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Nick: zopar
Oggetto: una bella notizia
Data: 29/12/2004 14.3.55
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PARAPLEGICO DA 16 ANNI REALIZZA IL SOGNO DI DIVENTARE PADRE
PERUGIA - E' il regalo di Natale di Giovanni (nome di fantasia), la possibilita' di diventare padre. Romano, 33 anni, da 16 paraplegico dopo un incidente stradale, ha fortemente voluto dare un figlio alla propria moglie, e le assidue cure dell' ospedale di Perugia, nonostante i problemi di sterilita', gli hanno consentito di realizzare il suo sogno.
''Giovanni arrivo' in Umbria nel 2000 - racconta con soddisfazione la responsabile dell' Unita' spinale dell' ospedale perugino, la dottoressa Rene'e Maschke - con il fardello di un' invalidita' post-traumatica che lo destinava ad una sterilita' quasi certa, ma il desiderio di diventare papa' e rendere madre la sua compagna era talmente forte che non si e' mai arreso. Era deciso a tutto. Pronto a sottoporsi a test, analisi, controlli e quant'altro potesse aiutarlo a sperare. Cosi' fu immediatamente inserito nel programma multidisciplinare del consultorio sessuologico e di procreazione assistita per pazienti mielolesi, portato avanti, in un rapporto di collaborazione continuo e proficuo, da tre strutture dell' Azienda ospedaliera perugina: l' Unita' spinale, il Centro sterilita' e la Clinica urologica. Da allora, Giovanni non ha mai smesso di aver fiducia''.
Ha passato gli ultimi quattro anni tra test e tentativi di fecondazione, finche' non e' stato raggiunto il risultato, e Giovanni avra' il suo erede. ''Un successo arrivato dopo ripetute prove - sottolinea il responsabile del Centro sterilita' e fecondazione assistita, il professor Antonio Angelini - e che dobbiamo anche all' avvento, nella nostra azienda, di un laboratorio di crioconservazione del liquido seminale o 'Banca del seme', destinato a preservare la fertilita' dell' individuo, in perfetta sintonia con la legge 40 del 2004''.
La Banca puo' conservare, ad una temperatura di meno 196 gradi, i campioni di un massimo di 100 pazienti. ''Un numero relativamente limitato di congelamenti - spiega Angelini - dovuto ai paletti imposti dalla stessa legge 40 che regola la crioconservazione e che prevede un particolare mantenimento dei gameti di pazienti affetti da malattie infettive come l' epatite B e C e l' Hiv, per i quali si richiede l' uso di contenitori dedicati rispetto a quelli usati per i non portatori di infezioni''.
Attualmente la Banca ospita diversi prelievi compiuti su pazienti affetti da azoospermia e da lesioni midollari, come i paraplegici. ''Grazie alla crioconservazione - osserva Angelini - e' possibile estrarre, direttamente dal testicolo, frammenti dai quali repertare spermatozoi che, sottoposti ad idonei trattamenti di laboratorio, vengono poi inseriti nell' utero della donna. Si tratta di inseminazione intracitoplasmatica ovocitaria, ossia di inseminazione in provetta, una pratica che consente la formazione di un massimo di tre embrioni, numero consentito dalla legge sulla fecondazione, poi trasferiti in utero dopo un tempo biologico di tre giorni. I tre embrioni hanno la stessa probabilita' di essere fecondati. Questa volta, nel caso di Giovanni e sua moglie, abbiamo ottenuto una gravidanza singola. Era quasi impossibile raggiungere questo risultato ma il coraggio e la determinazione dei due giovani coniugi sono stati premiati''.
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Una bella notizia ci voleva!
