Nick: Viola' Oggetto: Human punk - John King Data: 13/9/2004 17.3.30 Visite: 148
Già autore della cosiddetta "trilogia del calcio": (Fedeli alla tribù, Cacciatori di teste, Fuori casa), lo scrittore inglese John King torna con: "Human Punk". Slough, periferia londinese, 1977. Joe, Gary detto Smiles, Dave e Chris sono quattro ragazzini di 15 anni con la passione per il punk. La musica sopra ogni altra cosa, e poi i Doc Martens, le spille con scritto: "God save the Queen", i locali, le ragazze molto truccate, le bevute, lo stare insieme sempre e comunque. Una sera Joe e Gary vengono aggrediti senza motivo, pestati e gettati in un canale. Una di quelle bravate tra ragazzi, per ingannare la noia in un sobborgo desolato come Slough. Gary rischia di annegare, va in coma, e al suo risveglio non sarà più lo stesso, schiacciato forse dai fantasmi che si porta dentro (madre suicida, padre violento). Cina, 1988. Ritroviamo Joe a Pechino, spinto dalla voglia di vedere il mondo, che si arrangia con lavori vari. Lì viene raggiunto dalla notizia del suicidio di Smiles, ormai da anni sprofondato nella follia. Decide di tornare a casa, e lo fa con un viaggio sulla Transiberiana, attraversando la Cina, la Russia, la Germania appena prima del crollo del muro. E’ un’occasione per riflettere, riflettere su ciò che è successo a Smiles, sulla sua vita, sugli anni felici spezzati, sul mondo che scorre attraverso i finestrini, la povertà, le ingiustizie. Slough, 2000. Riecco Joe a Slough, sempre con gli amici Dave e Chris, e il fantasma di Smiles che aleggia come un conto da saldare. Adesso Joe è un uomo di 38 anni, se la passa abbastanza bene, ha fatto della sua passione, la musica, un commercio. Dave è sprofondato nella coca e tira avanti, Chris è sposato. Sempre tutti e tre insieme nei pub, a menarsela l’uno con l’altro, a "seguire l’onda". Sarà l’arrivo del figlio di Smiles (nato da una scopata occasionale tra due ragazzini di 15 anni) a far riaffiorare la voglia di chiudere i conti con chi, a torto o a ragione, è stato sempre ritenuto responsabile della fine di Smiles. Joe e Dave sono due ex punk, in fondo, e pare naturale alla fine quella spilletta con scritto: "God save the Queen" usata come arma, come sigillo, come ultima parola. Bellissimo romanzo, linguaggio "da strada", emozioni come rimpianto, rabbia e voglia di andare avanti mescolate alla perfezione.
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