Nick: insize Oggetto: SPESA PROLETARIA Data: 7/11/2004 17.31.39 Visite: 129
"SPESA PROLETARIA" Le reazioni dopo l'assalto a Roma. Il sottosegretario: "Non c'è soluzione di continuità con le bombe carta o l'omicidio" "Spesa proletaria", Sacconi duro "Ci vuole la tolleranza zero" Dal sindaco Veltroni la "condanna totale" dell'episodio La polizia ai Questori: "Esercitare la massima fermezza" ROMA - Il giorno dopo la "spesa proletaria" a Roma, ecco le reazioni. E da destra e da sinistra è unanime la condanna del blitz dei Disobbedienti all'interno del supermercato Panorama e, successivamente, all'interno della libreria Feltrinelli di largo Argentina. I toni però sono diversi. Il primo cittadino di Roma, per esempio, esprime la sua "più totale condanna". Perché, spiega il sindaco Veltroni, "non si può trasferire un grande problema sociale in comportamenti che violino la legge". Ma dal governo si alza il tiro, fino ad assimilare quanto accaduto ieri al terrorismo. "E' il caso di non sottovalutare l'azione criminosa di 'esproprio proletario' condotta ieri a Roma nell'ambito di una manifestazione contro il precariato", dice il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi. Che poi conclude: "Non c'è soluzione di continuità tra l'esproprio sotto gli occhi della polizia, le bombe carta contro le società di lavoro interinale, o l'omicidio quando se ne creerà l'occasione favorevole". Anche Antonio Tajani, da Forza Italia, è durissimo: "Occorre riflettere , perché 'l'esproprio proletario' guidato da un consigliere comunale della maggioranza di sinistra non è un episodio sporadico, e non lo rimarrà se non verrà tagliata l'erba sotto i piedi a questo estremismo violento". Intanto il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sottolinea come "il tempestivo intervento delle forze di polizia ha impedito il perpetrarsi di più gravi reati, evitando, inoltre, di esporre ad ulteriori e maggiori rischi l'incolumità dei cittadini presenti". Quindi precisa che "non sono e non saranno tollerate illegalità di alcun genere, da chiunque commesse" e che "sono state impartite precise disposizioni ai Questori affinché i responsabili vengano perseguiti con fermezza e denunciati all'Autorità Giudiziaria, operando, ove possibile, anche con arresti in flagranza di reato". CAROVITA Gli italiani non risparmiano più il 48% ha soldi solo per vivere. La tendenza all'impoverimento del ceto medio fotografata da un rapporto commissionato dall'Acri all'Ipsos . Gli italiani non risparmiano più il 48% ha soldi solo per vivere. Incertezza e preoccupazione gli elementi più diffusi negli indicatori della fiducia dei consumatori di ELENA POLIDORI ROMA - Un tempo gli italiani venivano considerati un popolo di "formiche", abituati a risparmiare. Era una "propensione", secondo la terminologia degli esperti, un'attitudine, quasi una virtù, oltrettutto invidiata all'estero. Adesso però, riuscire a mettere da parte qualche soldo, è diventata un'impresa difficile. Anzi, addirittura impossibile per il 48% dei connazionali. Per loro, il reddito disponibile basta solo per andare avanti e, alla fine del mese, non resta neppure un euro da mettere nel salvadanaio. Questo diffuso impoverimento delle famiglie viene fuori da un sondaggio commissionato all'Ipsos dall'Acri, l'Associazione delle Casse di Risparmio. Il quadro che emerge dalle interviste campionarie conferma un fenomeno già in parte delineato, ovvero la sofferenza dei ceti medi - professionisti, autonomi, impiegati, insegnanti - che si sentono sempre più squattrinati. E' proprio qui, in questa fascia sociale, che si concentrano le cosiddette "famiglie in discesa", quelle che "perdono solidità economica e potere d'acquisto". Incertezza e preoccupazione sono i sentimenti dominanti dello studio, finito di realizzare pochi giorni fa, ad ottobre. E tuttavia il grado di fiducia dei consumatori italiani segnala un brusco calo sin dall'ottobre del 2001, perdendo quattro punti solo nell'ultimo anno. Lo scenario negativo è confermato da quello che i rilevatori chiamano il trend del risparmio: oltre a quei 48 italiani su cento che non riescono a mettere nulla da parte, scende anche il numero di quelli che sono riusciti a non spendere tutto: appena il 34%, contro il 48% del 2001.
Carovita, aumento smisurato dei prezzi dei beni primari e non solo, nessun organo di controllo a difesa del consumatore; cosa pensate del giorno di "spesa proletaria" fatto a roma?? siete daccordo con il "fai da te" contro gli aumenti indiscriminati della spesa attraverso forme di appropiazione e autoriduzione???
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