Nick: Marione Oggetto: Il caso Cassano Data: 3/11/2004 0.45.9 Visite: 70
ROMA, 2 novembre 2004 - "Di Cassano non mi interessa parlare. Parlatene voi. Cassano ora non serve e sta a casa. Giochiamo con due punte e basta. Oggi è così, domani vedremo". Gigi Del Neri è scatenato. Arrabbiato e senza peli sulla lingua, liquida il barese scapestrato (che domenica negli spogliatoi ha fatto l'ultima delle sue) e i giornalisti che gli chiedono spiegazioni sulla non convocazione dell'attaccante per la gara di domani, in Champions, con il Bayern Leverkusen. Più chiaro di così non si può: "Totti e Montella sono le punte della Roma adesso - urla Del Neri - devo spiegare perchè? Uno ha fatto otto gol, un altro sei. In questo momento qui Cassano sta a casa. È un fatto tecnico. Io sono allenatore non un dirigente". Ma Cassano - azzardano dall'altra parte del tavolo - è una risorsa della Roma. È tra i migliori attaccanti d'Italia... "Voi dite che è una risorsa, ma bisogna vedere. In questo momento qui giochiamo con 2 punte. Se Cassano fa gol è migliore degli altri, se non ne fa non è migliore degli altri. Nessuno dice che lui è superiore" la risposta piccata di Del Neri. Gli chiedono ancora: avrà un confronto con la famiglia Sensi per Cassano? "Ma quale confronto? - risponde il tecnico -. Non convocare Cassano è un mio diritto". Ma non serviva neppure in panchina? "Adesso neppure in panchina. Non mi interessa. Non posso fare conferenza partita e conferenza Cassano. Ora voglio parlare della Champions sennò posso anche uscire. Avete bisogno del traduttore?". Sala azzittita. Il tecnico non fa una piega, né passi indietro. Del Neri non ha digerito e perdonato le parole (pesanti) di Antonio Cassano, domenica nell'intervallo della partita con il Cagliari: "Gioco come mi pare, se ti sta bene è così altrimenti non ci posso fare nulla. Tu non conti niente, non sei un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini". Del Neri stupito a caldo gli ha risposto così: "Non conto niente? E allora fatti la doccia e resta qua. Montella entra subito". Poi alla Domenica sportiva ha tentato di gettare acqua sul fuoco definendo la lite "una normale chiacchierata che i media, come al solito, hanno amplificato". Ma oggi i toni e le scelte del tecnico provano che non è stata solo un banale o normale scambio di opinioni. questo si crede Gesù Cristo  |