Nick: Hightecno Oggetto: Forza Kerry Data: 1/10/2004 10.13.35 Visite: 104
..spero tanto che alla fine vinca lui...anche perke',x una sorta di proprietà transitiva,via Bush= via l'omino nostrano... --------------------------------------------- Bush-Kerry, primo dibattito tv Immediato sondaggio: vince lo sfidante Il primo dibattito presidenziale si è concluso con una netta vittoria per il candidato democratico John Kerry. Lo rivela un sondaggio condotto subito dopo la fine del dibattito di Miami dalla società di ricerche Gallup su un campione di 600 persone. Il 53% degli intervistati ha dato la vittoria a Kerry, mentre solo il 36% ha "votato" Bush. Il presidente è apparso meno sicuro in tv, a tratti balbettante. Affondi decisivi di Kerry sulla guerra in Iraq. E' stato un dibattito teso, avvincente e tirato fino all'ultimo scambio. Il senatore Kerry è apparso rilassato. Ha rinunciato ai suoi discorsi lunghi e spesso tortuosi e sfoggiando una dialettica fatta di battute rapide, di punti chiari, di affondi precisi. Il presidente Bush da parte sua è apparso molto più nervoso: spesso è rimasto senza parole per interi secondi e in più di una volta è parso balbettare inciampando sull'inizio di una risposta. Guerra in Iraq e terrorismo sono stati gli argomenti principi di questi primi novanta minuti televisivi. Come da copione, Kerry ha accusato Bush di aver scatenato una guerra non necessaria e di aver distolto l'attenzione dal vero obiettivo della guerra contro il terrorismo, Osama Bin Laden. "Il presidente ha commesso un errore rispondendo alla sua domanda - ha detto Kerry rivolgendosi al moderatore, il giornalista di Pbs Jim Lehrer - e cioè che siamo dovuti andare in Iraq perché l'America è stata attaccata per prima. Ecco, non è stato l'Iraq ad attaccare gli Stati Uniti, ma Osama bin Laden. Eppure in Iraq abbiamo dieci volte le truppe che abbiamo in Afghanistan e quando avremmo potuto catturare Osama a Tora Bora, anziché mandare i nostri soldati migliori, abbiamo affidato il compito ai signori della guerra afghani, che solo fino a pochi giorni prima combattevano contro di noi. Ecco la verità, ecco come Bush ha ingannato la nazione. A meno che Bush non voglia dire che catturare Saddam era dieci volte più importante che catturare Osama, l'uomo che ha ucciso 3000 americani". La risposta di Bush è stata faticosa, poco convincente nel tono oltre che forse nel contenuto. "Certo che so chi ci ha attaccato - ha detto Bush - ma la guerra contro il terrorismo è una guerra globale e possiamo combatterla su più fronti, l'Iraq è una centrale del terrore e quanto ad Osama, abbiamo catturato il 75% dei suoi collaboratori". "Bush ha parlato dell'Iraq come di una centrale del terrore - ha ribattuto Kerry - ma la verità è che non era manco di lontano vicina al centro del terrore prima che noi lo attaccassimo. Eravamo impegnati in Afghanistan e il presidente ha ordinato al generale Tommy Franks di spostare le sue truppe in Iraq ancor prima che il Congresso desse la sua approvazione. Non si può andare in guerra senza avere una exit strategy, senza dotare i soldati di giubbotti antiproiettili o di autoblindo armate... ora abbiamo più caos di prima.. con uccisioni, autobombe, decapitazioni e armi di distruzione di massa che continuano ad attraversare il confine con l'Iraq". Per tutti i novanta minuti del dibattito, Kerry è apparso più presidenziale, più diretto, più pronto a dare la giusta risposta e a rintuzzare gli attacchi dell'avversario. Bush è apparso sempre sulla difensiva e spesso è parso spazientirsi agli attacchi dell'avversario lasciandosi andare a un sorriso stizzito o a una lieve scrollata di testa. Se l'obiettivo della serata era quello di convincere i milioni di elettori ancora indecisi, allora non ci sono dubbi che la missione sia riuscita molto meglio a Kerry che non a Bush. Bush in generale ha cercato di rispondere alle domande del moderatore attenendosi al copione: il mondo è più sicuro senza Saddam, Kerry ha votato per darmi il potere di usare forza letale contro l'Iraq, Saddam costituiva una minaccia che non poteva essere più ignorata... Kerry è apparso più presidenziale e preciso nei suoi affondi di quanto non sia riuscito a fare sino ad ora nel corso della campagna. Il suo stile deciso, aggressivo ma al tempo stesso articolato è riuscito a "forare" meglio lo schermo rispetto a Bush. Il presidente è apparso in difficoltà, come se fosse cosciente che aveva più da perdere rispetto al suo rivale. La sua strategia di ribattere all'ossessione sugli slogan tanto collaudati sino ad ora non è parsa dare risultati.
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