Nick: eCce|-\oM Oggetto: Doping amministrativo Data: 31/12/2004 11.58.36 Visite: 36
MILANO - Dopo Roma, Milano. Dopo le due squadre della capitale la magistratura apre un fascicolo su Milan e Inter. Doping amministrativo: l'abitudine delle società di calcio ad aggiustare i bilanci di fine anno giocando sulle plusvalenze ricavate dal presunto aumento di valore di mercato del proprio parco giocatori. Il fascicolo è stato aperto in procura a Milano e assegnato al pm Carlo Nocerino dopo che la procura di Roma, che da tempo ha aperto un'inchiesta, ha trasmesso gli atti ai colleghi milanesi. A Roma risultano indagati il presidente della Roma, Franco Sensi e l'ex patron della Lazio, Sergio Cragnotti. A Milano al momento risulta soltanto aperto il fascicolo con l'assegnazione delle indagini, ma non è stato compiuto alcun atto istruttorio. Siamo in una fase più che preliminare, dunque. Ma intanto anche Milano, dopo Roma, trema. E soprattutto si rafforza il sospetto che la pratica del doping ammnistrativo non fosse una pratica solitaria. Il fatto che fino a questo momento solo Lazio e Roma fossero finite nel mirino dei magistrati è dovuto alla nuova legge sul falso in bilancio che prevede la contestazione d'ufficio soltanto alle aziende quotate in Borsa. Anche per questo il fscicolo aperto su Inter e Milan, che non sono quotate a Piazza Affari, è solo un primo passo. La vicenda dei conti allegri iniziò nel febbraio scorso quando la Guardia di Finanza, aveva sequestrato, per conto della procura della Repubblica di Roma, i bilanci di 51 società professionistiche. L'iniziativa partì in seguito a una denuncia di Gazzoni, patron del Bologna che mise in luce il meccanismo delle plusvalenze. In pratica, secondo la Procura, il sistema funizonava in questo modo: una società X cedeva il calciatore Y alla società Z a un prezzo molto alto in modo da ridare ossigeno alle proprie casse sfiatate. Subito dopo la chiusura del bilancio, il giocatore Y veniva riacquistato da X. In questo modo la società Z aveva avuto solo una spesa fittizia e la società X poteva rinviare il rpoblema di gestire i conti in rosso alla fine del successivo anno fiscale. Un giorno prima che fosse aperto il fascicolo d'inchiesta il signor Silvio Berlusconi si dimette dalla carica di presidente del Milan. Sapeva già dell'istruttoria e chissà che in futuro non possa avere qualche influenza su di essa considerata l'"agevolazione" tempestiva delle dimissioni arbitrariamente e palesemente studiate a tavolino pro domo sua.
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