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Nick: Hightecno
Oggetto: eros & pathos (cap XXV)
Data: 20/9/2004 17.49.55
Visite: 68

L’essenzialità della nostra esistenza può essere ricavata soltanto dalla presenza di un legame importante, significativo. In assenza di un buon legame, realmente forte, siamo destinati all’infelicità, alla sofferenza: solo riuscendo a vivere l’intensità di un rapporto noi troveremo la forza necessaria per andare avanti, per affrontare la vita.
Da soli non possiamo farcela, siamo come dei naviganti in balia delle correnti dell’oceano.
Il legame, invece, accende in noi un grande fuoco rigeneratore che ci permette di trasformare continuamente la nostra personalità e percorrere il cammino dell'esistenza. Col trascorrere del tempo, il nostro sviluppo psicologico ci permetterà di cogliere pienamente il senso della vita, di liberarci dall’influenza dei genitori e assumere il timone del nostro destino, la responsabilità della rotta che percorreremo, della trasformazione e rigenerazione della nostra anima. L’elemento rigeneratore per eccellenza, dunque, è il legame, e lo sguardo costituisce il primo tassello di quel meraviglioso mosaico che ognuno di noi può costruire con la persona amata.
Nel momento in cui incontriamo quegli occhi che per noi sono così speciali, significativi, tutto può cambiare, perché quello sguardo diventa il simbolo di una purificazione interiore e il veicolo di una radicale trasformazione.

La luce che lo sguardo dell'Altro emana diventa per noi un faro che rischiara le più cupe notti di tempesta, diventa fonte di nuova e insospettata speranza. Sentiamo che la nostra vita si è arricchita di nuova forza, il gelo della solitudine svanisce proprio come se, indirizziti dal freddo di una notte tempestosa d’inverno, all’improvviso scorgessimo un fuoco e, avvicinandoci ad esso, sentissimo una calda linfa vitale scorrere ancora nelle nostre vene. Il fuoco è come il legame tra persone, riscalda, rigenera, riporta alla vita e, proprio come il legame, anche il fuoco è ambivalente: se ci manteniamo alla debita distanza, possiamo riscaldarci, ma se ci avviciniamo troppo ci bruciamo e corriamo persino il rischio di morire. Un legame, dunque, nonostante i rischi che può comportare, ci offre la vita.
Non sempre, però, comprendiamo il valore delle relazioni interpersonali, del legame, ed è soprattutto la valenza del rapporto femminile-maschile che spesso non riusciamo a cogliere. Nascono così incomprensioni e malintesi che sfociano talvolta in autentiche battaglie psicologiche.
Il tipo di lotta che può animarsi dentro di noi nel momento in cui avviene «l’incontro», può essere davvero imprevedibile e, di conseguenza, ciò che è importante per me può non essere importante per l'altro e viceversa. Si tratta quindi di due mondi completamente differenti, ma che in realtà chiedono soltanto una reciproca comprensione.
La storia ci insegna quali e quante barbarie siano state commesse - e purtroppo ancora si compiano - proprio a causa di una incomprensione di fondo tra maschile e femminile.

In quanto esseri umani, però, tutti noi abbiamo il compito e il dovere di domandarci perché le cose siano andate in questo modo. Ebbene, le ragioni della situazione di cui stiamo discutendo, vanno riferite al fatto che la dimensione dell’alterità è una dimensione che fa paura, molta paura.
L’incontro con l’Altro e una possibilità relazionale con esso, quindi, costituiscono le chiavi di volta di tutta la nostra esistenza, perché rappresentano i precursori del cambiamento e forniscono l'energia necessaria per compierlo. Una autentica metamorfosi psicologica, infatti, può realizzarsi solo nel momento in cui nuovi elementi entreranno a far parte di noi, del nostro mondo interiore, e soltanto un rapporto interpersonale potrà fornirci quegli elementi e quel nutrimento che così tanto abbiamo ricercato.

Lo sviluppo e l’evoluzione psichica sono imprese che ci spaventano, le viviamo spesso come un rischio e, di conseguenza, preferiamo evitarle. Smettere di rischiare, però, non soltanto significa sottrarsi a nuove esperienze, significa soprattutto decidere di negarsi l’incontro con l’altra metà del cielo, ossia con quella dimensione psicologica potenzialmente in grado di rivoluzionare tutta la nostra vita. Se non troveremo il coraggio di rischiare, non saremo mai in grado di sviluppare la nostra personalità, rinunceremo al rapporto con l'Altro e, quindi, saremo destinati al doloroso precipitare nel baratro di una sterile e solitaria inconsapevolezza.




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