Nick: F|aWLeSS Oggetto: Lettura: Favolose Nullità Data: 29/9/2004 16.53.33 Visite: 155
L’UMANITÀ SI DIVIDE FONDAMENTALMENTE IN DUE CATEGORIE: I FAVOLOSI E LE NULLITÀ. Per essere favolosi bisogna avere un gran buon gusto o, in alternativa, un gran cattivo gusto. Per scoprire il vostro Indice di Favolosità, l’opera di riferimento è Favolose nullità, cult book uscito nel 1989 che torna in questi giorni in libreria dopo un periodo di latitanza. Reality Nirvana, protagonista di questa storia, è una ragazza favolosa per diverse ragioni. Perché lavora come selezionatrice all’ingresso della discoteca Less is More, sulla Terza Strada a New York. Perché può vantare ben 72 diverse personalità alla moda. Perché a soli venti anni ha già capito una grande verità: la moda è una cosa seria. Insomma, Reality è una Bratz in carne e ossa. Quando Reality viene licenziata dal Less is More per non aver fatto entrare Jackie O, si ritrova improvvisamente ad essere una nullità. L’unica opportunità per risalire la china della favolosità sembra essere quella di comparire in un articolo del cronista mondano Hugo Falk. Per attirare la sua attenzione, la nostra eroina decide di aprire un nuovo locale… nel suo appartamento! La material girl Reality riuscirà a farsi notare, forte della coerenza ai propri principi all’insegna della superficialità assoluta. Un assaggio del Reality-pensiero? "Madre Teresa non potrebbe entrare qui a meno che non facesse qualcosa per i capelli";"Non si può avere un atteggiamento da 1969 il primo gennaio 1970"; "Oggi il vero artista è la persona che sa comprare bene". La Tulloch crea un personaggio agrodolce che è una vera e propria icona della leggerezza, una Madame Bovary cresciuta leggendo Vogue. Parabola di una ragazza che cerca disperatamente di far capire al mondo la propria favolosità, il romanzo è ormai un punto di riferimento avant-pop che ha ispirato Blake Edwards, Madonna e praticamente tutti gli autori di commedie degli ultimi anni. Favolose nullità è una parodia di quegli anni ’80 di cui ancora non riusciamo a liberarci. Quelli di Manolo Blahnik e degli scaldamuscoli, del quarto d’ora di celebrità e della crisi del maschio ("Ci sono così pochi ragazzi per cui spogliarsi. O per cui vestirsi"). Come sottolinea Matteo B. Bianchi nell’introduzione, questo libro vi racconterà dell’epoca più di qualsiasi sociologo. Chi è veramente favoloso, riuscirà quindi ad andare aldilà dell’apparente superficialità di un testo senza alcuna qualità letteraria. Leggetelo. Perché voi valete.
"Non si può essere favolosi e prevedibili allo stesso tempo: questa è una delle realtà della vita" "Brillante parodia ossessionata dallo stile, per la quale le modelle sono superstar e i cronisti mondani degli dei" (Books magazine) "Una satira sociale divertente, acuta e spietatamente accurata" (Publisher's Weekly) "La voce di Lee Tulloch è tagliente ed esilarante. Ci ricorda il maestro, P.G. Wodehouse" (New York Times)
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