Nick: `FeAtHeR` Oggetto: Una fatica sprecata Data: 26/12/2004 21.40.36 Visite: 164
Se c'è un Natale io non ricordo dove si sia nascosto. Mi spremo le meningi e il massimo del ricordo arriva ad una "me" bambina che scriveva, aiutata dalla mamma o dalla maestra, su strani fogli pieni di disegni luccicanti in tema natalizio. Era il periodo della letterina a Babbo natale, il papiello di finte buone intenzioni impresse su quegli stranissimi fogli ricchi di pailettes che riproducevano slitte et affini, buoni propositi su un pezzetto di carta che nella mia mente sarebbe arrivato di certo al tizio con le renne e vestito di rosso, parole scritte da una manina piccola che doveva essere accompagnata mentre cercava di arrotondare al meglio certe lettere difficili come la "p" e la "b". E quella piccina si impegnava ad essere buona (nemmeno avesse commesso chissà quale delitto fino da allora) in cambio di qualche regalo semmai visto in tv. Questo forse è quel natale che si è perso? Io non lo so. Mi concentro e ritornano soltanto cose tristi. Come quella volta che LUI mi fraintese (una delle tante, non ha mai compreso e mai voluto comprendermi) e che per tre giorni andò via di casa. Anche allora il delitto lo commisi io. LUI che scorsi tra le ciglia anni prima mentre fingevo di dormire e pensai che fosse il misterioso babbo natale... e subito strinsi gli occhi per non "vederlo" che sennò non avrei avuto più la mia barbie. Andò via anche altre volte e ognuna di queste io ero sollevata perchè non c'era. Ma portai quasi sempre addosso la macchia di un delitto che non sapevo esistere. Anche stasera ho cercato il natale ma non l'ho trovato. Oramai sono anni che LUI è andato via e comunque io non ho trovato nessun natale. Nemmeno ci sono più i fogli pieni di lustrini. E tutti guardano solo la scorza e giustamente si chiedono cosa abbia da piangere, a cosa si debbano delle lacrime se tutti i giorni ho sempre mangiato. Tutti rimangono fermi a ciò che è più semplice vedere. E a volte vorrebbero anche farsi maestri nella mia esistenza. Che ridere. Non devo spiegare nulla a voi... l'ho capito solo adesso oggi che riesco a scriverle perfette le lettere e che addirittura le digito. Non voglio nemmeno più spiegarmi a LUI. Non lo odio come non odio nulla. Però quelle lacrime ancora oggi scendono dentro di me. E non cerco più natale nè altre occasioni di festa. Sarebbe soltanto fatica sprecata. Continuate a fare le vostre vite che io farò la mia, nell'unico modo in cui credo sia giusto condurla: il mio.
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