Nick: Viola' Oggetto: L'ultimo vero bacio - Crumley Data: 14/1/2005 16.3.6 Visite: 128
"Alla fine lo beccai, Abraham Trahearne: lo beccai che beveva birra in compagnia di un bulldog alcolizzato, tale Fireball Roberts, in una sgangherata bettola appena fuori Sonoma, California, intento a spremere anche le ultime gocce di un bel pomeriggio di primavera." Questo è l’incipit di "L’ultimo vero bacio", romanzo "noir" di James Crumley; incipit considerato il più celebre della storia delgiallo. Il romanzo è del 1978, Einaudi Stile Libero lo ha da poco ristampato. E’ stato definito il più grande noir degli ultimo 40 anni, non so se sia vero, ma sicuramente il libro è di quelli che lasciano il segno. Ci sono tutti gli archetipi del genere: l’investigatore cinico ma in fondo idealista, l’amicizia virile, lo scrittore geniale e alcolizzato (che assomiglia tanto a Bukowski), la dark lady, la vecchia ricca e crudele, la bella ragazza perseguitata. Solo che questi archetipi sono utilizzati in maniera diversa dalo solito, nulla è ciò che sembra, il genere noir è rivoluzionato dall’interno. Il tutto portando al massimo livello quel genere di dialoghi tanto cari agli amanti del genere, dialoghi tipo questo: "Eccomi qui, piana di champagne fino agli occhi, a letto con uno strano tipo che è pure più vecchio di me, l’odore della polvere da sparo ancora fresco nelle mie narici giovani e innocenti, e mi sento alla grande. E tu?" "Io ho questi buchi nella spalla, una caviglia gonfia, una cena cinese sullo stomaco e nessuna prospettiva se non un doposbronza da champagne e un lungo viaggio fino a casa" "Non è una meraviglia? Sarò un gran veterinario, sai, un cazzo di gran veterinario. Da grande. Tu cosa sarai da grande?". "Più vecchio" le risposi, ma si ea già riaddormentata.
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