Nick: diabolica Oggetto: versi... Data: 25/10/2004 20.59.57 Visite: 263
"la pausa nella quale il mondo arresta il proprio corso... Il tuo aspetto rakkiude ttta la bellezza della terra le tue labbra cremisi come il frutto che matura si allontanano l'una dall'altra come se soffrissero... Il sorriso di un cadavere... Adesso la vita porge la mano alla morte... Viene kiusa la catena ke unisce mille generazioni di morti a mille generazioni future..." qsti splendidi( amio parere) versi nn appartengono ad un poeta, ma ad EDUARD MUNCH, pittore norvegese vissuto tra il 1863 e il 1944(correggetemi se sbaglio, le date nn sn il mio forte)... ho sempre amato la sua pittura ma sl di recente ho scoperto le sue poesie e mi si e' diskiuso davanti un orizzonte interpretativo totalmente nuovo... ho capito ke nn avevo mai davvero sentito i suoi dipinti xke' la kiave della loro comprensione era nei suoi versi prima ke sulla tela, nella sua anima prima ke nel colore... i suoi qudri, struggenti ed avanguarde in relata' costituiscono l'espressione piu' sublime dell'ansia di un uomo ke aveva vissuto la morte e la malattia per ttta la sua adolescenza, con la morte per tubercolosi della madre e della sorella e, anni dopo qlla del padre... la malinconia era diventata la sua migliore amica e l'arte il mezzo per conviverci... attraverso le ombre egli comunicava coi morti(da un punto di vista irreale ovviamente)... e attraverso le ombre li inseriva in ogni dipinto, per nn separarsene mai piu'... vi consiglio vivamente di leggere qnto da lui prodotto... buonaserata a ttti... |