Nick: insize Oggetto: BAL vs BOYS Data: 16/10/2004 9.29.6 Visite: 102
Un sabato pericoloso allo stadio Picchi Tifoserie in subbuglio per Livorno-Roma, curva rossa contro gruppi fascisti organizzati. Una radicata antipatia tra le due squadre e i loro tifosi più in vista. Da un lato gli ironico-estremisti Bal, dall'altro i Boys con ultrà neofascisti Tommaso Tintori (da Il Manifesto del 15/10/04) Livorno-Roma, in programma domani alle 18, potrebbe non essere soltanto una partita di calcio tra due squadre in difficoltà. Purtroppo, da Roma, provengono segnali poco rassicuranti: sembra infatti che le frange estreme e più politicizzate della curva romanista stiano preparando "militarmente" la trasferta toscana. Sebbene questura e prefettura continuino a definire la partita "non a rischio", la situazione appare estremamente complessa. L’odio tra le due tifoserie è radicato su due opposti poli ideologici e su un’antitetica concezione del mondo ultrà. Da una parte quella amaranto, rossa che più rossa non si può, con una mentalità ultras "vecchio stampo", dall’altra quella giallorossa, infiltrata da gruppi neofascisti alcuni dei quali con uno spiccato fiuto per il business. Livornesi e romani non si sono mai incontrati prima, ad eccezione di un'amichevole estiva giocata a Livorno due anni fa. In quell’occasione non ci furono contatti ravvicinati tra le due tifoserie, anche perché gli ultrà romanisti, ad eccezione di un manipolo di tifosi, di fatto disertarono la trasferta. Ma sono ormai anni che livornesi e romanisti si offendono regolarmente attraverso le radio della capitale e un altro elemento destabilizzante potrebbe essere il gemellaggio che lega gli ultra livornesi delle Bal (le Brigate Autonome) a quelli dell’Aek Atene, i quali, a loro volta, sono nemici giurati dei romanisti a causa di uno striscione giallorosso rubato proprio ad Atene. Quella di Livorno, per il popolo romanista, sarà una trasferta di massa. Difficilmente saranno meno di tremila, sebbene il settore ospiti (metà curva Sud lato gradinata) abbia una capienza di soli 2600 posti. Ma a preoccupare maggiormente sono i tam-tam che si stanno inseguendo in questi giorni: dall’adesione alla trasferta di un buon numero di ultrà della Lazio (sulla falsariga di quanto accadde nella tristemente nota trasferta di Brescia di qualche anno fa), alla partecipazione di ultrà giallorossi che da anni hanno abbandonato la curva Sud. Si tratterebbe di elementi di spicco della curva degli anni ’90 appartenenti ai gruppi "Opposta Fazione" e "Monteverde". In più, contro i "rossi" livornesi, ci potrebbero essere gruppi neofascisti che col calcio niente hanno a che vedere. A cominciare da "Base Autonoma", raggruppamento che collega diverse organizzazioni della destra estrema e interno alle quali si trovano i tradizionali "anti" della destra radicale (antisemitismo, anticomunismo, antiamericanismo, antioccidentalismo, antimodernismo, ecc.). Questi sembrerebbero poter giungere a Livorno mescolati al gruppo ultrà "Tradizione e Distinzione", col quale esiste un solido rapporto di complicità. I supporters romanisti arriveranno a Livorno con ogni mezzo possibile: un treno charter (organizzato dai Boys), un altro di linea (che sarebbe scelto da chi non condivide la linea dei Boys), una decina di pullman e svariati mezzi propri. E la maggior preoccupazione delle forze dell’ordine sembra concentrarsi proprio su coloro che arriveranno via-gomma perché difficilmente identificabili. Ancora incerto il numero degli agenti che presidieranno la città. Nelle stesse ore, infatti, Firenze ospiterà il G5 e vedrà la mobilitazione di una buona parte dell’apparato di sicurezza dell’intera regione. Sulle tribune del Picchi, insomma, potrebbero esserci meno agenti dei 600 richiesti dalla Prefettura toscana. Infine c’è il giallo dei biglietti fuori settore: secondo la questura di Roma sarebbero almeno 400 i tagliandi non del "settore ospiti" venduti a tifosi romanisti che quindi potrebbero entrare più facilmente in contatto con la tifoseria locale. Gli ultrà livornesi, al momento, sembra abbiano cose più importanti a cui pensare. Oltre alle centinaia di diffide che hanno di fatto smembrato il caldissimo tifo amaranto, sono piovute sulla testa di noti esponenti delle Bal ben 25 avvisi di garanzia per associazione a delinquere. Un provvedimento, per dodici di loro, dettato dall’esposizione di uno striscione offensivo nei confronti di un consigliere comunale, mentre sono ancora ignote le cause della disposizione per i restanti tredici. Aggiornato Venerdì, 15 Ottobre 2004 Scritto da Tommaso Tintori (da Il Manifesto del 15/10/04) 122 letti
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