Nick: Kaska Oggetto: SPIDERMAN 2 Data: 7/10/2004 0.15.57 Visite: 117
SPIDER MAN 2… Luci spente. Inizia lo spettacolo. Di nuovo ci ritroviamo ad ammirare i volteggi sopra i grattacieli, le tele che si tessono all’istante. Spider Man è la gioia della sguardo, il tripudio dell’intrattenimento, una festa da non perdere per chi ama da sempre gli eroi dei fumetti. E si torna tutti bambini, tifando per il nostro "Ragnetto" e sperando che anche questa volta vada tutto per il meglio. La storia è molto semplice, perché c’è un nuovo nemico da affrontare, c’è una vita da portare avanti tra lo studio, il lavoro, la "carriera" da super eroe e la donna eternamente amata. Parker "è solo un ragazzo" ma sappiamo bene che "da un grande potere derivano grandi responsabilità" e Peter non può sottrarsi al destino, non può gettare il suo costume nella spazzatura e diventare un uomo qualunque, perché le persone hanno bisogno degli eroi, hanno bisogno di credere che ci sia qualcuno che vegli su di loro, hanno bisogno di un esempio, di una guida, di qualcuno che li spinga a non mollare nei momenti di difficoltà. Lo "Spider Man" di Sam Raimi è l’esempio perfetto di come si possa creare una saga rispettando i canoni di una storia che da anni ormai è protagonista del mondo dei comics, mescolando elementi che appartengono al passato (la caratterizzazione dei personaggi è riconducibile al lavoro che il vecchio Stan Lee, creatore di Spider Man, fece a suo tempo) ed un uso massiccio ed intelligente del digitale che rende il tutto estremamente moderno ma con un gusto vagamente retrò irresistibile. Il film funziona in tutte le sue parti, alternando momenti di estrema ironia (la sequenza iniziale delle consegna delle pizze è veramente godibile) a sequenze in cui ci si ricorda che Raimi è stato un grande regista dell’horror (vedi la scena in cui il Doctor Octopus fugge dall’ospedale), dove vige un gusto quasi citazionistico per alcune inquadrature che lo resero famoso agli esordi. I tempi filmici sono rispettati con estrema precisione e la storia si dipana rispettando tutti i crismi del caso, lineare come richiedono le tavole che compongono un albo a fumetti, alternando dialoghi fitti a splash-page dall’impressionante impatto visivo. Le scene d’azione funzionano oltre le più rosee aspettative, e tutte le potenzialità che si erano intraviste nel primo episodio trovano qui la loro realizzazione, e ci si ritrova ad ammirare i combattimenti tra il Doctor Octopus, che con i suoi bracci meccanici semina il caos per tutta la città, e il nostro eroe che inventa movimenti e traiettorie che fino ad oggi potevamo solo immaginare. A tutto questo va aggiunto un Tobey Maguire in stato di grazia, che fa rivivere con disarmante semplicità la figura di Peter Parker in tutte le sue contraddizioni, nei suoi momenti di difficoltà e nei suoi slanci di eroismo (la sequenza della metropolitana ti incolla letteralmente alla poltrona!). La bravura di questo attore risiede nel coraggio di mostrarsi allo spettatore senza pudore senza frapporre un filtro tra la sua interiorità e il nostro sguardo ludico. Anche il resto del cast fa il suo dovere, e la caratterizzazione dei personaggi inizia ad emergere chiaramente in questo secondo episodio, soprattutto in Mary Jane Watson (una discreta Kirsten Dunst) che abbandona i panni della teen ager per indossare definitivamente quelli della donna che sarà. Sinceramente interessa poco il lato commerciale dell’operazione, la quantità industriale di soldi spesi in pubblicità, i sequel già pronti in cantiere; quello che conta è che raramente si è goduto di un film d’intrattenimento così valido, di una produzione che sappia divertire con intelligenza e ironia, senza avere il bisogno di andare sopra le righe per stupire. La speranza è che i prossimi film riescano a mantenere questi standard qualitativi, e se così sarà possiamo solo augurare lunga vita al Ragno...
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