Nick: Hightecno Oggetto: SOLITE FIGURE DI MERDA Data: 10/1/2005 10.30.7 Visite: 197
Prima multa a NAPOLI un minuto dopo la mezzanotte Solo il 2% di ristoranti e bar con aree fumatori Fumo, da oggi è proibito via ai divieti fra le polemiche ROMA - In un clima di polemiche pignole, di battaglie di principio, di feste d'addio e guerre legali, mentre continuano le contestazioni e la confusione, è entrato in vigore il divieto di fumare. L'ora è scoccata e dalla mezzanotte di ieri è proibito accendere sigari e sigarette in bar, ristoranti, pub, discoteche, sale bingo e in molti altri luoghi ancora. In breve in tutti i locali pubblici e privati aperti al pubblico. Per i fumatori irriducibili, circa tre milioni, e tutti i patiti del tabacco, circa dodici milioni, resta solo la possibilità di accendere la sigaretta all'aperto oppure nei locali con gli impianti di riciclo dell'aria previsti dalla legge. Un minuto dopo la mezzanotte la prima multa per un trasgressore a Napoli, un giovane di ventidue anni è stato sanzionato dai vigili urbani con una contravvenzione da 27 euro. Da oggi si volta pagina. Di fronte alla legge chiamata enfaticamente salva-polmoni c'è chi ha tirato l'ultima boccata e chi un sospiro di sollievo, chi sostiene che si sta criminalizzando una categoria e chi parla di rivoluzione epocale, chi minaccia battaglia con blitz antifumo e chi si rassegna e fa incetta di gomme alla nicotina. L'unica cosa certa per ora è che la legge c'è ma non sarà facile osservarla. "Sicuramente noi non faremo i delatori e siamo pronti a boicottare alcune norme", ha annunciato tranquillo ma intransigente il segretario generale della Fipe, la federazione dei locali pubblici, Edi Sommariva. "Siamo d'accordo con l'impianto della legge ma non con i decreti attuativi, in particolare con quelle norme che introducono la figura del gestore-delatore. Gli esercenti cercheranno di far rispettare il divieto, inviteremo i fumatori a smettere, collaboreremo ma non faremo la denuncia alle forze dell'ordine se qualcuno continua a fumare. Questo no, non possiamo farlo perché l'obbligo di rispettare il divieto è verso l'ordinamento giuridico non verso il gestore, chi fuma lo fa a proprio rischio, non deve garantire l'esercente". Ed il fronte della resistenza si allarga: insieme alla Fipe, anche l'Associazione degli imprenditori dei locali da ballo presenterà ricorso al Tar. "Nelle discoteche - avvertono i presidenti Renato Giachetto e Vincenzo La Ventura - sarà impossibile applicare le nuove norme". La legge invece parla chiaro: dovrà sborsare dai 220 ai 2.200 euro chi non fa rispettare il divieto nel proprio locale e da 330 a 3.300 euro chi non ha impianti di condizionamento adeguati. Il questore poi può anche essere molto severo e decidere di chiudere il locale dai tre giorni ai tre mesi. Per chi trasgredisce c'è invece una multa che va dai 27,5 ai 275 euro, raddoppiata se si fuma in presenza di bambini o donne incinte. Dunque si dirada il fumo ma non le polemiche e ora si prevede un seguito di dispute legali e di liti da bar perché posaceneri e aria viziata potrebbero resistere ancora nei locali in una lunga fase di assestamento. Che sia una battaglia di lunga durata lo prevede anche chi deve far rispettare la legge. Per valutare l'effetto dell'entrata in vigore del divieto, scenderà in campo anche l'Istituto superiore di Sanità, alcuni funzionari delle aziende Usl sono incaricati di svolgere un'indagine a tappeto per monitorare la situazione dopo il bando alle sigarette. Minacciano di essere ancora più agguerrite alcune associazioni di consumatori che promettono invece veri e propri blitz antifumo, l'Assoutenti sostiene anche che ha diritto di non pagare il conto chi vede che il divieto non è rispettato. Appelli alla salute e minacce legali s'intrecciano, intanto ieri fumatori agguerriti come quelli cortesi hanno dato vita a "feste smoking" e a trasgressioni di massa, un'ultima sigaretta dopo la mezzanotte come forma di resistenza civile. Ma se c'è chi non si vuole staccare dal fumo c'è anche chi guarda già al dopo. Molti prevedono che sarà fiorente il business del distacco, la vendita di prodotti per smettere di fumare sarà in aumento, così come corsi e terapie per abbandonare il vizio. L'era post-fumo è iniziata.
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