Nick: ^SUPERMEN Oggetto: ONORATE IL VILE! Data: 21/10/2004 15.53.10 Visite: 181
Spesso ci si trova davanti a un bivio,quando poi tra le mani mi trovo un testo del Tantra che dice "le preoccupazioni,non sono altro,che demoni-vampiri,illusioni che,ti fanno credere,che nel mondo,non puoi sopravvivere se non ti annulli" Affliggersi,non serve a nulla,ma pare che la nostra cultura, sia adagiata sull'esaltazione del "peccato",e non "sulla gioia di vivere",fornendo preoccupazioni,le quali impegnano le nostre forze,non a vivere,ma a sopravvivere,e a pagare un'illusoria libertà,mentre essa,ci appartiene in quanto si è vivi. Qualcuno in passato se la prese con la Chiesa,beh allora non aveva i torti. Col testo di Antonin Artaud,propongo si,alcune "idee",ma lascio far notare,la pre-potenza di ribellione,che lui,usando la Chiesa,come strumento di "schiavitù",prende e sfoggia in questo pretesto,un'energia liberatrice che riporta a se stessi,e quindi alla propia libertà,nonchè al gusto di vivere se stessi,senza il timore di dover pagare qualcosa a qualcuno ... (Premettendo,il mio rispetto,verso i GRANDI INIZIATI,in particolare nella figura di Gesù il Cristo,il quale,a mio modesto parere,è stato più volte messo in croce da parte di chi,mediante il Suo nome,ne ha fatto strumento di potere....,ed essendo convinto,che lo stesso Gesù non s'è mai dichiarato CRISTIANO-CATTOLICO) La Vera Storia Di Gesù Cristo di Antonin Artaud E che adesso la religione cattolica la smetta di cagarci il cazzo con il cristo; che installi o non installi quanto le pare culti salariati come quello di Lourdes con delle elegantone che si sa benissimo per esempio quanto hanno pagato il rosario d'oro e in quale bottega di oggetti e di "montature" pie dei dintorni di Saint-Sulpice a Parigi è stato confezionato; è un problema che andrà regolato anch'esso a suo tempo e altrove, ma c'è una storia che è importante regolare subito in modo da farla finita con certe maleodoranti orge, certe ammucchiate "esoteriche" celesti che hanno un non piccolo peso nel disordine e nel disarmo di quest'epoca; e, mi si creda, non esagero affatto, ma a distanza di tempo taluni fatti, taluni fenomeni magici venendo rivelati, talune operazioni in apparenza scientifiche, talune esperienze guerriere tipo quella di Bikini ritrovandosi bizzarramente, assai bizzarramente, in non so quale cielo strano e sotterraneo, in quel cielo astrale coglionesco, a distanza di tempo, dico, si parlerà DI COLPO degli avvenimenti e dei fenomeni dell'anno 1947, un po' come si parlò abbastanza a lungo degli avvenimenti e dei fenomeni del millesimo anno, l'ANNO MILLE; e non per rifare "crudelmente" e intempestivamente un'opera teatrale alla Jules Romain che ripongo sul tappeto anch'io di colpo, ALLA MIA MANIERA e dal mio punto di vista, questa idea di certi accademici contemporanei, oh, ultracontemporanei e STORICI; dato che in questo opuscolo si tratta un po' bizzarramente di un certo suddetto Gesù Cristo; si tratta A PROPOSITO DI GESU' CRISTO di certe alte e basse ammucchiate mistiche che ebbero i paraggi del quartiere di Saint- Germain-des-Prés a Parigi, e degli immediati dintorni della tanto bella chiesa di Saint-Sulpice come "coadiutori" diretti, mi permetterò di dire, E COME TESTIMONI. E dirò anche, per precisare bene le cose e perché non vi siano dubbi, assolutamente alcun dubbio sugli avvenimenti e sui luoghi che le luride operazioni di esoterismo magico e di ritualismo non dirò MISTICO ma dirò CRETINICO, ELABORATO, PRIMARIO, hanno ONORATO, SEGNATO, ARREDATO, IMBALSAMATO, ODORIZZATO, SINGOLARIZZATO, PARTICOLARIZZATO, dirò che questi avvenimenti hanno avuto luogo questa notte, da giovedì 21 a venerdì 22 agosto 1947, a Parigi, in una casa di rue Bonaparte vicinissima alla così bella ed odorante, odorizzata lungo la sua superficie, in tutta la sua altezza, dall'alto in basso e dal gomito al polso, tanto bella dunque chiesa di Saint-Sulpice, e ad essa di fronte, QUESTA CASA, o all'incirca. E le cose stanno in tal modo che a malapena all'ora in cui scrivo queste righe, alle sette del mattino di questo venerdì 22 agosto, l'ammucchiata "rituale", dico l'ammucchiata di somari mistici ignari CUI FACCIO ALLUSIONE sta terminando. E non si tratta qui di crudeltà, nè di teatro, si tratta di un alto cerimoniale di bidet liturgici, di stole e di cibori consacrati e PSICHICI, sì, PSICHICI, ed EUCARISTICI, EUCARISTICI al grado supremo. Coloro che si sono dedicati a quest'orgia occulta, a questa ammucchiata RITUALE MISTICA; a questa specie di grottesca messa nera la cui infernale stupidità del procedimento fu pari solo all'oscena ignoranza degli operatori del procedimento, hanno fatto ad ogni colpo il pieno di salaci soddisfazioni eucaristiche; di erotizzazione religiosa plenaria; di tiramenti ed ammosciamenti genesiaci liquidi; di straripamenti spermatici acquosi; poiché quando dio ci si mette davvero come questa notte la fuoriuscita seminale dello sperma diventa senza limiti e senza freno, e così l'orgasmo, che il crisma autorizzato consacra. Chi ha ricevuto nel detto momento l'unzione santa ed ha operato la sua elevazione NON SI TIENE DALL'ABBATTERE LE BARRIERE CHE TUTTO L'INFERNO, dico TUTTO L'INFERNO e non tutto il cielo, innalza contro la sua aggressiva intrusione; dico che un prete altamente unto e consacrato è stato spedito questa notte per un simile fine; e che è venuto dai punti estremi delle vette dei Carpazi e dagli altopiani della Transilvania per dare l'allerta a certi parigini e per aiutarli in certe azioni ed in certe sinistre elevazioni; sia pure rocambolesca finché si vuole, la mia storia, ed emani anche da certe parti tutti gli odori di lurida portineria che a qualcuno piacerà appiccicarci sopra, NON SI DICA CHE CE LI HO MESSI IO. Perché personalmente non c'è niente che mi abbia sempre disgustato come l'odore dello sperma e in particolare quello dello sperma umano MAGNETIZZATO e ANIMALIZZATO. D'altronde non credo nell'angolo, come ho scritto da qualche parte; non credo né all'angolo né all'idea; e dunque ho ancor più orrore di coloro che vanno alla ricerca dell'angolo per ficcarci una certa sozza idea; coloro che cercano di capire l'angolo da cui MAGNETIZZARE A FONDO lo sperma umano ANIMALIZZATO; coloro che cercano la linea angolare di primitiva bestialità da cui estirpare lo sperma; fare uscire lo sperma nel getto criminale da cui fu la prima volta scoperto ed inventato, come il sangue eucaristico supremo, come la criminale e soddisfacente esplosione di un sangue dove il dio dell'inferno giubilerebbe senza barriere e completamente; ed è la notte dell'anniversario dell'invenzione del liquore seminale che le feste di questa notte hanno voluto consacrare e santificare. E bisognava che Parigi non fosse da meno nel piacere intorno alle esplosioni di gioia rituale maligna che hanno avuto luogo questa notte su tutta l'estensione della terra che si è data al male (in modo così forte da sbalordire certe coscienze ingenue e certe individualità adolescenti primarie), che s'è data al male, dico; e non ha mai voluto tornare indietro; eh sì, questa terra che abitiamo, dove tutti i giorni succedono delle tanto belle invenzioni "scientifiche", è una terra che, lo ripeto così forte da gelare qualcuno, come si dice si è data al male ed al maligno con tutto l'apparato esoterico, liturgico, eterico, psicosferico, scientifico, astrale, magico, teurgico e psicurgico richiesto. E' una terra che sul piano occulto e con segni occulti voluti ha votato per il male come per esempio i Padri della congregazione del sant'Uffizio hanno votato per Pio XII, o come la Francia voterebbe per Stalin, Churchill, Franco o non so quale partito semitico, incrociato, incolore e consacrato. o e n g k t i n g l n m i n c h t (tarsana ceind ait pleind) cra cra nudo e crudo è krein di clu 'STO CAZZO! E basta, schifoso, di puzzarlo, il tuo pelame, di spelacchiarlo, il tuo corname, di ringrugnarlo, il tuo grugname, di snarcullarlo, il tuo fuccellame, di sgomitolarlo, il tuo crullame, di smenacchiarlo, il tuo mannellame; non un essere che sia in un vero corpo. Vi è un mito costruito dalla chiesa cattolica romana per i bisogni della sua sinistra causa (che è quella di avariare il genere umano per trattenerlo sotto la sua cappella e che non ha preso corpo subito, ma che ha preso corpo soltanto dopo i più laidi combattimenti nel secondo o nel terzo secolo della nostra era), questo mito è quello di un uomo divino crocifisso un pomeriggio di fronte alla terra e che ha dato il suo sangue per la salvezza dell'umanità. Esiste una realtà, che è del tutto diversa e che è anche completamente contraria al mito succitato. Questa realtà rappresenta i fatti, fatti veri, come i quotidiani oggigiorno ne raccolgono, mentre il mito rappresenta solo i luridi sogni di un egoismo da abbrutiti. Il fatto vero è che in realtà a Gerusalemme c'era un uomo di nome Gesù cristo, ma bisogna non aver paura di fottersene della gente e di dare in prima persona prova della più crassa ignoranza etimologica verbale, per aver potuto rivestire il mito dell'incarnazione di uno spirito divino sin dall'inizio con il nome di cristo, nome che a quell'epoca a Gerusalemme era parola infamante, quello con cui si chiamavano i somari e gli asini e che corrispondeva a un gas mefitico infetto ed abbrutente. E all'epoca tutti i cristi indicavano i nomi di una razza di paria, di specie di erotici intoccabili di cui faceva parte questo Gesù cristo stimato per l'appunto per sapersi servire professionalmente delle sozze facoltà della sua razza di intoccabili. Era una razza di uomini non ancora venuti fuori dallo stato bestiale primitivo, che nella nostra epoca è diventato quasi sconosciuto alla maggioranza, ma che conferisce un certo numero di propietà. Uomini pisciatoi dalle grosse papille mefitiche e che si aprono come dei sessi femminili sia all'esterno che all'interno. * * * Questa donna era un uomo, ignobile pederasta di dio, in seguito è stata battezzata Maria, al posto di Marito, quando l'omosessualità ha smesso di regnare sui costumi, e quando l'incrocio ha smesso di essere la Legge. E quando il sadismo e l'oscenità hanno smesso di essere la realtà profonda delle cose e quando dio, il bue api, opaco, spesso, ha smesso di comandare ed ha lasciato finalmente il posto ad un uomo, integralmente fatto. Ebbene di uomini integralmente fatti, non ce n'era che uno. Bene e merda. E che adesso la religione cattolica romana [...] * * * garezi areza rezura a rezara epaparuzi La storia di G. C. è da un lato un mito, e dall'altro un fatto. Per quanto riguarda il mito, è accurato e credo di poter dire riuscito. Dunque pensate: questa idea di un uomo nudo dal cui sacro corpo (e che si può vedere), la chiesa si guarderebbe bene per quel che la riguarda, la puttana (la troia), dal conservare dissimulata una particola (una sola piccola particola) di questo corpo religiosamente consacrato (non fosse che il glande o il prepuzio, non è vero?). No, non c'è mito al mondo che possa uguagliare quel mito lì: un uomo offre il suo intero corpo da fare a pezzi per la salvezza rinnovata quotidianamente dal vampirismo umano; un uomo non ha dato soltanto per una volta su una croce sul Golgota il suo corpo per la salvezza di tutti gli esseri, ma quotidianamente ritorna a farsi sminuzzare e suppliziare sugli altari; questo mito sostenuto da cento pittori (quante celebri crocifissioni hanno dipinto, quante salite e discese dalla croce?) sostenuto da mille storiografi che hanno scritto una quantità di notoriamente menzognere ed ingannevoli false vite di nosto signore Gesù cristo, questo mito quindi da millesettecento o 1800 anni, all'incirca, sta in piedi perché se si possono conteggiare 1947 anni dalla morte del sunnominato signore non sono 1947 anni da quando il suo culto si è stabilito sulla terra, ci sono voluti 2 o 3 secoli di lotte disperate per giungere a far accettare dalle folle questa storia di un dio fatto uomo e crocifisso in quanto dio ed in quanto uomo nel corpo di cui s'era rivestito. Insomma c'è voluto più o meno l'esatto tempo che ci vuole affinché la memoria incarnata se ne vada poiché all'inizio c'erano dei testimoni, delle persone che sapevano di quale pasta di vigliaccheria inveterata il su-nominato Gesù cristo era fatto; da quale razza e da quale famiglia di luridoni melefici e di vigliacchi il vero Gesù cristo discendeva; c'erano quindi dei testimoni, delle persone che avevano visto i fatti e che se ne ricordavano e che avrebbero potuto dipingerli e raccontarli de visu; c'erano per così dire dei compari, dei complici, degli amici e dei nemici di questa specie di solenne canaglia chiamata Gesù cristo che s'è dato a gambe levate come un vigliaccone ed un codardo due giorni prima di venir preso e mandato sul Golgota, lasciando cin ciò ad un altro (e dirò chi altro) il compito di farsi onorevolmente e gloriosamente crocifiggere. E c'è ancora una cosa che i contemporanei del suddetto Gesù cristo avrebbero potuto dire e fare se li si fosse interrogati; cioè precisare pubblicamente la semplice etimologia grammaticale del suo nome. Infatti coloro che hanno costruito il mito non si sono soltanto strasbattuti del popolo ingannandolo scientemente e dichiaratamente su tutti i fatti e su tutti i punti, ma inoltre hanno contato sulla sua insondabile ed irrimediabile ignoranza sia riguardo alla storia che alla mitologia, alla mistica, alla psicurgia, alla taumaturgia e più banalmente ancora alla grammatica ed all'etimologia; Ge-sù---cristo è una parola che ha l'aria di avere una faccia e di essere un nome. E chi dice Cristo oggi se ne gargarizza sino all'ultima fibra della gola e s'immagina di aver detto tutto. Ma 2 mila anni fa cristo era il grido ordinario degli asinari, dei conducenti di somari e di asini selvatici. La specie di sputata imprecazione con cui un conducente di bestie tirava la bestia per il suo collare; la specie di AFFANCULO con cui si allontanava il maleficio; ed era anche e più trivialmente ancora il nome di una flatulenza di cattiva qualità. Chi aveva scoreggiato bene aveva fatto cristo 100 volte, si diceva in quell'epoca fra i conducenti di asini, perché cristo in uno dei gerghi in uso in quei tempi voleva dire semplicemente asino, cosa che non conferisce alcun titolo di merito da resuscitarsi una, due, o 3 volte perché se c'è il mito da un lato, dall'altro ci sono i fatti e la storia; e chi vuol seguire soltanto i fatti senza distaccarsene un attimo per tramare o mistificare si vede obbligato a riconoscere la più untuosa storia di ricchioni da una parte, dall'altra la più sinistra e sconcia faccenda di sodomia, di psicurgia oscena e di magia nera che la Storia abbia mai potuto registrare. Cristo è il nome dell'asino ma è anche quello del peto dell'asino ed anche su questo piano Gesù cristo aveva un ordine distintivo particolare, cioè che tutta la sua famiglia era cristo come lui, e come lui apparteneva ad una certa semenza di esseri che non sono scomparsi dalla terra, neppure oggi, e che, nell'uomo, hanno saputo, per razza e ancestralmente, conservare con un certo metodo particolare ed appropriato, conservare, dico, nell'uomo, le propietà e le facoltà dell'animale. C'è un ordine di oscenità buccale che appartiene solo agli animali, ed in cui la lingua e le labbra, i labbroni penduli vanno a modo loro, danno il loro suono, e Gesù cristo che apparteneva alla famiglia dei cristi-asini era diventato maestro in questo tipo di esercisio di sporcaccione! Gli asini passano il loro tempo a lisciarsi con la lingua i labbroni, ma Iesus christus il suo lo passava a scoreggiare da lungi e con la lingua nella bocca del suo vicino. Era un esercizio molto apprezzato all'epoca, e quando c'era da combinare uno scherzo un po' spinto di tipo zozzone e salace era subito il cristo che si correva a cercare. Infatti scoreggiare con la lingua nella bocca del prossimo è una porcata sgradevole ma insomma quasi inoffensiva, voglio dire che non lascia per nulla sanguinanti tracce, ma la famiglia cui Iesus christus apparteneva era infinitamente più avanzata e furbastra, più scafata e più truffaldina nella razza puttanesca e troiesca. Duemila anni fa in Giudea c'erano come attualmente ci sono in India quelli che vengono chiamati paria. I paria non sono gli infelici che si crede, sono persone di razza infernale, intoccabili fisicamente, che una società già di per sé abbondantemente e funebremente immerdata vuole ancora scartare dal suo seno perché pretende che loro la immerdino; ma presto su tutta la superficie della terra presente chi non sarà fisicamente e corporalmente un autentico paria? Sia come sia, Gesù cristo era uno dei paria della sua epoca, e faceva parte di una famiglia e di una razza specificamente di paria. I paria sono nati dal veleno e la loro nascita, la loro eclosione genesiaca nel ventre della madre ha avuto luogo dopo un tipo di masturbazione speciale ed infernale, a cui solo una bestializzazione metodicamente consumata e atavica dà diritto. Vi dà diritto perché ne conferisce i mezzi che sono sinistramente particolari... Fino a quando lo sperma della femmina non verdeggia sino al muco nero, non lascia emergere un tenore ed una colorazione veramente sanguinanti il paria non ha diritto di essere nato, di essere considerato come: credo che il termine scientifico sia: nascituro, vale a dire da nascere, degno di essere svegliato e NATO. E' così che una certa notte il chiamato Nalpas Joseph non potendone più masturbò convulsamente la chiamata Maria Nalpas, sua sposa, che aveva sino ad allora certamente toccato ma mai integralmente fornicata. Mani, ventre e piedi. Avendola sempre tenuta a distanza sotto la sua lingua dove pendeva da anni la degustava, come il nocciolo di una vecchia oliva, che migliora a forza di venire sempre ripreso. Ma non si mantengono come Satana le cose in stato di magia sempiterna, è una magia che non esiste, quello che è sempre qui non c'è più a forza di lastricare la vista. Il sistema Satana è un sistema di lastricatura dell'essere allo stato latente, dove un certo numero di accenti conosciuti circonviene eternamente come sospesa instabilmente su un abisso l'attenzione (al più estremo portante della portata sonora, come direbbe il signor dio suo compare, che ebbe nome sulla terra). E' una dottrina assai onorevole ed assai degna quando si ha il coraggio autentico di mantenerla, e non tagliare la corda quando l'ora è venuta di mostrare finalmente tutto il proprio coraggio.
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