Merola Day, ieri.

Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.

Nick: Rasojo
Oggetto: Merola Day, ieri.
Data: 20/9/2004 13.57.33
Visite: 131

Merola Day

I 70 anni di Mario Merola festeggiati al porto di Napoli.

Prima stima dell' affluenza (annunciata dai presentatori verso le 22), 100mila persone.

Trenta secondi dopo : 120mila.

Dieci minuti dopo : 150mila.

Cioe', un Napoletano su 10 sarebbe stato li'.

See, vabbe'.

Pero' eravamo un sacco di gente.

Anch'io, ohyeah.

Da sempre la voce di Merola m' incanta. Ha (ancor oggi) timbri e risonanze tutte sue, che sui registri bassi mi ricordano (perdonami da lassu', se puoi....) Fabrizio De Andre', piu' per assonanza emotiva, forse, che per reale somiglianza. E l' epos di una citta' piu' che altro immaginaria, espresso da certe canzoni del suo repertorio, ha presa su di me come su tanti altri Napoletani, che ogni tanto chiudono gli occhi e riposano l' anima in una Napoli tutta core e vicule e curtiello, di guappi sentimentali e uomini d' onore, che ha come unico difetto quello di non essere mai esistita.

E mentre mi avvicinavo (in voluto ritardo, perche' il cartellone paventava, in apertura , la presenza di Gigi D' Alessio), ho potuto ascoltare "Chiamate Napoli 081" cantata dal Grand Vieux..

Da brividi, come previsto.

Nel caso di Merola non si tratta di rivalutare. Si tratta di accettare i fatti.

Va anche detto che i fatti, purtroppo, non sempre sono funzionali all' agiografia sul Nostro che ormai si sta sviluppando.

Merola e' in piena sindrome "living legend". Al punto da risentirsi, sul palco, quando per la trecentesima volta in un' ora e' stata usata la parla "mito" ma , errore , per una volta riferendola ad un altro.

Vero e' che a uno scaricatore di porto che quarant' anni dopo di trova al centro di una simile attenzione , qualche vanita' si puo' perdonare. E i continui saluti a moglie, parenti e amici, avrebbero stonato solo se assenti.

Quello che e' piu' difficile da accettare e' che uno spettacolo cosi' importante, e infine, almeno dalla gente, sentito , sia stato preparato in modo assolutamente dilettantesco.

Il presentatore che, microfono alla mano, fa un apprezzamento volgarotto ad una collaboratrice e poi cerca di apparare con " ho detto una cosa spiritosa..."

Il presentatore che richiama continuamente Merola a sedersi "perche e' vecchiariello".

Il presentatore che , convinto di essere spiritoso, si lancia in ilarita' al limite del malaugurio sull' eta' del festeggiato, fino a farlo sbottare in un "Ma che bbo' chist ?" in diretta.

Il presentatore che, a diretta dicuisopra silente, ovvero durante gli spot, non ritiene che valga la pena intrattenere in qualche modo gli assuodirecentocinquantamila scemi li' riuniti, e lungamente tace .

Merola stesso che si rifiuta financo di presentare i musicisti , nelle pause TV, perche' tanto che facimm'a'ffa' si 'nun ce 'sta' a ' Televisione, a' Televisione, a' Televisione.... (cioe' , dico, Canale 21. Mica la CNN).

Merola che annuncia un duetto con Mirna Doris, e partecipa in tutto per 12 secondi.

Merola che parte per duettare col Giardino dei Semplici, e dopo avere sbagliato l' attacco per tre volte su "Tu ca nun chiagne", riarrangiata con tempi e ritmi non tradizionali, tace per il resto del pezzo.

[ E su "Tu ca nun chiagne", tra tutte, questi sbagli non li dovevano fare : e' come pisciare sulla Venere di Milo.

O non avevano provato, o il duetto non era previsto. Ma Marione andrebbe tenuto al riparo da certe figure , non foss' altro per rispetto.

( Il Giardino, tra parentesi, e' stato straordinario, grazie soprattutto ad un chitarrista con testicoli esagonali e turriti ). ]

In realta', il fatto e' che il Merola Day ben poco di Merola ha dato.

"Chiamate Napoli" e' rimasta una gemma isolata, nell' ora e mezza che sono riuscito a vedere prima di esasperarmi e andarmene.

Perche' Merola non ha cantato oltre, ma in compenso c'e' stata una interminabile sfilata di glorie vecchie e futuribili che con la scusa di rendere omaggio si sono andate a prendere un bel passaggio annanze a' Televisione, a' Televisione , a Televisione....

Ho apprezzato, se non altro , la sincerita' di Giacomo Rizzo, che chiamato sul palco PRIMA della diretta, se ne e' uscito in un "Che m' avita chiammato a'ffa' mo'...."

Quando l' onnipotente moloch televisivo taceva, ci si poteva dedicare alle minutaglie. Tipo fare sgomberare le bestie che si erano andate a mettere in piedi davanti ai posti riservati ai disabili. Impedendo loro di vedere.

E li' devo dire, mi si e' rivoltato lo stomaco.

Non tanto per l' azione delle bestie : la bestia ha la sua natura; sta agli umani dirigerla col pungolo elettrico e le mazzate e i recinti e la Celere.

Per le parole del presentatore. Ancora lui. Che implorava le bestie a spostarsi perche' - Voi dovete capire...-... quelli non sono fortunatei come voi... non si possono alzare in poiedi.... un po' di comprensione... per piacere .... "

Per PIACERE ?????

Cazzo, non e' un PIACERE che debbano fare, quello di spostarsi. E' un fottuto DOVERE, quello che hanno. Non si chiede "per favore" di rispettare i diritti altrui. Farlo, e' un' offesa a chi vede quei diritti calpestati.

Chi non li rispetta va punito. Dalla Celere o dalla Sicurezza.

Che, va detto, lo stesso Merola ha a un certo punto minacciato di fare intervenire, in uno scatto da vecchio guappo che , nella sua ingenuita', e' stata forse la cosa piu' bella e innocente di tutto lo spettacolo.

Ci sono stati tafferugli sotto il palco per il resto dello spettacolo.

Spero che le bestie ne siano uscite marchiate.