Nick: Coatlicue Oggetto: Prima che sia notte Data: 18/11/2004 10.8.38 Visite: 76
BEFORE NIGHT FALLS Di Julian Schnabel Con Javier Bardem e Olivier Martinez Usa 2000 durata 133’ La fama di Julian Schnabel nasce prima di tutto come pittore e scultore: le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Ma è con "Basquiat" (con David Bowie) che il suo estro creativo si cimenta nella settima arte ottenendo i consensi della critica. Con il suo secondo film, il pittore newyorchese ottiene il Gran Premio della giuria nella 53a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Cuba. Tratto dal libro/biografia omonimo dello scrittore-poeta cubano (’43-’90) Reinaldo Arenas, offre uno spaccato della realtà di quest’isola, insinuandosi nelle contraddizioni e nelle diverse realtà proposte da sempre. Reinaldo Arenas bambino, nato da una madre bellissima e da un padre intravisto una sola volta, abbandonato a se stesso nella dura lotta contro la vita, si distingue fin dai primi anni di scuola per la sensibilità e per la predisposizione alla poesia. Incide versi su un albero, abbattuto dal nonno paterno prima di trasferirsi in un’altra cittadina,come una fuga. Si arruola ancora piccolo nei rivoluzionari. Assapora la vittoria e la libertà. Scopre di essere omosessuale appena divenuto ragazzo, partecipa a concorsi letterari, conosce scrittori che lo incitano a leggere i classici. Vive la libertà sessuale come simbolo della libertà assoluta che crede finalmente essersi affermata. Ma questa libertà sessuale e la forza dei suoi versi saranno i capi d’accusa del suo essere "controrivoluzionario", "dissidente", "vittima delle devianze occidentali" che stanno minando Cuba. Tradito dai suoi stessi amici viene incarcerato insieme ad assassini e stupratori. Ma continua a scrivere e riesce a far pubblicare i suoi romanzi e le sue poesie all’estero, dove vince anche il premio come miglior libro straniero (Francia). Liberato dal carcere riesce ad espatriare (quando Cuba permise a chi si dichiarava omosessuale o malato di mente di imbarcarsi per l’America). Aiutato dal suo amico di sempre, Lazaro, non omosessuale,vive a New York, dove finalmente può continuare a scrivere di sé e della sua terra. Ma ben presto il destino presenta di nuovo il suo conto. La gioia della libertà si sbriciola di fronte alla consapevolezza della terribile malattia che avanza. Ricoverato in ospedale, viene dimesso poco dopo. "Non capisco" gli dice l’infermiere "perché non la tengano ancora qui". "Non ho l’assicurazione" risponde Reinaldo. "La differenza fra la dittatura e la democrazia è che, nella prima ti danno un calcio e devi applaudire, nella seconda ti danno un calcio lo stesso, magari, ma almeno puoi gridare"- recita l’attore Javier Bardem. Reinaldo, infine, decide di morire nella sua casa. Non vuole affrontare l’umiliazione di una morte in ospedale. Il suo amico Lazaro, l’unica persona vera che dice di aver mai conosciuto, non gli negherà il suo aiuto, in un finale fatto di complicità non spiegata, ma assolutamente credibile. Il film scorre bene, non mancano sprazzi di fantasia narrativa e fedeli ricostruzioni storiche, come il discorso di Fidel Castro in sottofondo. Alla fine, dopo la morte, ci lascia una poesia, che continua per un po’ a ronzarci nella testa e che recita più o meno così: " Io sono quel bambino antipatico con la faccia sporca che ti guarda sotto gli enormi lampioni illuminati o sotto le puttane anch’esse illuminate.O davanti alle fanciulle che sembrano lievitare. Io sono quel bambino antipatico con la faccia sporca che proietta l’insulto della sua faccia sporca. Io sono quell’antipatico bambino di sempre arrabbiato e solo e ti lascia l’insulto di quell’arrabbiato bambino di sempre e ti avverte: se ipocritamente mi accarezzi sulla testa io colgo l’occasione di rubarti il portafoglio. Io sono il bambino con la faccia sporca davanti al panorama di terrore imminente, lebbra imminente, pulci imminenti, di offese e crimini imminenti. Io sono quel bambino dispettoso che improvvisa un letto con un vecchio scatolone e che aspetta, certo che verrai con me". il protagonista, Javier Bardem a Venezia ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Da ricordare Bardem anche per la sua meravigliosa interpretazione in "Mare dentro" di A.Amenabar.
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