Nick: RASTA Oggetto: XTUTTI Data: 20/12/2004 20.24.14 Visite: 170
Come promesso ecco una prima "recensione" su un disco italiano uscito da poco. Sedetevi e gustate... Methel & Lord "PAI NAI" Point of view records
Li avevo conosciuti virtualmente a casa di un’ "amica" che stava recensendo il loro album, poi, li ho incontrati al M.E.I. di Faenza (meeting delle etichette indipendenti per chi non lo sapesse) dove hanno vinto il premio "Fuori dal mucchio" del "Mucchio selvaggio" rivista musicale che credo molti conoscano. Ho chiacchierato con il boss della point of view records di Roma conosciuto mesi prima al concorso "Giovani suoni" di Napoli e gli ho chiesto dove fossero M.& L., i suoi pupilli (il disco è della Point of view appunto); lui mi ha risposto: "Sono in giro è la loro ora d’aria" (huaiahuaihauaihaiahauihauihauiahauiah). Effettivamente ascoltando il loro album d’esordio "PAI NAI", viene da immaginarseli strani, quasi fiabeschi, personaggi persi nel tempo…personaggi persi chest è sicuro! Così finalmente ho conosciuto vis a vis (piett a piett per gli intellettuali) Sergio (Methel) e abbiamo chiacchierato…di cazzate ovvio! Sono riuscito tra una puttanata e l’altra a fargli i complimenti per il cd e vi posso dire che era tutt’altro che un personaggio strano…Alto un metro e na vigorsol ma di grande modestia e simpatia. Io da buon napoletano gli ho rifilato il pacco (una mia demo) e abbiamo vagato per gli stands… Ma veniamo a noi , Methel (Sergio Erasmo) e Lord (Giacomo Carlucci), sfornano un piccolo gioiello musicale "PAI NAI" e già il titolo la dice lunga, significa infatti DOVE VAI? Ed è il modo con cui le prostitute thailandesi chiamano i clienti.
Come nasce il progetto? "Tutto nasce negli scantinati della casa dello studente dell’università ‘La Sapienza’ di Roma, dove il neo laureato in psicologia Gianmarco Carlucci (in arte Lord) espropria abusivamente un locale, riuscendo ad attrezzarlo come sala prove tra il giubilo dei giovani studenti fuori sede - e fuori corso - e la disperazione delle brave studentesse che volevano dormire ma erano penetrate a tarda notte dalle lubrificate frequenze assassine dei subwoofer. Qui convergeva nell’estate del 2000 Sergio Erasmo (Ferrari) che riusciva a formare un sodalizio con lo psicologo, dopo aver attraversato la prova del muro del suono (500mach). I due costituiscono il nucleo di questo sistema atomico dove ben presto viene a ruotare colui che già una volta si era definito ‘l’elettrone’ - ovvero ‘O professore - l’insigne poeta narratore neo beat Alessandro Antonaroli. Costui aggiunge al gruppo sprazzi della sua follia e della sua poesia (nonché carta di credito e macchina per accompagnare sempre poi tutti a casa)". O’ professore nei live è accompagnato anche da un’altra performer, Paola, cosa che li accomuna un po’ ai CCCP dei tempi di Fatur e Annarella; ma solo questo è il punto in comune tra i due gruppi.
Veniamo alla musica. Ci si trova blues, jazz, elettronica, poesia dannata e follia tutto sapientemente miscelato…E non avete idea delle performance dal vivo del professore e paola! TRACKLIST 01. Untitled 02. Romanderground 03. Pai Nai 04. Pleasure To Kill 05. Anathem 06. Warwar 07. Heroina Mon Amour 08. Venedig '96 (The Cabernet Times) 09. Black 10. Il Censore 11. Sontuosa Dissoluzione PAI NAI in sintesi L’album comincia con una risata e termina con un dissacrante discorso da parte di un prossimo defunto, una specie di alfa e omega. L’album scorre facilmente nel lettore ed alterna momenti fumosi (2-4…) con altri più ritmici (3-5…) Assolutamente "fuori" è la track n°8, un valzer assurdo (il sottofondo liquido forse spiega il perché del sottotitolo-Cabernet times-erano ubriachi? mah). Divertentissimo il discorso tra un Dj di una radio e gli ascoltatori della stessa in Heroina mon amour. Il dj finge di non avere i brani richiesti dall’ascoltatrice perché a tutti i costi vuole mettere sul piatto un pezzo di Methel & Lord e l’ascoltatrice lo manda affanculo!!!! L’album è opera di musicisti veri (e si sente) ma che sapientemente utilizzano l’elettronica (non molta), è cantato interamente in inglese per cui accontenterà anche gli esterofili!!!
Alcune RECE: Da ROCKIT L’"Untitled" iniziale evoca le malsane atmosfere care a Tom Waits; inaspettato l’assolo di chitarra in acido in stile King Crimson, - le due citazioni servano per meglio comprendere l’estensione tematica, tanto estrema, quanto accortamente intessuta, che contraddistingue questo lavoro, senza che lo stesso smarrisca una propria identità… Benchè mi sia sforzata, anche attraverso citazioni, di costringere in sterili parole quanto ascoltato, ritengo che ogni descrizione risulti eccessivamente riduttiva, quindi ne consiglio vivamente l’ascolto. Da MUSICBOOM Methel canta come se avesse nel sangue l’anima di Dave Matthews e l’alcool di Tom Waits, mentre le sue chitarre fanno il verso ai grandi vecchi del blues; Lord ha da par suo un drumming efficace e sicuro, adatto ad ogni stagione ma mai scontato. E lo stile del duo si palesa nei penetranti inserti di sax di Warwar, nell’incedere jazzato di Heroina Mon Amour (che alla lunga pure diviene un po’ noiosetta), nel noir brullo di Pleasure To Kill, nella Sontuosa Dissoluzione finale, che sancisce con astio divertito il successo dell’operazione… Da UDS-uscita di sicurezza Parlare di un disco come Pai nai non è per niente facile. Ogni volta che penso ad una definizione o ad un aggettivo con cui descriverlo, la musica che mi arriva in cuffia lo travalica. Forse nello spazio di poche righe è pressoché impossibile dare una spiegazione alla sana follia musicale che anima i romani Methel e Lord… Spero di avervi incuriosito abbastanza e se qualcuno è in possesso dell’album suddetto lo invito a dare il suo contributo alla "scienza" !!!(hhehhehhe)
Grazie per la pazienza RASTA
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