Nick: alylia Oggetto: re:No Global Data: 11/15/2002 18.40.31 Visite: 8
Accusati di essere collegati alle devastazioni di Genova e Napoli Arrestati venti no global, c'è anche Caruso La «Rete meridionale del sud ribelle» ritenuta «organizzazione sovversiva». Previste manifestazioni di protesta in molte città COSENZA - Operazione-lampo delle forze dell'ordine che, su ordine della magistratura di Cosenza, ha portato in carcere venti dirigenti di movimenti no global di Napoli, Cosenza e Taranto ed ha disposto i domiciliari per altrettante persone. Dietro le sbarre, nel carcere di massima sicurezza di Trani, quello che ha ospitato negli «anni di piombo» decine di terroristi neri e rossi, sono finiti, tra gli altri, Francesco Caruso, napoletano ed esponente di primo piano dell'antagonismo militante, Francesco Cirillo e Giuseppe Fonzino, rispettivamente capi di movimenti anti-globalizzazione di Cosenza e di Taranto. Sono 42 gli indagati, di cui 22 con le ipotesi di associazione sovversiva. Sequestrati scatoloni colmi di materiale, che gli inquirenti hanno definito «di forte interesse per le indagini». Immediata la reazione del movimento: si parla di reazione dopo il successo della pacifica manifestazione di Firenze e Don Vitaliano della Sala ha spiegato che intende «autodenunciarsi» per solidarietà. «ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA» - Stando all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip della città calabrese, su richiesta della Procura della Repubblica, i dirigenti dei movimenti avrebbero costituito «un'associazione sovversiva denominata "Rete meridionale del sud ribelle" che si proponeva l'organizzazione di atti di violenza e di devastazione in occasione di importanti appuntamenti internazionali, come quelli del G8 a Genova e del Global Gorum a Napoli». Sempre per ordine della magistratura cosentina, sono state eseguite nella notte anche numerose perquisizioni. COLLEGATI AI BLACK BLOC - Le persone arrestate sarebbero state collegate al gruppo dei «black bloc». È quanto hanno riferito gli investigatori che hanno condotto le indagini. Il presunto collegamento con i «black bloc» avrebbe trovato conferma, secondo le stesse fonti, col ritrovamento nelle abitazioni di alcune delle persone coinvolte nell' inchiesta di mazze di ferro, bastoni ed altri strumenti di offesa che sarebbero stati utilizzati in passato durante manifestazioni «no global». Nel corso delle stesse perquisizioni sono state trovate anche maschere e passamontagna utilizzati dai manifestanti per rendersi irriconoscibili durante gli incidenti. PERQUISIZIONI ALL'UNIVERSITA' - Decine di perquisizioni, alcune anche nell' Università della Calabria, sono state fatte stamattina nel corso dell' operazione condotta da polizia e carabinieri e coordinata dalla Procura di Cosenza contro le organizzazioni no global. In particolare, sono stati perquisiti tutti i centri sociali del capoluogo, le abitazioni di persone legate con contratto di lavoro con l' Università della Calabria e alcune stanze del Dipartimento di sociologia. (credo "la repubblica" o "il corriere della sera" |