Nick: Franti Oggetto: Categoria Detestabile Data: 3/11/2004 17.39.14 Visite: 269
Ci sono delle persone che dicono di sapere di tutto ma non sanno nulla. Sono quelle persone che vogliono dimostrare qualcosa. Cioè che loro hanno duecento passioni e anche di più. Ma in verità queste persone non sanno nulla e non hanno passioni. Sono costruite. Sono antipatiche e detestabili al pari di quell'altra categoria di pesone che fanno di tutto per "essere simpatiche" ed entrare, invano, nelle tue grazie. Se non lo sei simpatico, non ti sforzare, che mi stai sul cazzo. Con queste persone succede questo. "Dici che scrivi, che cosa scrivi? Io ultimamente mi sto specializzando in un genere particolare: i riassunti. Riassunti? Riassunti. Cosa riassumi? Io ultimamente più che altro mi sono messo a riassumere delle avventure a fumetti. Fumetti? Fumetti. Che fumetti? Io ultimamente riassumo solo avventure a fumetti di Braccio di ferro. Braccio di ferro? Braccio di ferro. Ma solo le storie scritte da Segar, quelle che vanno dal 1919 al 1938. E sono belle? Bellissime." Questa è una conversazione con una persona descritta sopra, in un classico bar a la Page. In quel bar, cioè, dove sai di trovare gente che pensa di essere molto alla moda, con tremila passioni e una cultura da affossare chiunque. Tutte balle. Allora fanno tutte queste domande: "Tu cosa scrivi, di cosa ti occupi? Molte volte dicono: Interessante. Molte volte dicono: Pasolini. Molte volte dicono: Wim Wenders. Ti piace Pasolini? Chiedono. Ti piace Wim Wenders? Alla domanda su Pasolini non dico niente: faccio partire la testa verso destra, poi le faccio fare una curva stretta ma morbida, com’è disegnata, e la porto a sinistra, la fermo in salita. Alla domanda su Wenders dico di sì, che mi piace. Quando mi chiedono i film, gli dico di no, che non li conosco. Allora come fai a dire che ti piace Wim Wenders? Wim Wenders, gli dico, mi piace il suo nome. Che lui ha un nome di battesimo che se lo ribalti di centottanta gradi, si legge uguale." E poi finisci per parlare di Cinema con queste persone. "Il cinema, ti succedono due cose se vai al cinema. La prima, ti succede che poi ti fanno delle domande. Ti chiedono Hai visto Film Blu? Sì, devi dire. Ti è piaciuto, ti chiedono. No, devi dire. Ma daì, ti dicono. Eh, gli dici. A me è piaciuto, ti dicono. Ma daì, devi dire. Sì, ti dicono. Molto bello, ti dicono. Allora tu devi chiedere Hai visto Film Rosso? No, ti dicono. No? devi dire. No, ti dicono, l’ho perso. Peccato, devi dire. Dopo ti chiedono Ti è piaciuto Film Bianco? Sì, devi dire. Sì? chiedono. No, devi dire, scusa. Ah, ti dicono." Queste conversazioni si può anche fare senza, nella mia vita. "La seconda cosa che ti succede quando vai al cinema è che te ne vai al cinema a vedere un film sulla rivoluzione, vieni fuori che ti sembra di aver fatto la rivoluzione. Allora, dopo, vai a casa come uno che ha appena fatto la rivoluzione. Che cosa deve fare uno che ha appena fatto la rivoluzione? Niente. Va a letto. A riposarsi. Che tu hai un bel dire, dopo, Scatenatevi, che vi stanno sfruttando. Che fate una vita di merda, scatenatevi. Quelli ti guardano come se fossero loro Robespierre e Marat. E tu, un deficiente. Ti guardano come si guarda un matto. Loro, convinti di aver fatto la rivoluzione, pensano che sei tu il matto. Li senti, come dicono Ho visto il film su Sacco e Vanzetti. Lo dicono come se fossero andati in America a bruciarsi davanti al tribunale, per Sacco e Vanzetti." Queste persone spesso sono poi appassionate, almeno così dicono, di letteratura. Ad esempio la Letteratura Russa. "Io, la letteratura russa, non so niente. Chissà quanti romanzi ti sei letto, mi dicono, laurearti in letteratura russa. Io ho letto tre volte I fratelli Karamazov. Non ci ho capito un cazzo." Queste persone dicono di avere mille passioni. Di sentirsi artisti. Di aver visto tutti i films di Martone e di Ferrario e di Truffaut. Di conoscere alla perfezione ogni testo di Leonard Cohen e dei Twin White Rope. In verità queste persone di passioni non hanno un emerito cazzo. E non sanno nulla. Sono costruite. E se glielo fai notare e se glielo dici e aggiungi: "...puoi spuntarla con gli sciocchi, se ti fa stare bene..", loro ti rispondono: "Sempre pronti a giudicare me...Tutti che mi giudicano..", eccetera. Altre stronzate del genere, insomma. Con loro, cioè quando parli con loro, va di moda la frase, pronunciata da loro: "Tu non puoi capire...". Eh, beh... Queste persone poi dicono di andare in analisi perchè fa bene. E di essere stati qualche anno in cura da uno psicologo. per "..il loro utile Percorso..". Così dicono. Usano smepre la locuzione "Il Mio Percorso". Questo "Percorso" mi sa tanto di moda intellettuale. Come la New Age. Come lo Yoga e il Kundalini. Come il Buddhismo. Come la recitazione e il Teatro d'Avanguardia. Eccetera. Insomma, da quel che ho capito, questo "Percorso" sevre, pare a curare una specie di Mallatia. La Malattia dei benestanti. Detesto queste persone. Ultimamente ancora di più. Vittorio Emanuele. P.S. - Grazie a Paolo Nori per il Virgolettato.
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