Nick: mir Oggetto: Predisporsi al micidiale Data: 13/9/2004 19.41.42 Visite: 147
Partiamo per quel di Benevento. Io e pochi amici fidati (non di quelli che tirano sole all'ultimo momento!). Ho fatto decine di volte questa strada quando facevo il servizio civile all'ospizio di Benevento. Alla fine anche i ricordi non propriamente "facili" diventano ricordi piacevoli. Sono pezzi di vita anticati e fascinosi nelle loro luci soffuse. Ma forse è la mia natura malinconica a prevalere nel campo dei tramonti, dei ricordi e dei concetti in penombra. Arriviamo precisi mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo. Parcheggio la Twingo davanti al teatro. A Napoli ogni volta che vado ad una manifestazione vado a piedi. Il tempo di addentare una focaccia presa in un posto lì vicino ed entriamo. All'ora prevista per l'inizio all'interno del teatro (teatrino sarebbe più corretto, il Nuovo qui a Napoli è più grande) non c'è nessuno. Arrivano tutti venti minuti dopo. Tutti vestiti a festa, tutti apparentemente più leggeri della gente napoletana. Si avvertono minori sovrastrutture, intercetto veloci scambi di frasi da media borghesia intrisa di un vago provincialismo. Andiamo avanti. Finalmente fa buio in sala. Si apre il sipario (inciso: ogni volta mi scende un brivido lungo la schiena quando quei panni grandi e arricciati si separano, ogni volta). Bergonzoni è seduto su letto. La scenografia è scarna. Un paio di corde, un letto e lui vestito di nero e scalzo. Lo spettacolo è quasi inutile raccontarlo. Se vi piace il suo uso della parola, del paradosso, dell'ironia filosofica e della filosofia ironica, la scoppiettante irrisione dei modi di dire e delle figure retoriche, l'abuso di aforismi, se vi piace tutto questo allora lo spettacolo vi sarebbe piaciuto. Sono passato dalle risate a lacrimoni a momenti di vago stordimento dovuti alla possente voce di questo omone che ha parlato senza interruzione per un'ora e quarantacinque minuti. Tiene bene la scena e sa ascoltare anche il pubblico senza ripetere la pappardella a memoria. Una bella prova. Bravo Alessandro Bergonzoni, se vi capita andatelo a vedere. |