Nick: Peppos Oggetto: Sul razzismo Data: 2/1/2005 15.13.22 Visite: 82
Ognuno, nel nostro piccolo, è un pò razzista. Diciamoci la verità. Ognuno ha qualcosa da dire nei confronti di qualche altro popolo/etnia/ideologia/etc. La cosa che però mi preoccupà è non tanto il razzismo. Quello, bene o male, per grosse linee è finito, o comunque, non ha più la consistenza di un tempo. Mi preoccupa molto di più il fenomeno del "razzismo alla rovescia" (c'era un termine tecnico, ma l'ho dimenticato). Vale a dire. Situazione: un uomo di colore/una donna brutta/un ebreo (ho citato le categoria discriminate da sempre) si presenta ad un colloquio di lavoro. Il capo pensa: mò se non l'assumo mi dicono che sono un razzista. Mò l'assumo e statt buon. Se il colloquio va bene, tutto ok. Se il capo, per un motivo o un altro, non lo assume, la reazione spontanea è: Il soggetto: non riesco a trovare lavoro perché sono nero/brutta/ebreo. Badate, non voglio generalizzare. Conosco persone di queste categorie (e non solo) che sono gente a posto, lavorano, hanno una bella famiglia et similia. Però...quante volte capita una situazione del genere? Vi faccio l'esempio reale. Miss Italia. Era il 1996, mi pare, non mi ricordo l'anno esatto. Si presenta una ragazza di colore. Alle selezioni, viene eliminata. Scatta la guerra: i giudici sono razzisti, non è giusto, etc. La ragazza viene ripescata. La ragazza vince il concorso. Questa è una cosa che mi urta non poco. Allora le discriminate sono state le donne bianche? Ovviamente no. Dunque? A che senso additare ad una motivazione razziale, uno scarso successo (in questo caso in una competizione) che forse è dovuto più al soggetto e non al suo colore? Io, personalmente, temo di più questo fenomeno. Cioé che per paura di essere giudicati razzisti, siamo costretti a trattarli con i guanti. Magari anche in casi in cui ci vorrebbero i calci. Voi cosa ne pensate? Condividete questo punto di vista o trovate che sia esagerato? |