Nick: EYE Oggetto: Che ne pensate? Data: 5/11/2004 17.6.0 Visite: 142
riporto un piccolo estratto da usenet che mi ha fatto riflettere...pareri al riguardo ? Gli amori di una volta, o meglio i rapporti uomo-donna di una volta, erano più durevoli ed arrivavano sempre fino alla fine della vita; così come vorrebbe quella promessa fatta davanti ad un altare (questo comunque vale anche per i non credenti, quale io sono) "finché morte non vi separi". Certamente non ci arrivavano con la gioia e l'amore del primo giorno, ma ci arrivavano. L'uno poteva contare sulla (almeno) presenza dell'altro ed in casa c'era qualcuno con cui poter parlare di qualunque cosa (l'affitto che aumentava, ....). Forse in alcuni casi si sentiva il bisogno di un altro rapporto, ma nella quasi totalità dei casi si limitava ad un rapporto sensuale, senza mai mettere in discussione il vero rapporto di coppia. Parlo dei tempi dei nostri nonni, tempi in cui non c'era il livello culturale di oggi ed in cui si sgobbava parecchio per rimediare quello che serviva per vivere. Oggi invece, abbiamo un livello culturale abbastanza alto, siamo inondati da informazioni e sappiamo molte cose. Il tenore di vita e notevolmente più alto e possiamo procurarci con facilità anche il superfluo (non tutto forse...). Di contro i rapporti uomo-donna sono cambiati, secondo me, in peggio. Il nostro livello culturale ci dice se sia pi giusto esprimere totalmente quello che i nostri sentimenti ci inducono a fare o desiderare, anche se questo può addolorare il proprio partner, perché forse potrebbero essere ancora più doloroso continuare un rapporto, fingendo, ignorando e quant'altro. Le coppie moderne devono parlare civilmente di tutto, perfino del fatto se ci si è innamorati di qulcun'altro e quindi decidere cosa sia meglio ("cosa dici, cara, ci lasciamo e rimaniamo amici?"; "sai ti voglio ancora bene, però non provo più per te quello che provavo una volta"... e via discorrendo). L'ho detto già prima, non sono né credente né bigotto, ma mi sembra che questo modo di vedere un rapporto di coppia sia più un'involuzione che un progresso. Si è poco disposti a sacrificare una parte del proprio essere, per continuare a stare con la persona con la quale si è scelto di vivere (sia in matrimonio che in convivenza). Le passioni, che pure ci sono, oggi riescono ad avere il sopravvento sulle scelte di vita fatte in precedenza. E' questo l'uomo maturo di oggi? Non dico che per essere "maturi" si debba vivere per sempre con la prima ragazza o il primo ragazzo incontrati nella propria vita; dico che ad un certo punto (può capitare a 18 anni, a 25, a 40) si opera una scelta di vita, si giura amore eterno, "non ti lascerò mai"....Ed è lì che entra in discussione la maturità, se le cose che si dicono hanno un senso; le scelte importanti devono valere per sempre anche perché su queste si costruisce insieme il futuro, si fanno i figli e, lasciatemelo dire, si invecchia insieme. Sarà colpa della cultura? Dei modelli che ci fornisce la società attraverso vari canali di informazione? Sarà colpa dei ritmi della nostra vita quotidiana che, come degli atomi in un esperimento di chimica, ci porta ad unirci, separarci e ricombinarci con altri elementi? Saranno le occasioni di lavoro, svago e quant'altro che ci portano a contatto con molte persone per cui, anche secondo un calcolo probabilistico, è più facile incontrare qualcuno che (almeno apparentemente) ci appaghi più del nostro partner-consorte? Forse ho riflettuto troppo e mi è andato in fumo il cervello, ma davvero trovo inspiegabile come per esempio nei piccoli paesini, ci sia più stabilità nelle coppie rispetto alle città. Ciao a tutti Un uomo di 40 anni ferito indirettamente. |