Nick: siddharta Oggetto: Il primo cane non si scorda... Data: 19/11/2004 19.46.48 Visite: 131
Ho visto una cane per strada oggi, mi ha ricordato il cane della mia infanzia. Si chiamava Bobby. " BOBBY " Nella piazza di sera c'era niente, solo il buio nell'aria e la luce di pochi lampioni. L'orologio segnava un 'ora che nessuno mai guardava, perché era l'ora che nessuno mai guardava. Bobby era nato lì in quella piazza di paese, non conosceva il padre ne la madre, era nato lì forse dal nulla. Il bidello del circolo dei pensionati gli portava da mangiare tutti i giorni verso le tre, quando apriva il circolo per farci passare la puzza sigarette delle partite a scopa della mattina. Bobby. Era il nome che gli davano tutti, perché tutti i cani che si incontrano per strada nei paesi di provincia per incanto vengono chiamati così: " Bobby !!!???(seguito da un fischio) " Non aveva una casa, una cuccia ne un posto dove stare fisso. Una volta lo vedevi nell'angolo tra la farmacia e la strada che portava dal giornalaio, un'altra volta stava lì sui gradini della chiesa e appena cercava di seguire una di quelle vecchie che alle sei del pomeriggio si avviavano per iniziare il rosario, Ferdinando il sacrestano lo cacciava via battendo i piedi per terra. Bobby scattava ad uscire, ma non per paura, ne sono convinto, scappava per far credere a Ferdinando che anche fare il sacrestano aveva la sua bella dose di responsabilità. Bobby era un cane intelligente, una volta finì per colpa di un pazzo sotto una macchina. Le sue gambe posteriori le teneva tirate sotto la pancia. Per un po’ camminava solo su quelle davanti. La gente si fermava dalle macchine a guardarlo; qualcuno si fumava una intera sigaretta appena scartata all'uscita del tabacchi e restava li a fissarlo. Sembrava un numero da circo. I bambini che giocavano in piazza a volte lo prendevano a calci, qualcuno riempiva buste di plastica di acqua sotto la fontanina della piazza e gliele lanciava addosso. Bobby scappava si faceva stringere in un angolo e si faceva bagnare tutto, ma non soffriva per questo sapeva di far divertire i ragazzi che da grandi non avrebbero più tirato acqua ai cani, ma forse avrebbero incontrato una donna che gli avrebbe impedito anche di sorridere. Bobby era un cane intelligente, anche se i cani non si può dire che sono intelligenti; intelligenti sono le persone, ma Bobby lo sapeva e non pretendeva che gli fosse detto di essere un cane intelligente. Da una sera di Novembre non fu più visto in quella piazza e il bidello del circolo dei pensionati, per alcuni giorni gli portò da mangiare, come sempre, verso le tre del pomeriggio. Non lo trovò più li a scodinzolare e dopo qualche giorno ci rinunciò. Anche Ferdinando il sacrestano chiese in giro di Bobby. Per un pò fu così ma Bobby era un cane intelligente e sapeva che per non dare dolore a volte e meglio morire lontano da dove la gente vorrebbe dispiacersi l'uno con l'altro magari dicendo: " Però mi dispiace era un cane intelligente, gli mancava la parola! " Così Bobby in una notte di Novembre si infilare, da alcuni giovani che avevano voglia di bere e divertirsi, nel bidone dell'immondizia della piazza e quando si ritrovò riversato nel buio di un camion tra lattine, cartoni e cattivi odori, non volle abbaiare e per non dispiacere nemmeno chi per mestiere raccoglie immondizia. Così quella notte per la prima volta volle sorridersi addosso e farsi contento. Si finse di carta senza abbaiare.
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