Nick: insize Oggetto: FIGLI DELL'OFFICINA Data: 4/11/2004 14.39.48 Visite: 128
Figli dell'officina 1921 Parole di Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo Figli dell'officina o figli della terra già l'ora s'avvicina per la più giusta guerra. La guerra proletaria guerra senza frontiere Innalzeremo al vento bandiere rosse e nere. Avanti siam ribelli fieri vendicator di un mondo di fratelli di pace e di lavor. Dai monti e dalle valli giù giù scendiamo in fretta con queste man dai calli noi la farem vendetta. Del popolo gli arditi noi siamo i fior più puri Fiori non appassiti dal lezzo dei tuguri. Avanti siam ribelli fieri vendicator di un mondo di fratelli di pace e di lavor. Noi salutiam la morte bella e vendicatrice che schiuderà le porte a un'era più felice. Ai morti ci stringiamo e senza impallidire per l'Anarchia pugnamo Vincere o morire. Avanti siam ribelli fieri vendicator di un mondo di fratelli di pace e di lavor. Fu uno degli inni degli ARDITI DEL POPOLO, movimento proletario antifascista degli anni 20, formato in gran parte da EX-arditi, reduci dei battaglioni d'assalto della prima guerra mondiale. Il movimento fu la risposta alle squadracce fasciste; fu sciolto dai dirigenti della sinistra, non troppo differenti da quelli di adesso. Allora vinse il fascismo. Fu cantata in tribunale da Sante Notarnicola, Pietro Cavallero e Adriano Rovoletto, dopo la lettura della sentenza che li condannava al carcere.
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