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Massimo era mio compagno di banco al liceo,
venne in classe da un’altra sezione, per motivi di condotta,
e si sedette vicino a me, al primo banco, perché eravamo entrambi
da sorvegliare strettamente.
Ma lui era veramente in gamba, studiavamo assieme,
in una sola lettura memorizzava interi brani di classici greci,
adorava le materie umanistiche e le divorava.
Il resto del tempo lo passavamo ad ascoltare musica, era un
Metallaro, biondo, con gli occhi azzurri, bellissimo figlio della
classe operaia,
con lui ho conosciuto l’essenza dell’Heavy metal:
Iron maiden, Venom, Metallica first set, Motorhead, Anthrax, Slayer,
Scorpions, (dopo i cloni)
Io gli facevo ascoltare Eagles, dire straits, black sabbath, pino daniele,
gli steely dan, perfino robba jazz..
poi uscivamo, l’incontro con gli amici, si organizzavano le prime canne,
allora, eravamo ancora in pochi, la preparazione era un rituale,
era l’epoca della magogna, dei pomeriggi al sole tutti fumati.
Poi venne lo scudetto del Napoli, lui era milanista, ma festeggiò con noi,
si ubriacò e fumò assieme a noi.
Poi la fine, iniziammo l’università, lui lettere antiche io medicina,
ci vedevamo meno spesso, e lui prese altre amicizie,
entrò in storie di merda, conobbe l’eroina,
io mi chiusi nel mondo degli esami, 10 anni di botta,
lui conobbe una ragazza, anche lei drogata, fecero una bellissima figlia
e divorziarono.
Per massimo andava tutto a rotoli, però era sempre
il migliore:
per mantenere la bambina lavorava a reggio emilia in fabbrica,
continuava a farsi,
poi quando si avvicinavano gli esami, tornava a Napoli per studiare
si chiudeva 7 giorni in casa, e si supplementava con le anfetamine:
all’esame scassava tutto, il 30 era suo. I professori allibiti.
Poi dopo aveva il down.
Questa storia durò un paio di annetti, fece molti esami,
il grande massimo,
però sapete, le anfetamine a lungo portano depressione, tendenze suicide,
e massimo, ormai lo scheletro di quel mitico ragazzo,
che fu l’unico mio vero amico,
si buttò sotto le un treno, lì a reggio emilia.
Ha lasciato 2 genitori anziani e una bimbina bellissima
Negata ai nonni.
Perché ho scritto di massimo?
Ho visto passare la mamma
Ancora vestita di nero,
davanti il mio studio
Guardava la targa, leggeva il mio nome,
e io mi sono per un secondo vergognato di avercela fatta.
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