Nick: pearl jam Oggetto: E' andata cosi',tutto qui. Data: 1/1/2005 17.23.31 Visite: 173
Appena mi ritrovai giu',dietro la porta ,mi assali' un disgustoso e malefico puzzo di fritto.E di quel fritto che proprio non sopporto ,avendo a che fare col pesce. E con quelle realta' marine che mi sono avverse. Entrato dentro scorsi tutta la famiglia... "auguri",e cosi' dicendo sollevai una mano ,e sorrisi in segno di pace. Alcuni risposero sorridendo al sorriso.qualche parente piu' affettuosa,per mera realta' o per forma,mi venne incontro diagnosticandomi SCIUPATEZZA DA STRESS,e baciandomi accanitamente . Il preludio alla cena passo' fra battute,sinceri sorrisi e ammonimenti ricevuti da qualche zio troppo preoccupato di farti pesare la sua saggezza. Le tavolate erano quelle di sempre. Piene di roba,di gente,e di pensieri contrastanti. tra una portata e l'altra scorgevo le facce delle persone con le quali avevo passato la mia adolescenze e cercavo di immaginarmele nelle loro ritorsioni mentali. Chissa' zia Agata come sta' ,ora mentre si porta il cucchiaio alla bocca.Le lenti,ispessite dalla noia,erano ricoperte di una patina di vapore,fuoriuscito dal bollore delle pappardelle ai calamari.Lei sembrava non pensare piu' a quel marito perso qualche anno fa.Quel marito a cui era tanto legata,e che era parte integrante di riunioni come queste. Molto piu' parte integrante di mio padre,ad esempio. Notai altre facce e mi concentrai su di esse.... Mia zia Antonia,...poverina. Vederla divertirsi ,in maniera cosi' forzata ,mi dava quasi la nausea. Come se in quella stanza,nessuno conoscesse la sua sofferenza,dovuta alle scorribande di letto del marito,lei andava avanti imperterrita.Da anni. Divertendosi,e cercando di far divertire. Magari era solo spirito di sacrificio.. chissa'... Tutti avevano una ragione per non pensare,quella sera. Chi per un motivo chi per un altro, era li' volendoci essere per davvero,e sperando che -Costanzo- scandisse il tempo. Poi focalizzai mio padre... Occhio spento,barba incolta,maglietta da casa e sempre qualcosa fra i denti. Come se volesse evitare lo spauracchio di dover dire qualcosa. Lui non e' mai stato un animale da feste,pero' a volte riesce a sopperire a tale mancanza. Questa non era uno di quelle sere. Fu poco di compagnia ,e quelle poche digressioni che affronto' con qualche cognato insistente,le affronto' in maniera radicale e verbalmente violente. E il tempo scorreva. E intorno a me sembrava esser festa davvero. Anche mia madre,impietosita da quel marito che tanto ,mai come ora,avrebbe voluto far essere il marito di un'altra,...era li' a dispensare sorrisi e insalata russa. Come se fosse un dovere. Un lavoro. Un doveroso lavoro. E allora continuava,che Costanzo o quel toscano con gli occhiali ,dicevano che mancavano appena trenta minuti,ad un nuovo entusiasmante anno!! Santa tv. E allora mi e' venuta in mente la Thailandia. E la tragedia di pochi giorni fa. E tutta la gente rimasta viva. Ma no,nessun pensiero pietoso ,o altruista,o da santo in terra. Per carita'. Non sono il tipo. mi son solo chiesto...-chissa' se fra trenta minuti,anche li',sara' un anno nuovo- Non ho saputo darmi una risposta.Ma ero sicuro che anche li' il tempo scorreva. E ci sara' il Costanzo di turno.E la zia Agata di indonesiana. Certo ,fuso orario permettendo. E forse per tutta quella gente che non e' morta,non sara' la mezzanotte di un nuovo anno,ma solo quella del 5 giorno dopo la loro fine del mondo. Che sopravvivere alla fine del mondo ,e' un bel problema. Eh, vacci a vivere in un mondo che non c'e'.Piu'. E perso nei meandri di questi strani pensieri... ritornai alla stanza... e notai che l'orologio diceva -meno 8 minuti-... ed un culo perizomato e color cacao vibrava come scosso da una scossa del decimo grado della scala mercalli. -Magari si scuotesse sopra il mio uccello-...pensai. feci due carezze al cane che sembrava sentire il peso dell'avvento del nuovo anno. e continuai a pensare poco,ed a far scorrere l'ottimo aglianico presentoìe sulla tavola(sotto lo sguardo pietoso e ammonitore, di alcuni imbonitori da feste...) C'eravamo quasi. All'improvviso sentii una botta come se qualcuno avesse stappato una bottiglia.Di champagne.Di buon champagne. Mi girai e vidi mio cugino tenere in mano la bottiglia aperta,spaesato dall'irruenza e dalla voglia di stapparsi della stessa. Proposi a tutti di darci gli auguri in quel momento,inventandomi che avrebbe portato "bene". La proposta non venne accolta con gridi d'esultanza e sfregate di mani. Nessuno rispose,tranne uno zio,tirato a lucido e con la camicia stirata nei pantaloni,che mi schiaffo' in faccia l'orologio,ed i tre minuti ancora mancanti. Decisi di aspettare. Presi di punto mia madre,alla quale volevo dare per primo gli auguri.Mi sentivo cosi'.Come se le dovessi qualcosa. Ed io son di poca lena.E gli auguri,mi sembravano una buona panacea. L'avvistai fra 30 teste,e la vidi piangere...cercai di farmi strada ,per arrivare a lei.. "5,4,3,2,1....." All'improvviso il fracasso iniziato 10 o 15 secondi prima,ebbe il suo culmine in quel 00.00 cosi' usuale. Il chiasso assordante provocato dai botti copri' tutto.ANche i pensieri.abbassai la testa e me la mantenni appeni ...ebbi il sentore d'un capogiro....venni preso da mia cugina che mi bacio' forte....augurandomi il meglio.... ma il meglio poi,rispetto a chi.. evitai di porle questa domanda e la baciai..e l'abbracciai forte. Le volevo bene davvero. Si susseguirono una serie indefinita di parenti,ma di mia madre,e di mio padre..nemmeno l'ombra. forse avevano cambiato stato.O probabilmente erano saliti su di un jet,a fare i 5 capodanni. -auguri alberto,magari da domani,va davvero tutto bene..-la voce di mio padre,che mi prese alle spalle,aveva un tono assai triste. E quando mi girai e gli sorrisi,notai tutti i mali del mondo dentro i suoi occhi.Non so perche',...ma era mio padre. Lo abbracciai e strinsi forte,ma lui fece per staccarsi in fretta,e riprendere posto dinanzi la tv,sintonizzata sempre sui balli caraibici e amenita' varie.Ma non credo lui,mio padre,fosse tanto attento a cio' che accadesse fuori da quella stanza.Ma magari,nemmeno a cio' che succedeva dentro. Dopo altri due giri di baci ,abbracci e pacche sulle spalle,beccai mia madre... -non piangere ma'..non fa niente...- -lo so tesoro mio..lo so..-e mi si avvinghio'addosso. Risposi,ma senza avere coscienza del perche' di quel pianto,o di tutto il frastuono attorno.In fondo,il mondo era in lutto.Io non adoravo festeggiare,e mio padre era in uno stato catalettico latente. Che ci faceva tutta quella gente a casa mia?... Perche' mia madre s'ostina ad organizzare orgie familiari che ledono solo il buon senso della lealta'e della realta'? Queste ed altre domande,mi porsi.Senza darmi risposte.Che non mi diede nemmeno l'orologio. A Dio,in un momento di pausa,chiesi come stessero i sopravvissuti. Credo non mi senti' per via dei botti.Che mezz'ora dopo lo 00.00 ,continuavo a fiammeggiare e scoppiettare nell'aria. Uscii. Trovai le mie facce di sempre,piu' qualche aggiunta natalizia. Abbracciai tutti,stavolta in maniera piu' sincera. Baciai tutti con foga e diedi fuoco al primo bengala che merita questo nome. Fumai mezza canna e in uno stato di semi incoscienza fogaiolo,travolgevo chiunque mi capitasse a tiro.... anche Stefone,il suo asti cinzano,e la sua panda. Che diventarono per un breve ma intenso istante,un tutt'uno con quel nuovo anno che ci avrebbe portato tante soddisfazioni. Ma che per ora ci aveva dato solo balletti sudamericani ,erezioni involontarie,e alcool di bassa levatura. Salimmo in auto.Andavamo da un amico.Un amico che ci aspettava con altri amici. Questa casa stava in periferia. Quella parte di periferia fredda ,dove l'immondizia e' appesa ai balconi.Quasi a volerti ricordare che la merda cade anche dal cielo. Arrivati li',demmo sfoggio di altri mille modi di dare gli auguri. Urlando baciando tendendo la mano accarezzando sorridendo e cosi' via.. Cercando di accoppiare ad ogni persona il giusto saluto. Anche questo faceva capodanno. In sere come queste,in nottate del genere ,la prima cosa da fare e' rendersi conto di dover obbligatoriamente superare i limiti. Anche stupidi,come quello delle sigarette fumate. Allora c'era chi se ne fumo' 15 in due ore,chi diede fuoco a 10 canne in mezz'ora,chi bevve alcool a iosa non preccupandosi del mix ,chi cercava di straparlare,di strapensare,di arraparsi un po'. E poi c'ero io che facevo tutte queste cose ,insieme. M'avvicinai ad un divano di donne,condito dai miei amici.. -perche' io sono molto fantasioso..e mi piace molto il sesso...- Buttai questa frase li'.Ma nessuno la raccolse.Non ricordo nemmeno se facesse pendant con cio' che loro stavano dicendo. Ma la dissi,perche' in quel caso era la miglior cosa che potessi dire. Ed infatti quello,lo ricordo il piu' alto momento poetico,della mia serata. Dove notai per la prima volta,il piu' grande spinello che abbia mai visto. Gli occhi piu' blu,che mi siano mai capitati di incrociare. Dove c'erano ragazzi troppo fatti per annoiarsi,ed altri troppo annoiati per ricordarsi d'esser fatti. Una serata dove feci un pensiero pornografico su TUTTE le presenti.Nessuna esclusa. Con l'aggiunta di fulvio. Una serata ,che quando fece giorno di un nuovo giorno,io stavo dando fuoco alla ventesima canna o bevendo il decimo cicchetto. Una serata che avrei concluso con un gran pompino, ma arrivato sotto casa,diedi un bacio a martin e andai a dormire. E son sicuro che da qualche parte,c'e' qualcuno che sappia fermare il tempo. |