Nick: mir Oggetto: Slidin' doors Data: 28/11/2004 0.40.49 Visite: 171
C'avete presente quel film in cui il semplice atto di perdere una metro cambia radicalmente la tua vita. Vado al supermarket per far scorta di vino e companatico per la sera con gli amici e tutto il resto. Esito parecchio davanti al reparto vini. La scelta del rosso è determinante per rendere una serata conviviale o sfrenata o meditabonda. Mentre sono lì vengo interrotto nella valutazione da una tipa bionda con la coda di cavallo e gli occhiali da segretaria. Mi chiede se per le carni arrosto vada meglio l'aglianico o il chianti. Le dico che dipende dai gusti e dalla consistenza delle carni. Alla fine le consiglio un buon aglianico. E' un vino che ha i nostri sapori e si fa rispettare fin dal primo sorso. Mi ringrazia e se ne va. La riincontro alla cassa e mi sorride. Io sono carico di roba per la sera, lei ha solo un paio di bottiglie e qualche altra cosa. Pago quello che ho preso ad una cassiera che non mi guarda mai in faccia e che mastica furiosamente una gomma e il pensiero della serata che deve trascorrere con chissà chi. Esco dal supermarket e vado verso la metro. Piove ma, sinceramente, il fatto non mi disturba per niente. Le buste ingombranti mi fanno perdere tempo con la macchina che oblitera il biglietto. Sento la metro che nel frattempo arriva, scarica e carica i passeggeri e va via. Quando arrivo io non c'è nessuno sulla banchina. Anzi no. Subito dopo di me arriva la tipa con gli occhiali da segretaria. Si chiama S. Mi chiede della mia passione per i vini ed io le parlo di semplice curiosità per un mondo che sembra così pulito. Lei ha un bel modo di portarsi i capelli dietro l'orecchio, d'incrociare le gambe mentre mi parla in piedi e di guardarmi dritto negli occhi. Sai, quei gesti che piacciono agli uomini ma che le donne non impareranno mai a fingere. Per fortuna. Sarà stata la sera un po' malinconica o il vino che anche dall'interno delle bottiglie amplia gli orizzonti ma tutto quello era una di quelle dimensioni accettabili di vita che mi danno l'impulso per andare avanti. Entrambi stiamo preparando serate senza particolari entusiasmi ma ci teniamo a che sia tutto perfetto. Presto, troppo presto, arriva un'altra metro e ci carica. Il moto zittisce i discorsi lievi ma non gli sguardi. Scendo prima io. Un saluto intimo come tra vecchi amici (mano sul fianco... bacio sulla guancia vicino l'orecchio... i suoi capelli mi sfiorano il naso... il peso del suo corpo sul mio). Scendo con le mie buste alla mia fermata. ... e se fossi rimasto? |