Nick: mir Oggetto: I pensieri la luna e la ceres Data: 13/1/2005 21.19.41 Visite: 105
Aspettavo alla fermata del bus. Il freddo, il po' di febbre, la stanchezza, qualcosa nell'aria: tremavo. Il vecchio che mi stava vicino mi guardava come fossi un drogato. "Ho freddo" giustificandomi e pentendomi immediatamente di averlo fatto. Me ne vado a piedi. Il problema è che se cammino da solo e non ho niente che catturi l'attenzione inizio a pensare e, qualche volta, parlo da solo. Vabbè SPESSO parlo da solo. E' il destino dei figli unici, di quelli che avevano un solo amico del cuore e che puntualmente lo hanno avuto a QUEL posto, di chi lavora in un ufficio da UN posto, di chi ama la moto, di chi lavora al computer, di chi ascolta la radio in bagno, di chi ama i posti silenziosi. Effettivamente mi riconosco in ognuna di queste categorie. Oggi la tecnologia mi aiuta perchè la gente pensa che abbia un QUALCHE auricolare ficcato in QUALCHE orifizio e che stia connesso con QUALCHE stupida realtà. No no. Quando posso mi disconnetto. Tempo fa ho visto un film: Collateral. Non era male, tutto sommato, anche se ne ricordo pochissimi brani. Una delle scene che ricordo meglio è quella quando il tassista dice che lui ogni tanto va in vacanza guardando un foto di un atollo caraibico o una cosa del genere. Ed io ho pensato che ci sono tanti modi di drogarsi. Il mio pensiero stupefacente è.... non lo posso dire. Perderebbe di significato se lo dicessi. Però è bello staccare. Che so... vedere due che per strada se le danno di santa ragione e tu che stai lì e pensi al gozzo genovese che vorresti avere per farti il giro delle Eolie. Oppure un cliente petulante che vuole essere spiegato in 5 minuti, ed al telefono, i misteri dei sistemi operativi e tu invece che gli parli della poesia di Bukowski. Non ci sono vere ragioni, non ci sono vere fughe. Tranne, certe volte, la Ceres e lo spicchiettino di luna dietro le nuvole e dietro questa finestra perchè mi sento troppo uno schifo per star davvero fuori. |