Nick: PepposDj Oggetto: Un po' di rispetto Data: 21/9/2004 11.7.21 Visite: 142
Da piu' di 3 anni (11 settembre 2001 ad oggi), il mondo e' entrato in guerra. Una guerra che, nonostante abbia un territorio abbastanza ben definito in cui si sta combattendo (prima l'Afghanistan, poi l'Iraq), sembra essersi tramutata anche in guerra ideologica. Sempre piu' persone infatti, si allontanano dal concetto di guerra al terrorismo e si avvicinano al concetto, completamente fuori luogo, di guerra all'Islam. Accendete la televisione: ogni giorno in Iraq muore qualche soldato americano, pochi terroristi/guerriglieri (a seconda del punto di vista), alcuni ostaggi civili occidentali e decine di civili iracheni. Vista questa situazione, tutte le notizie di politica/economia/eccetera passano in secondo piano, come forse e' giusto che sia. Molti pero', e mi riferisco sia alla gente comune, che ai giornalisti, fino ad arrivare ai politici, tendono ad unire il mondo islamico a quello terroristico. La strage di Beslan, un episodio ignobile, e' gia' finita nel dimenticatoio. Molti hanno gia' dimenticato che quella strage, va inserita nell'ottica della guerra, in corso da anni, tra Russia e Cecenia. La Cecenia e' islamica, ok, ma questo che c'entra? I terroristi/guerriglieri chiedono l'autonomia del loro paese dal governo del Cremlino. Quest'ultimo non rinuncera' mai, come sappiamo, ai ricchissimi giacimenti di petrolio caucasico. Altre stragi dimenticate, in Africa. Angola, Sudan, Zaire, Nigeria, giusto per citarne qualcuna. Anche qui, ogni schieramento ha trovato nella religione, un riparo sicuro. Se ammazzi un cattolico, diventi un integralista islamico, se invece uccidi un devoto di Allah, diventi un capitalista americano. In Europa nemmeno dobbiamo essere allegri. Lo sterminio etnico nella ex-Yugoslavia e' stato quasi rimosso dalla memoria collettiva, salvo qualche breve flash da L'Aia, dove Milosevic sta subendo un processo per crimini contro l'umanita'. Che in Iraq, dalla caduta di Saddam, siano entrati i piu' esaltati e disparati gruppi militari, e' scontato. Saddam li aveva esiliati tutti, proprio per tenere il paese sotto il suo controllo. Caduto lui, ora e' anarchia totale. Gli sciiti, questi demoni malefici che di tanto in tanto sentiamo nominare, stanno ai sunniti come i protestanti ai cattolici. Nel quadro della guerra in generale, era da prevedere che, caduto Saddam, ognuno avrebbe cercato di tirarsi dalla sua parte l'Iraq. Chi vorrebbe uno Stato Islamico simile all'Iran, chi uno laico, chi una Federazione su modello dell'India. Ma che senso ha, da parte nostra, condannare tutti i musulsani? Catalogarli tutti come terroristi equivale ad essere razzisti nel senso vero della parola. Non dimentichiamo che l'Islam e' nato nel 610 d.C. dal Cristianesimo "quando un mercante arabo di nome Maometto cerco' di recuperare i valori cristiani originali fondando una chiesa monoteista "sottomessa" (slm in arabo e quindi Islam) a Dio (Allah)", come ricopio dal Capitolo 6 di un mio libro universitario. E non ditemi che l'autore, Montanari, sia un comunista-rinnegato-islamico, eccetera. L'Islam, come religione, ha avuto un'importanza VITALE per la storia del mondo, tanto nel bene quanto nel male. Anche il Cristianesimo ha avuto i suoi momenti di luce e di vergogna, quindi non siamo ipocriti. Accostare ogni arabo all'Islam, e quindi al terrorismo, e' assolutamente vergognoso. E' come se si giudicasse mafioso ogni siciliano. E' una cosa ridicola ed ignobile. Per cui, quando condannate, com'e' giusto fare, gli attentati, gli sgozzamenti, le torture, condannate il gesto dei terroristi, ma non colpevolizzate l'Islam. Non merita tutto il fango e le calunnie che noi, occidentali, e loro, i terroristi, gli stiamo gettando in faccia. |