Nick: ^SUPERMEN Oggetto: Cosa si dice al Poeta a ... Data: 5/11/2004 23.16.9 Visite: 72
(La musica nasce da un atto di pensiero,quando le esperienze prendono forma nelle parole,e poi ci si adagia una nota .... ,Posso dire di aver visto e sentito cose belle nei miei 29 anni,e la Poesia di Rimbaud mi ha insegnato a gustarle,avendone l'impressione che tutto fosse nato a Charleville) (dalla lettera del veggente) "Ho l’archetto in mano, io comincio:" CIÒ CHE SI DICE AL POETA A PROPOSITO DI FIORI (Ce qu’on dit au poète a propos de fleurs) I Così, sempre, verso l’azzurro nero Dove trema il mare di topazi, funzioneranno nella tua sera i Gigli, questi clisteri d’estasi! Nella nostra epoca di sagù, quando le Piante sono operaie, il Giglio berrà i disgusti blu nelle tue Prose religiose! - Il giglio del signor de Kerdrèl, il Sonetto milleottocentotrenta, il Giglio che si dona al Menestrello col papavero e l’amaranto! Gigli! Gigli! Non se ne vedono! E nei tuoi Versi, che sembrano maniche di Peccatrici dal dolce passo, sempre in brivido questi fiori bianchi! Sempre, Caro, quanto ti fai il bagno, la tua camicia sulle ascelle bionde si gonfia nella brezza del mattina sui miosotis immondi! L’amore non passa ai tuoi dazi senza il Lillà, - o altalene! E le Viole dei Boschi, sputi zuccherosi di Ninfe nere!… II O Poeti, quand’anche voi aveste Le Rose, le Rose rigonfie, rosse su steli di lauro, ed enfiate di mille ottave! Quand’anche BANVILLE le facesse nevicare, sanguinolenti, in vortici, che pestano l’occhio matto dello straniero dalle letture mal benevole! Delle vostre foreste e dei vostri prati, o paciosissimi fotografi! La Flora è pressappoco diversa Come dei tappi di caraffe! Sempre i vegetali Francesi, rognosi, tisici, ridicoli, dove il ventre dei cani bassotti naviga in pace, nei crepuscoli; sempre, dopo i disegni orribili di Loti blu o di Girasoli, stampe rosa, soggetti santi per giovani comunicande! L’Ode Asoka quadra con la strofa a finestra di lorette , e farfalle pesanti brillanti evacuano sulle Pâquerette. Vecchie verzure, vecchie e stravecchie! O pasticcini croccanti vegetali! Fiori fantastici dei vecchi Salons! - Ai maggiolini, non ai crotali, questi puponi vegetali in lacrime, che Grandville avrebbe messo alle dande, e che allatterebbero di colori astri orrendi con le visiere! Sì, le vostre bave di zampogne fanno dei preziosi glucosi! - Uova fritte in vecchi cappelli, Gigli, Açoka, Lillà e Rose!… III O bianco Cacciatore, che corri scalzo attraverso i Pascoli panici, non puoi tu, non devi tu conoscere un po’ la botanica? Tu faresti succedere, ho paura, ai Grilli rossi le Cantaridi, l’oro dei Rios al blu del Reno, - in breve, alle Norvege le Floride: ma, Caro, l’Arte non è più, attualmente, - è la verità, - di permettere all’Eucalipto sbigottito dei costrittori d’un esametro; Via!… Come se i Mogani non servissero, pure nelle nostre Guiane, che ai salti delle scimmie, al delirio pesante delle liane! - Insomma, un fiore, Rosmarino o Giglio, vivo o morto, vale un escremento di uccello marino? Vale una sola lacrima di candela? Ed io ho detto ciò che volevo! Tu, anche seduto laggiù, in una capanna di bambù, - a imposte chiuse, tende di tela di Persia bruna, - tu distorceresti delle fioriture degne d’Oise stravaganti!… - Poeta! Sono ragionamenti Non meno risibili che arroganti!… IV Dì, non le pampas primaverili nere di spaventose rivolte, ma i tabacchi, i cotoni! Dì gli esotici raccolti! Dì, fronte bianca che Febo abbronzò, quanti dollari s’accaparra Pedro Velasquez, Havana; imbratta di merda il mare di Sorrento dove vanno i Cigni a frotte; che le tue strofe siano reclami per l’abbattitura di mangrovie, sfogliate da idre e da lame! La tua quartina piove nei boschi in sangue e ritorna a proporre agli Uomini diversi argomenti su zuccheri bianchi, sui pettorali e sulle gomme! Informaci Tu se le biondezze dei Picchi nevosi, verso i Tropici, sono degli insetti fecondi o dei licheni microscopici! Trova, o Cacciatore, noi lo vogliamo, delle garanze profumate che la Natura in pantaloni faccia fiorire! - per le nostre Armate! Trova, ai confini del Bosco che dorme, i fiori, simili a dei musi, che sbavano pomate d’oro sui capelli scuri dei bufali! Trova, nei prati folli, dove sul Blu trema l’argento delle pubescenze, dei calici colmi d’Uova di fuoco che cuociono tra le essenze! Trova dei Cardi cotonati su cui dieci asini dagli occhi di bragia lavorano a filare i nodi! Trova i Fiori che siano sedie! Sì, trova nel cuore dei neri filoni dei fiori pressoché di pietra, - famosi! - che verso i loro duri ovari biondi abbiano delle amigdale gemmose! Servici, o Buffone, tu lo puoi, su di un piatto di splendido argento dorato dei ragù di Gigli sciropposi che mordano i nostri cucchiai! V Qualcuno dirà il grande Amore Ladro di cupe Indulgenze: ma né Renan, né il gatto Murr hanno visto i Blu Tirsi immensi! Tu, fai ruzzare nei nostri torpori, con i profumi le isterie; esaltaci verso i candori più candidi che le Marie… Commerciante! colono! medium! La tua rima sorgerà, rosa o bianca, come un raggio di sodio, come un caucciù che si espande! Dai tuoi neri Poemi, - Giullare! bianche, verdi, e rosse diottriche, che evadano fiori strambi e delle farfalle elettriche! Ecco! è il Secolo d’inferno! E i pali dei fili del telegrafo orneranno, - lira dal canto di ferro, le tue scapole magnifiche! Soprattutto, rima una versione sul male delle patate! - E, per la composizione di Poemi pieni di mistero che si debbano leggere da Tréguier a Paramaribo , raccatta dei Tomi di Monsieur Figuier, illustrati! - da Monsieur Hachette ! 14 luglio 1871. Alcide Bava. R. (Jean Nicholas Arthur Rimbaud)
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