque metri sotto la superficie. Sono stati recuperati trenta ore dopo. Incredibile anche la vicenda di dodici vigili del fuoco, un agente ed una impiegata sorpresi dal crollo della Torre Nord mentre si trovavano tra il secondo e il sesto piano della Scala B, quella centrale. Mentre tutto l'edificio crollava, i quattro piani della scala dove si trovava il gruppo restavano integri, proteggendo i 14 superstiti, che dopo tre ore riuscivano a trovare da soli una via d'uscita verso la superficie. Il quotidiano Usa ha raccontato anche l'avventura di altri due superstiti al crollo della Torre Sud, riusciti a loro volta a raggiungere da soli la superficie dell'enorme montagna di detriti. .................................. Sui libri di storia e al memoriale che ricordera' alle prossime generazioni cosa e' accaduto l'11 settembre 2001 a New York, il numero delle vittime che sembra destinato ad essere ricordato come quello definitivo e' 2.749. E' l'ultima cifra comunicata dalle autorita' di New York che dal 2001 si occupano della complicata conta delle vittime e di tutte le pratiche relative al loro riconoscimento e ai risarcimenti alle famiglie. Per la prima volta dal giorno in cui migliaia di persone sparirono sotto le Torri Gemelle, il numero dei certificati di morte emessi per le vittime del World Trade Center coincide con l'elenco degli scomparsi redatto dall'Office of the Chief Medical Examiner, l'ufficio di medicina legale della citta'. ''Sulla base delle informazioni che abbiamo adesso, crediamo sia il numero finale'', ha detto Ellen Borakove, portavoce dell'ufficio. La macabra contabilita' delle vittime e' stata incerta fin dai giorni successivi all'attacco, quando si parlava di 6.700 morti. Lo scorso 11 settembre, in occasione del secondo anniversario della strage, furono letti a Ground Zero 2.792 nomi di vittime, ma nei mesi successivi dall'elenco sono stati cancellate 40 persone. Altri tre nomi sono stati rimossi in questi giorni, portando le autorita' ad affermare che il conteggio e' ora definitivo. Due presunte vittime ora sparite sono i coniugi Kacinga Kabeya e Kapinga Ngalula, che vivevano in Texas e di cui un parente segnalo' la scomparsa nel settembre 2001 mentre si trovavano in vacanza a New York: non e' stata trovata alcuna prova che fossero al Wtc. Lo stesso vale per Sneha Ann Philips, una donna di 31 anni che viveva vicino alle Torri e spari' il 10 settembre 2001. I familiari hanno cercato fino all'ultimo di farla restare nell'elenco delle vittime dell'attacco, ma le autorita' ora ritengono che sia sparita in altre circostanze. Con le vittime del Pentagono e i morti sull'aereo caduto in Pennsylvania, il bilancio complessivo dell'11 settembre 2001 e' ora di 2.992 persone uccise, alle quali si aggiungono i 19 terroristi protagonisti dell'attacco suicida. La stragrande maggioranza dei familiari delle vittime, ben piu' del 90% del totale, hanno presentato richiesta di accedere ai fondi federali entro un'ultima scadenza. Solo poche decine di persone hanno invece deciso di rivolgersi ai tribunali e avviare cause giudiziarie, che stanno prendendo il via in questi giorni. ................................. La banda delle cornamuse dei vigili del fuoco di New York per anni era stata abituata a suonare a matrimoni, parate e ogni tanto a qualche funerale di pompieri. Niente aveva preparato i suoi 70 membri all'incubo dei giorni dopo l'11 settembre 2001: settimane di corse da una parte all'altra della citta', tutti insieme o divisi a gruppi, per partecipare a centinaia di memoriali e funerali e cercare di alleviare, al suono di musiche irlandesi, le ferite di un dipartimento che aveva perso 343 uomini in un colpo solo. Nella valanga di ricostruzioni e testimonianze che da tre anni tengono desta negli Usa la memoria dell'attacco alle Torri Gemelle, nessuno ancora aveva raccontato lo sforzo devastante, fisico e mentale, di una speciale 'band of brothers', quella delle cornamuse del Fire Department. Un'odissea fatta di 445 cerimonie funebri in onore dei pompieri caduti, molto spesso celebrate due volte: prima come memoriale per un vigile del fuoco scomparso sotto le macerie del World Trade Center, poi come funerale vero e proprio quando i resti venivano alla luce. Kerry Sheridan, una giornalista di Voice of America, ha colmato il vuoto con un libro, 'Bagpipe Brothers', attraverso il quale ha dato voce ai drammi interiori e alle conseguenze che l'11 settembre ha lasciato sugli 'eroi di Ground Zero'. ''Uomini che sono stati messi su un piedistallo - racconta la Sheridan all'Ansa - e che dopo hanno dovuto fare i conti con i loro sensi di colpa, con i loro limiti umani. Questi tre anni per loro non sono stati facili: c'e' chi si era rifugiato nell'alcool, chi era diventato violento. Ma ce l'hanno fatta, ne sono usciti''. Le cornamuse, una tradizione che affonda le radici nelle origini irlandesi di molti pompieri, sono state una delle prime ciambelle di salvataggio per i vigili del fuoco, nel rischio di naufragio psicologico del periodo dopo l'11 settembre. Nessuna cerimonia funebre per un pompiere a New York e' stata celebrata senza la presenza delle cornamuse, ma per farcela la banda ha dovuto compiere imprese a cui nessuno era preparato. C'e' stato un giorno in cui in citta' si sono succeduti 21 funerali, con i suonatori divisi in gruppetti che correvano da una parte all' altra scortati dalla polizia a sirene spiegate. La Sheridan, che all'epoca era una studentessa alla scuola di giornalismo della Columbia University, conobbe la banda durante uno dei memoriali, che doveva raccontare per il giornale del college, e da allora ha vissuto per un anno con i pompieri, che le hanno dato pieno accesso alle loro storie e ai loro sentimenti. Nel libro, sono i vigili del fuoco a parlare in prima persona e ne emerge la rabbia di quel periodo. A Ground Zero c'erano pompieri che andavano in giro dicendo di voler avere tra le mani Osama bin Laden ''per staccargli il naso a morsi e fargli sparire le orbite degli occhi con i pollici''. ''Erano furiosi - racconta la Sheridan - e' stato tutto molto personale per loro, c'era voglia di reagire, di vendetta. Per la maggior parte i pompieri di New York sostengono e appoggiano quello che ha fatto il presidente Bush in questi anni, compresa la guerra in Iraq''. ........................................ Quattro giorni di blocco per le contrattazioni di Borsa. Il periodo piu' lungo di assenza dagli scambi per Wall Street, dopo la grande depressione del 1929, quando il piu' importante mercato del mondo fermo' la propria attivita' per ben due volte: una settimana tra l'11 e il 15 novembre e un'altra tra il 18 e il 22 novembre. Gli attacchi terroristici dello scorso 11 settembre, con il loro carico di morte colpirono, non solo il Pentagono e le 'Torri Gemelle' ma anche (pur non fisicamente) uno dei pilastri della storia americana e il cuore pulsante della finanza internazionale mettendo in ginocchio, per quattro giorni, il simbolo della ricchezza e della prosperita' occidentale. In quella giornata di inizio autunno di tre anni fa, la piu' lunga che gli Stati Uniti ricordino, sul 'floor' del New York Stock Exchange, la cui sede sorge a pochi isolati dal catino di 'Ground Zero' lasciato dal crollo del World Trade Center, i 'broker' cominciano a prepararsi per la consueta lotta nel 'recinto delle grida' e i 'mezzibusti' dei network finanziari buttano un occhio ai dati sui 'futures' azionari prima di presentarsi agli investitori sui loro teleschermi, quando arrivano, in successione, le notizie di un primo aereo (quello del volo 11 dell'American Airlines) schiantatosi, alle 8,46 contro una delle 'Twin Towers' e poi di un secondo velivolo (quello del volo 175 della United Airlines) finito contro il secondo grattacielo alle 9,03. Dai vertici del New York Stock Exchange, arriva l'ordine di far 'partire' le contrattazioni in ritardo rispetto alle consuete 9,30: ordine superato dalla decisione di non suonare la campanella di inizio scambi, giunta alle 9,58, quando viene annunciata la sospensione dell'attivita' per l'intera giornata. Scelta, poi estesa anche al giorno successivo (resa nota alle 16,25 dell'11 settembre), quando iniziano le febbrili consultazioni del NYSE con le societa' che si occupano dei collegamenti informatici e telefonici per la fornitura dei servizi di Borsa agli utenti. Servizi resi impossibili dal blocco delle trasmissioni in tutta l'area di 'Lower Manhattan'(nonostante il perfetto funzionamento delle tecnologie interne di Wall Street), con la conseguenza dell'annuncio, da parte del Ministero del Tesoro di tenere chiusa la Borsa fino al 17 settembre: il 'black out' piu' lungo dal 1929. Su Wall Street, le luci tornano ad accendersi, cosi', lunedi' 17 settembre, alla presenza delle autorita', tra cui l'allora sindaco di New York, Rudolph Giuliani, il numero uno della Consob americana (Sec), Harvey Pitt e la moglie dell'ex presidente degli Stati Uniti, Hillary Clinton, oltre ai vertici del NYSE guidati dal presidente, Richard Grasso. Nella prima seduta di contrattazioni dopo gli attentati terroristici, la Borsa vede l'indice Dow Jones (il listino principale) cedere il 7,1%, scendendo a 8.920 punti e facendo segnare un regresso di 684 punti base: il piu' alto (a livello di punti e non percentuale) riportato da Wall Street in una sola giornata. Giornata conclusa, pero', con un volume di scambi record, pari a 2,36 miliardi di titoli passati di mano, concreta testimonianza della voglia degli americani di provare a ripartire e allontanare, per quanto possibile, lo spettro di morte evocato da 'Ground Zero'. A dare il rintocco alla campanella mattutina di inizio seduta e a quella pomeridiana di chiusura, una rappresentanza degli 'eroi del World Trade Center', vigili del fuoco e poliziotti della citta' di New York, affiancati dai vertici della societa' giapponese Advantest, la prima a quotarsi (proprio il 17 settembre), dopo gli attacchi terroristici dell'11 e a portare una nuova timida speranza. .................................... Il rapporto finale della Commissione sull'11 settembre elenca dieci opportunita' operative mancate tra gennaio 2000 e agosto 2001 per sventare il complotto di al Qaida contro l'America. 1) gennaio 2000: la Cia non mette nella sua lista nera il dirottatore del volo 77, Khalid al Mihdhar, ne' notifica all'Fbi quando apprende che Mihdhar e' in possesso di un visto regolare. 2) gennaio 2000: la Cia non sviluppa un piano transnazionale per seguire i movimenti di Mihdhar e i suoi complici a Bangkok e poi negli Usa. 3) marzo 2000: la Cia non mette sulla lista nera Nawaf al Hazmi (un altro del volo 77) e non notifica all'Fbi quando apprende che, in possesso di visto, Hazmi e' arrivato a Los Angeles il 15 gennaio 2000. 4) gennaio 2001: La Cia non informa l'Fbi che una fonte ha identificato Khallad o Tawfiq bin Attash, un indiziato dell'attacco alla nave Cole, tra i partecipanti di un incontro a Kuala Lumpur con Mihdhar. 5) maggio 2001: di fronte a un intensificarsi delle minacce un funzionario della Cia incaricato di revisionare l'intelligence non informa l'Fbi del visto di Mihdar, del viaggio di Hazmi o della partecipazione di Attash al vertice di Kuala Lumpur. 6) giugno 2000: Fbi e Cia non passano le informazioni in loro possesso su Kuala Lumpur con gli investigatori dell'attentato alla Cole. 7) agosto 2001: l'Fbi non coglie la portata dell'informazione su un possibile arrivo di Mihdhar negli Usa, ne' condivide l'informazione, non assegna risorse, ne' da' priorita' alla ricerca. 8) agosto 2001: il quartier generale dell'Fbi non coglie il significato delle informazioni sull'addestramento al volo di Zacharias Moussaoui (il franco algerino arrestato in Minnesota) e non condivide queste informazioni con le altre agenzie. 9) agosto 2001: la Cia non mette a fuoco l'informazione che Khalid Sheik Mohammed e' un terrorista di alto livello di al Qaida ne' collega l'informazione che identifica quest'ultimo nel 'Mukhtar' menzionato in altri dossier all'analisi che avrebbe potuto a sua volta collegare Mukhtar a Ramzi Binalshib (della cellula di Amburgo) e Moussaoui. 10) Agosto 2001: Cia e Fbi non collegano la presenza di Mihdhar, Hazmi e Moussaoui negli Usa alla generale minaccia su un attacco imminente. ........................... Ecco una cronologia dei lavori della Commissione d'inchiesta sulle stragi dell'11 settembre 2001, conclusi il 22 luglio scorso con la pubblicazione di un rapporto di 567 pagine. 20 SETTEMBRE 2002 Il presidente George W. Bush cede alle pressioni e accetta l'idea di un'inchiesta bipartisan che faccia luce sulle lacune e sui mancati interventi dei servizi segreti nei mesi che hanno preceduto gli attentati alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono a Washington. 27 NOVEMBRE 2002 Bush affida a Henry Kissinger l'incarico di guidare le indagini ma l'ex segretario di stato deve dimettersi il mese successivo dopo essersi rifiutato di rivelare i nomi di alcuni dei clienti della societa' di consulenze per cui collabora. 16 DICEMBRE 2002 Thomas Kean, ex governatore repubblicano del New Jersey, viene nominato presidente della Commissione. 27 GENNAIO 2004 La Commissione chiede ed ottiene di prorogare il suo mandato fino a luglio. 12/13 FEBBREAIO 2004 La Commissione annuncia che intende chiamare a deporre il presidente Bush e il vice-presidente, Dick Cheney, l'ex presidente Bill Clinton e il suo vice, Al Gore, il consigliere per la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice, il direttore della Cia, George Tenet, il ministro della giustizia, John Ashcroft, il segretario alla difesa, Donald Rumsfeld, e il segretario di stato, Colin Powell. 8 APRILE 2004 Condoleezza Rice compare davanti alla Commissione e sostiene che non vi erano ricette magiche per prevenire gli attacchi. Ammette pero' che i servizi segreti avrebbero potuto fare di piu' e rivela come nell'agosto 2001 a Bush fosse arrivato un memorandum in cui si avvertiva che Osama bin Laden aveva progettato un attacco negli Usa. Lo stesso giorno viene ascoltato a porte chiuse anche Bill Clinton. 13 APRILE 2004 L'ex direttore dell'Fbi Louis Freeh, dimessosi nel giugno 2001, sostiene che le operazioni anti- terrorismo della polizia federale erano ostacolate dalla scarsita' di uomini e di finanziamenti. Ashcroft scarica invece molte delle responsabilita' sull'amministrazione Clinton. 14 APRILE 2004 Tenet afferma che ''problemi sistematici'' affliggono le agenzie di intelligence e che per risolverli occorreranno almeno cinque anni. In un rapporto preliminare, la Commissione critica i servizi segreti e rivela che alla Cia era arrivata una lunga informativa sui corsi di pilotaggio seguiti da alcuni dei kamikaze dell'11 settembre. 29 APRILE 2004 Il presidente Bush annuncia di avere avuto un colloquio ''cordiale a a tutto campo'' con la commissione. L'incontro, cui ha partecipato anche Cheney, non e' stato pubblico. 18 MAGGIO 2004 La commissione afferma che i servizi di emergenza a New York hanno funzionato male a causa di una pianificazione mediocre, di rivalita' e di equipaggiamenti non adeguati. 2 GIUGNO 2004 George Tenet si dimette dalla carica di direttore della Cia ''per ragioni personali''. 16 GIUGNO 2004 Stando ad alcune indicazioni preliminari della Commissione, non esistono prove che l'Iraq abbia in qualche modo aiutato gli autori e gli ideatori delle stragi. Bush replica di non avere mai sostenuto una tesi simile ma di avere solo parlato di contatti tra Iraq e al Qaida. ................................. Con le Torri Gemelle ormai affidate alla storia, New York ha deciso di dare alla Statua della Liberta' una sorella maggiore. La Freedom Tower, il grattacielo piu' alto del mondo, sara' una gigantesca versione moderna della statua che dal 1886 accoglie chi arriva in America dal mare. Il progetto definitivo della Torre della Liberta' e' ricco di innovazioni architettoniche e presenta il futuro colosso come un edificio a prova di terrorismo. La voglia di simboli e le esigenze concrete di sicurezza si incrociano nelle immagini e nei modelli della Freedom Tower, presentati in un'affollatissima cerimonia in un luogo storico di Manhattan: la Federal Hall, l'edificio che ospito' il primo Congresso degli Stati Uniti e dove George Washington giuro' come primo presidente del paese. Il grattacielo sara' alto 1.776 piedi (541 metri), in onore dell'anno della Dichiarazione d' Indipendenza, ruotera' leggermente su se stesso e sara' sormontato da una cuspide lanciata nel cielo in posizione simmetrica alla torcia della Statua della Liberta', che sorge nella baia a poca distanza dall'area dell'ex World Trade Center. Altezza e richiamo alla statua sono piu' o meno le sole caratteristiche del progetto dell'architetto Daniel Libeskind sopravvissute al braccio di ferro, talvolta aspro, nato dal confronto creativo con David Childs, l'architetto scelto dal proprietario dell'area, Larry Silverstein, per rendere concreta la 'visione' di Libeskind. I due padri della Freedom Tower sono comparsi fianco a fianco a presentare il frutto dei loro compromessi, che si differenzia dall'idea iniziale di Libeskind soprattutto perche' avvolto interamente in un innovativo reticolo di cavi, sorretto da due strutture trasparenti simili agli alberi maestri di una nave. L'edificio vero e proprio non sara' piu' alto di 60-65 piani, permettendo cosi' a chi vi lavorera' di essere ad un'altezza dal suolo assai meno rischiosa degli oltre 100 piani delle Torri Gemelle (le oltre 2.700 vittime dell'11 settembre 2001 si trovavano quasi tutte al di sopra dell'80.o piano nei due grattacieli). Il reticolato con cui Childs ha deciso di avvolgere la torre, simile come disegno ad una calza a rete, avra' anche funzioni di sicurezza e contribuira', con una serie di altre soluzioni, a rendere l'edificio - secondo i progettisti - ''a super-prova d'incendio''. Le caratteristiche antiterrorismo saranno inoltre rafforzate da sistemi di filtraggio contro gli attacchi biochimici e la Freedom Tower sara' anche ecologica: almeno il 20% dell'energia necessaria per il suo funzionamento proverra' da turbine eoliche piazzate sulla sommita' della torre, al di sotto della cuspide artistica che servira' anche per rimpiazzare l'antenna tv persa nell'attacco dell'11 settembre. Il grattacielo, secondo Silverstein, dovrebbe essere pronto tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Il completamento dell'intero complesso del nuovo Wtc, che costera' 12 miliardi di dollari, e' previsto per il 2013. Una parte importante dell'area sara' il memoriale delle vittime, che sorgera' nell'attuale 'pozzo' di Ground Zero e il cui progetto sara' scelto a gennaio tra otto finalisti. Alla cerimonia nella Federal Hall, i sorrisi e le strette di mano hanno cercato di cancellare le tensioni degli ultimi mesi, che avevano fatto rimettere in discussione piu' volte i progetti per il Wtc. Adesso New York sembra intenzionata a mettere da parte le polemiche - che peraltro fanno parte della storia dello sviluppo urbanistico della citta' - per cominciare a costruire. ''La Freedom Tower ci rendera' una parte dell'immagine della citta' che abbiamo perso l'11 settembre - ha detto il sindaco Michael Bloomberg - e aiutera' a catapultare di nuovo il distretto finanziario di Manhattan al suo posto come epicentro globale dell'innovazione e del grande design urbanistico''. Per il governatore George Pataki, la Torre della Liberta' sara' ''un simbolo della capacita' di recupero della nostra nazione, un segno della tenacia del nostro paese e un monumento alle nostre due icone andate perdute''. ................................. Il terzo anniversario dell'attacco terroristico dell'11 Settembre 2001 ha messo in moto Hollywood, con nuovi film ed una raffica di DVD dedicati alla tragedia. Nei cinema americani e' appena uscito 'Il Dirottamento della Catastrofe: l'11 Settembre, la Paura e la Vendita dell'Impero Americano', un documentario che sostiene che la destra americana era da tempo in attesa di una occasione come quella dell'11/9 per rilanciare le ambizioni imperiali degli Stati Uniti. Il film e' aperto da una citazione su come sia facile per un leader spingere la gente a fare cio' che lui desidera ''basta convincerla di essere sotto attacco''. L'osservazione, viene rivelato dopo qualche secondo, venne fatta dal numero due nazista Herman Goring al Processo di Norimberga. Il documentario, girato da due specialisti in comunicazione della Universita' del Massachusetts, usa interviste, articoli di giornale, documenti per dimostrare che da almeno venti anni i repubblicani stavano aspettando ''un evento simile a Pearl Harbor'' per dare all'impero americano, svanita la minaccia sovietica, ''la struttura dell'Impero Romano''. Sul versante dei DVD il principale evento e' l'uscita il 5 Ottobre negli USA di 'Fahrenheit 9/11': il regista Michael Moore - trionfatore a Cannes - voleva fare uscire a tutti i costi il DVD prima delle elezioni del 2 Novembre. La data di uscita e' strategicamente collegata tra l'anniversario dell'11/9 e la data del voto che decidera' l'inquilino della Casa Bianca. Tra i DVD usciti per l'occasione figura 'Sette Giorni a Settembre', un documentario che segue la vita di alcuni abitanti di New York nella settimana successiva alla tragedia. Il film e' il frutto della cooperazione di 28 cineasti. Sempre su DVD e' uscito 'DC 9/11: Momento di Crisi', una ricostruzione dei drammatici giorni vissuti nella Casa Bianca (con Timothy Bottoms nel ruolo del presidente George Bush) dal primo momento dell'attacco al messaggio di Bush alla nazione la settimana successiva. Un altro DVD, 'Undici Settembre', presenta una serie di cortometraggi da parte di registi internazionali che mostrano su una scala piu' ampia la reazione alla tragedia e le sue ripercussioni planetarie. ...................................... Documentari con immagini inedite, film come il collettivo '11'09''01', una maratona su Sky Tg24 e il concerto per la pace dalla cattedrale di Otranto: cosi' le tv ricordano il terzo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle. RAI - il 10 settembre, alle 0:20, Rai Educational presenta su RAIUNO, per la serie 'La storia siamo noi', lo speciale TERRORE DAL CIELO. A tre anni dalla strage e all'indomani della Relazione finale della Commissione d'inchiesta voluta dal Congresso Usa, Giovanni Minoli ricostruisce i retroscena di quel giorno: quello che e' avvenuto sull'Air Force One, il luogo dove e' stato nascosto il vicepresidente americano nelle ore dell'attacco, gli sfollamenti del Senato, la necessita' di svuotare al piu' presto i cieli, raggiungendo il 'traffico aereo zero'. E il racconto minuto per minuto di come hanno vissuto quel giorno il presidente Bush e le forze armate degli Stati Uniti. Lo speciale propone, per la prima volta tradotte in italiano, le interviste ai protagonisti della tragedia: i piloti militari che avevano avuto l'ordine di abbattere qualunque aereo civile in volo, Dick Cheney e sua moglie, i giornalisti a bordo dell'aereo presidenziale americano e lo staff della Casa Bianca. Sabato, ancora su Raiuno alle 17:45, va in onda dalla cattedrale di Otranto il CONCERTO PER LA PACE: l'orchestra sinfonica della Rai, diretta da Robert King, e il coro dell'Accademia di Santa Cecilia eseguono la suite numero 3 in re maggiore di Bach e la Messa dell'Incoronazione di Mozart. Conduce Paola Saluzzi. Su RAIDUE, ancora l'11 settembre alle 23:40, TG2 DOSSIER STORIE e' dedicato ai kamikaze: l'attacco suicida, usato dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale e poi adottato dalle milizie iraniane di Khomeini, e' oggi l'arma principale del terrorismo islamico. Su RAITRE arriva invece in prima serata (eccezionalmente alle 20) '11'09''01', l'opera collettiva sull'11 settembre presentata nel 2002 come evento speciale al Festival di Venezia: nella durata simbolica di undici minuti, nove secondi e un frame, undici registi - Penn, Loach, Lelouch, Tanovich, Gitai, Ouedraogo, Makhmalbaf, Imamura, Chahine, Nair e Inarritu - raccontano la tragedia che ha colpito l'America. MEDIASET - CANALE 5 sottolinea il terzo anniversario delle Twin Towers con uno speciale TERRA - TRE ANNI DI TERRORE, in onda in seconda serata, seguito da IN MEMORIAM NEW YORK CITY, in collaborazione con Hbo, il documentario in cui l'ex sindaco Rudolph Giuliani viene seguito nei luoghi simbolo di quel giorno. Sempre su Canale 5, sabato alle 16, per il ciclo 'Corto 5' va in onda ROUTINE, un cortometraggio girato dal newyorchese Bob Giraldi che racconta la storia di una giornata vissuta in modo apparentemente normale dalla moglie e dalla figlia di una delle vittime delle Torri. Su RETEQUATTRO in prima serata parte la seconda serie del telefilm 24, protagonista l'agente Jack Bauer, interpretato da Kiefer Sutherland, impegnato nella prima puntata contro un attacco terroristico di matrice araba. LA 7 - Alle 23 la rete propone sabato SPECIALE GROUND ZERO, un documentario della Bbc che ricorda le migliaia di vittime dell'attentato attraverso le testimonianze di chi era a Manhattan l'11 settembre 2001, per raccontare poi come da quel giorno e' cambiata la vita dei newyorchesi. SKY - Sabato tutto il palinsesto di SKY TG24 e' dedicato all'anniversario dell'11 settembre, da MIA ECONOMIA a CONTROCORRENTE, da un'edizione speciale della SCATOLA NETA alle edizioni dei tg. Su MT CHANNEL, dalle 21 all'1, va in onda uno SPECIALE LA MACCHINA DEL TEMPO: spazio a una serie di documentari sulla lotta globale al terrorismo, sugli attentati a Istabnul, Madrid, Bali, a un'intervista di Alessandro Cecchi Paone. Tutti i reportage hanno il marchio Bbc. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati |