Nick: Coatlicue Oggetto: Dal vivo vol.3 Data: 11/11/2004 10.43.57 Visite: 128
Temevo di non farcela. Sono uscita dal lavoro anche qualche minuto prima per riuscire ad arrivare in tempo. La Galleria Colonna è uno sfavillare continuo di luci. Mi imbatto nella troupe che sta girando l’ennesimo spot tim con Claudio Amendola, che non tarda a fare la sua apparizione col suo bel faccione da coatto. Ho bisogno di altro stasera. Ho bisogno di musica e belle canzoni. Quelle canzoni che mi hanno dato emozioni e mi hanno accompagnato da quando ero piccola e consumavo i dischi a furia di farli girare sul piatto fino ad oggi, che scarico mp3 dai suoni digitali. E questa volta, stranamente, so dove trovare quello che cerco. C’è Ivano Fossati stasera da Feltrinelli. Presenta il cd live del tour acustico 2003-2004. Tra poco vedrò dal vivo uno dei pochi uomini che nella vita mi ha fatto battere il cuore senza pretendere nulla in cambio. Una vera rarità. C’è il mondo stasera in libreria ma riesco a trovare un posticino. Mentre lo osservo ancora incredula rivedo in un flash me bambina e mamma stese sul divano ad ascoltare sempre lo stesso vinile e a cantare insieme; mi ritrovo con papà a guardare un suo concerto in TV; ritorno a quando adolescente ho comprato con le prime paghette la cassetta di Lindeberg (a mio giudizio il suo album più bello) e ricopiavo i testi delle sue canzoni per i miei amori a senso unico. È una persona da scoprire. Ed è affascinante, soprattutto quando parla del suo mestiere. Ha il fascino di tutti gli uomini che fanno qualcosa in cui credono con estrema passione. Ho preso appunti e frammenti di discorso in ordine sparso. Non è facile fare il cantautore, avere a disposizione solo 4-5 minuti per canzone e stare attenti a non dire sciocchezze perché i ragazzi ci credono e quindi ti capita di stare settimane sulla scelta di un aggettivo. È una follia volere a tutti i costi costruire una "scaletta" della propria vita, impostarsi come le cose devono andare e scegliere solo quel modo e restarci male se non è andata proprio come volevamo. Se la curva della tua sensibilità inizia a protendere verso il basso, forse è meglio fermarsi e dedicarsi a fare qualcos’altro, a meno che non si abbiano svariati divorzi e la terza casa da pagare. Più delle canzoni stesse, è molto più importante la vita che intercorre tra una canzone e l’altra, tra un testo e l’altro. Senza questa vita "vera" ci sarebbe solo il nulla, la non autenticità del vissuto. È bello anche stravolgere le leggi musicali, perché un musicista che elabora una sua partitura elabora comunque una sua verità e non sempre sono scelte facili. Non è necessario indossare gli scarponi della guerra per farsi sentire: è più importante dare il proprio contributo con una minima idea di senso. Il mondo di oggi è ostile alla comunicazione, nonostante la globalizzazione in atto. Per questo il compito di un artista contemporaneo è molto più arduo rispetto a trenta anni fa. L’evoluzione è continua, per questo oggi sembra di produrre cose migliori rispetto al passato, anche se non è del tutto vero. Quello che cambia è la tua prospettiva, il tuo punto di vista. Lo avrei ascoltato ancora per molte ore. Solo oggi ho preso coscienza di quello che ho vissuto. E la vita è anche realizzazione di piccoli sogni, non per forza di imprese titaniche. Tra le mani ieri sera stringevo il suo cd autografato…per Marina. Gli ho sorriso e detto grazie. E sono corsa via verso casa a far suonare la sua musica per tutta la notte. Sull’autobus, mentre Roma non ne voleva proprio sapere di andare a dormire, cantavo mentalmente questa canzone. Se la conoscete, provate a riascoltarla. Se non la conoscete, dovete provvedere immediatamente. È una notte in Italia che vedi questo taglio di luna freddo come una lama qualunque e grande come la nostra fortuna la fortuna di vivere adesso questo tempo sbandato questa notte che corre e il futuro che arriva chissà se ha fiato. È una notte in Italia che vedi questo darsi da fare questa musica leggera così leggera che ci fa sognare questo vento che sa di lontano e che ci prende la testa il vino bevuto e pagato da soli alla nostra festa. È una notte in Italia anche questa in un parcheggio in cima al mondo io che cerco di copiare l'amore ma mi confondo e mi confondono più i suoi seni puntati dritti sul mio cuore o saranno le mie mani che sanno così poco dell'amore. Ma tutto questo è già più di tanto più delle terre sognate più dei biglietti senza ritorno dati sempre alle persone sbagliate più delle idee che vanno a morire senza farti un saluto di una canzone popolare che in una notte come questa ti lascia muto È una notte in Italia se la vedi da così lontano da quella gente così diversa in quelle notti che non girano mai piano io qui ho un pallone da toccare col piede nel vento che tocca il mare è tutta musica leggera ma come vedi la dobbiamo cantare è tutta musica leggera ma la dobbiamo imparare. È una notte in Italia che vedi questo taglio di luna freddo come una lama qualunque e grande come la nostra fortuna che è poi la fortuna di chi vive adesso questo tempo sbandato questa notte che corre e il futuro che viene a darci fiato.
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