Nick: asad Oggetto: STRAGE DI PERSONE INERMI Data: 1/11/2004 23.28.41 Visite: 118
IL TERRORE E' TORNATO A TEL AVIV DOPO UNA PAUSA DI MESI TEL AVIV - Il terrorismo e' tornato di scena oggi a Tel Aviv - dopo una pausa di numerosi mesi - quando un palestinese di 18 anni giunto dalla Cisgiordania con un corpetto esplosivo si e' fatto deflagrare nel mezzo del mercato ortofrutticolo ha-Carmel, in quel momento stipato da migliaia di persone. Tre gli israeliani rimasti uccisi, due donne e un uomo, di 65 anni. Una cinquantina i feriti, sette dei quali versano in condizioni gravi. Nelle loro sale operatorie i chirurghi israeliani hanno notato che la percentuale dei feriti gravi sul totale dei feriti e' questa volta particolarmente alta, e che molti erano stati colpiti da viti e piccoli pezzi di lamiera. Gli interventi chirurgici si sono protratti per molte ore. MORIRE AL MERCATO - L'esplosione e' stata udita nel centro di Tel Aviv verso le undici di mattina. Il sangue dei passanti e' gelato nelle vene alla vista di decine di ambulanze che rapidamente percorrevano la centrale via King George (dove si trova la sede del Likud) per raggiungere il luogo dell' attentato. Mentre i feriti giacevano per terra, sotto alle bancarelle, i soccorsi tardavano. Perche' il mercato ha-Carmel e' un dedalo di viuzze, con almeno una ventina di entrate: l'ideale per farvi infiltrare un terrorista determinato a seminare la morte, ma un incubo per i soccorritori. A quell'ora i vicoli erano intasati da persone intente a far la spesa. Molte hanno cercato disordinatamente di scappare, nel timore che un secondo kamikaze si aggirasse nella zona. Molte altre hanno tentato a spintoni di tornare al contrario sul posto della deflagrazione, nella speranza di rintracciare congiunti o amici scomparsi nella calca. LA GIMKANA DELLE LETTIGHE - Per poter raggiungere i feriti, i soccorritori con le lettighe hanno dovuto aprirsi un varco con i gomiti. Sono cosi' giunti nel cuore del mercato, all'incrocio fra le viuzze Carmel e Rambam, all'ingresso di un negozio di formaggi che era avviluppato dalle fiamme. Il capo della polizia di Tel Aviv David Zur ha poi detto all' Ansa di essersi visto davanti uno spettacolo raccapricciante di corpi massacrati (''quattro o cinque'') e di feriti che gemevano per terra. ''L'ordigno non era particolarmente potente. Ma chi si trovava spalla a spalla col terrorista, non ha avuto scampo'', ha precisato Zur. Mentre il mercato veniva setacciato metro per metro e annusato dalla unita' cinofila della polizia (incaricata di avvertire della possibile presenza di altri esplosivi), i volontari di Zaka - l'ente rabbinico incarico di ricomporre i corpi delle vittime di attentati - si sono dedicati alla loro triste incombenza. L'ultimo attentato a Tel Aviv era avvenuto lo scorso luglio: una bomba aveva allora devastato un autobus uccidendo una soldatessa. L'ultimo attentato suicida, a quanto pare, risale a un anno e mezzo fa. LA RABBIA DEI VENDITORI - Gli agenti della polizia sono stati accolti con ostilita' dai commercianti del mercato, secondo cui da tempo avvertivano di non sentirsi sufficientemente protetti. In particolare sospettano che il crudele attentato sia stato realizzato grazie ad informazioni inoltrate in Cisgiordania da manovali palestinesi ''ingaggiati in nero'' all' interno del mercato ha-Carmel. La legge lo vieterebbe, ma le loro modeste pretese economiche li rendono richiesti. Zur ha replicato che Tel Aviv deve a tutti i costi restare una citta' aperta e non puo' erigere barricate e posti di controllo attorno ad ogni bancarella. CONDANNE ANP NON INTERESSANO SHARON - L'attentato e' stato rivendicato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Da Ramallah il premier Abu Ala lo ha prontamente condannato e un messaggio analogo e' giunto anche dall'ospedale di Parigi dove e' ricoverato il presidente Yasser Arafat. Ma il premier Ariel Sharon non ha preso in considerazione quelle che ha definito ''condanne a mezza bocca''. Ancora la settimana scorsa alla Knesset Sharon aveva accusato Arafat di fomentare sistematicamente gli attacchi suicidi contro gli israeliani, alludendo forse anche ad una frase ricorrente nei discorsi del leader palestinese: ''Un milione di martiri marciano verso Gerusalemme''. Una volta di piu' Sharon ha esortato l'Anp ad operare con vigore per estirpare il terrorismo, per realizzare le riforme istituzionali, per imbavagliare quanti ''sobillano e seminano odio contro Israele''. Dopo di che, ha osservato, sara' possibile tornare al Tracciato di pace. Nel frattempo Israele perseverera' nella propria politica: stretta repressione militare della intifada in Cisgiordania e, in prospettiva, ritiro unilaterale da Gaza. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 01/11/2004 18:00 .....SONO SICURO CHE ADESSO I FILO-PALESTINESI CHE FREQUENTANO IL FORUM GIUSTIFICHERANNO ANCHE QUESTA STRAGE DI PERSONE INERMI! LA GIOVANE ETA' LA DICE TUTTO SUL FATTO CHE QUESTI RAGAZZI SONO "CATECHIZZATI" A DOVERE DA GENTE SENZA SCRUPOLI E SOPRATTUTTO SENZA COSCENZA! P.S. URGE INTERVENIRE PER CERCARE UNA SOLUZIONE A QUESTO MASSACRO!
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