Nick: asad Oggetto: L'11 SETTEMBRE ITALIANO Data: 19/11/2004 1.21.28 Visite: 181
SISMI SVENTA ATTENTATO, DOVEVA ESSERE L'11 SETTEMBRE ITALIANO ROMA - ''Fare l'11 settembre italiano''. Era questo l' obiettivo della cellula salafita che aveva progettato un attentato contro l'ambasciata italiana a Beirut. E' quanto emerso, secondo quanto si apprende, nel corso dell' audizione del direttore del Sismi, Nicolo' Pollari, al Copaco. Il bilancio dell'operazione grazie alla quale e' stato sventato l'attentato, e' di 35 persone coinvolte, 12 arrestate e 8 ricercate o decedute. Tra i morti, oltre ad uno dei leader della cellula, Ismail al Khatib, anche, secondo quanto si e' appreso, un luogotenente di Al Zarqawi, Mohammad al Lubnani, morto a Falluja durante i raid americani. Dieci invece le persone non completamente identificate, perche' indicate con nomi di battaglia o soprannomi. Secondo quanto e' emerso inoltre tutti gli arrestati avrebbero confessato e le loro dichiarazioni coinciderebbero perfettamente. Dall'indagine sarebbe inoltre emerso che ad organizzare l'attentato sarebbe stata una rete di cellule salafite con basi in diverse zone del territorio libanese: Beirut, Tripoli (citta' omonima della capitale libica), Sidone ed altre. Due gli obiettivi: organizzare attentati contro obiettivi occidentali e reclutare mujaheddin da inviare a combattere in Iraq. Dal lavoro del Sismi e dalle confessioni degli indagati sono inoltre emersi contatti degli estremisti con 10 Paesi europei, soprattutto del Nord Europa. La lunga indagine ha inoltre portato al sequestro di mezzo quintale di tritolo, 137 detonatori e una grande quantita' di munizioni di vario genere. Un attentato, quello all'ambasciata italiana a Beirut, che nella mente per gli organizzatori doveva essere, secondo quanto si e' appreso, l'11 settembre italiano ed il cui mandante era capo militare di Al Qaeda per l'Iraq, Al Zarqawi. L'indagine ha fatto luce anche sui finanziamenti inviati con versamenti in blocchi da 20 mila dollari con l'obiettivo di fornire i soldi necessari per la realizzazione degli attentati, ma anche un canale di finanziamento per le famiglie di chi decideva di andare a combattere in Iraq. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 18/11/2004 19:01
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