Nick: Althusser Oggetto: BURQA SI, BURQA NO Data: 21/10/2004 11.36.22 Visite: 274
Ispirato da un thread di Zipper. Suppongo che tutti sappiate cos'è il burqa, quell'orrendo "vestito" che cela completamente le donne allo sguardo del mondo. La sua diffusione di massa è avvenuta con l'instaurazione del regime dei talebani in Afghanistan qualche anno fa, in linea con la delirante visione del mondo di un certo integralismo islamico. Resta inteso che quando dico integralismo non accomuno sotto questa etichetta l'intero Islam, ma solo uno dei suoi tanti volti. Credo anche che tutti sappiate della recente entrata in vigore in Francia di una legge che vieta l'esposizione di tutti i simboli religiosi a scuola, la Francia è un paese laico e alla sua rivoluzione l'Europa deve molto. Le idee dell'illuminismo e il concetto stesso di democrazia (per quanto incompiuta) informano complessivamente il pensiero occidentale moderno. Io sono ateo e ho una concezione laica dello stato quindi ritengo questa legge, emanata da un governo di centro destra, comunque giusta e fondata su una ragionevole visione del mondo. A sinistra dire di essere a favore di questo provvedimento legislativo può creare qualche imbarazzo, ma chi lo crea non ha secondo me ben chiare una serie di ragioni che dovrebbero invece alla base dell'idea stessa di "sinistra". Il burqa secondo me svilisce nel modo più assoluto la figura della donna, un oggetto più che una persona, da tenere segregata in un'inaccettabile condizione di inferiorità rispetto all'uomo (per quanto in occidente la figura di un altra tipologia di donna-oggetto gode analogamente di grande fortuna). Chiunque si professi di sinistra, ma anche di altro orientamento politico e comunque attento alla questione delle libertà individuali, non può che essere d'accordo. Sono per lo scambio fra le culture e la convivenza fra i popoli, perchè sono consapevole che queste stesse culture che per comodità teorica definiamo "occidentale", "cinese", "araba", "ebraica"ecc. siano in realtà già il frutto di incroci e di prestiti reciproci. Quanto più si va indietro nel tempo alla ricerca dell'origine di una cosa, pensando di trovarla allo stato puro, più invece ci si accorge che l'origine è proprio il frutto degli incroci e degli scambi. E' la lezione di Michel Foucault, uno dei più grandi filosofi del XX secolo. Proprio in quest'ottica di "sinergia" fra culture io ritengo assolutamente legittimo che anche la cultura occidentale entri col suo bagaglio di libertà civili e individuali nella formazione di questo enorme melting pot mondiale. Per una ragione molto semplice, perchè queste libertà alle classi subalterne occidentali non le ha regalate nessuno, ma sono state conquistate attraverso durissime lotte. Più o meno un secolo fa (1898) il generale Bava Beccaris cannoneggiava la folla che chiedeva misure contro il carovita e per un maggiore giustizia sociale. Non votavano tutti in occidente, ma solo quello che avevano un certo censo (soldi), eppure le lotte di milioni di persone hanno imposto che fosse un diritto di tutti. Si lavorava 14 e anche 16 ore al giorno nel XIX secolo in Europa, poi i movimenti operai hanno modificato la situazione grazie alla loro pressante azione politica e sindacale. L'occidente e le sue libertà non sono il frutto, quindi, di una divinità superiore, un dono arrivato dal cielo, ma un cammino lungo e faticoso intrapreso dai ceti popolari lungo il crinale della storia. Rivendico a pieno il diritto di vietare per legge il burqa e gli altri simboli religiosi, il delitto d'onore e tutte le misure che costringono alla subalternità giuridica e di fatto qualsiasi essere umano: uomo, donna, straniero, gay, ecc. Io ne sono convinto e voi? non rileggo scusate eventuali errori. |
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