Nick: RASTA Oggetto: KE SKIFO L'ITALIA! Data: 15/1/2005 0.53.22 Visite: 133
Esiste una provincia che lotta, che canta, suona, protesta, si attiva... Esiste una provincia che combatte in provincia e non in città e forse la difficoltà è doppia! In mezzo a questi amici indagati avrei dovuto esserci pure io ma per fortuna a questo punto devo dire ero come al solito a milano. Questi ragazzi hanno la colpa di aver scavalcato un cancello di una fabbrica dismessa da più di dieci anni per cercare di farne qualcosa di buono! L'hanno ripulita dalle erbacce E DALLE SIRINGHE! Tutto questo mentre il comune di portici se ne sbatteva la minkia! La sfortuna è stata ke la fabbrica occupata fosse anche nel mirino di interessi camorristici per cui lo stato come al solito finisce pur se involontariamente (ma fino a ke punto?) per tutelare e malamente! Da Il Mattino del 13/1/2004: "Proteste contro lo svincolo, indagati". CARLO TARALLO Portici. Dodici avvisi di garanzia già notificati, altri cinque, secondo indiscrezioni, in arrivo: finisce in tribunale l\x{2019}azione dimostrativa effettuata all\x{2019}interno dell\x{2019}ex fabbrica dismessa Kerasav, di proprietà del comune di Portici, tra la fine di agosto e l\x{2019}inizio di settembre da un gruppo di no global che aderiscono al collettivo Rissa, la rete interterritoriale per gli spazi sociali autorganizzati. Insieme con una decina di ragazzi del collettivo, sul registro degli indagati sono finiti anche alcuni membri del comitato civico che si oppone alla realizzazione del nuovo megasvincolo autostradale di Portici - Ercolano: in particolare, quelli identificati dalle forze dell\x{2019}ordine nel corso di un\x{2019}assemblea pubblica che si svolse alla fine del mese di agosto all\x{2019}interno dell\x{2019}ex fabbrica dismessa acquistata circa sei anni fa dal comune e tuttora in condizioni di totale abbandono. Strettissimo il riserbo sulla vicenda: nessun commento da parte degli indagati, che hanno accolto con stupore la notifica dell\x{2019}avviso di garanzia. Ancora non è chiaro il reato formulato a carico degli indagati: facile comunque presumere che si contesti l\x{2019}occupazione di uno spazio pubblico, considerata la cronaca di quei giorni. Ultima settimana del mese di agosto: mentre la città è ancora semideserta, un gruppo di ragazzi del collettivo entra all\x{2019}interno dell\x{2019}enorme complesso abbandonato ed effettua un piccolo intervento di pulizia del parco. I ragazzi chiedono che la Kerasav diventi un centro sociale per incontri, dibattiti, cineforum, ed organizzano un\x{2019}assemblea alla quale partecipano anche molti cittadini residenti nella zona, preoccupati per il progetto del nuovo megasvincolo autostradale. Intanto, gli agenti del locale commissariato di polizia provvedono all\x{2019}identificazione delle persone che si trovano all\x{2019}interno della fabbrica dismessa: il clima resta comunque sereno, mentre le successive iniziative organizzate dal collettivo si svolgono fuori dai cancelli della struttura. La prima metà di settembre vede susseguirsi cortei, manifestazioni e presidi, finché la questione approda in Consiglio comunale: una seduta tesa, vista la presenza simultanea dei ragazzi di Rissa e di alcuni lavoratori precari. Poi, la vicenda pian piano si spegne, fino a ieri: la notizia degli avvisi di garanzia riaccende i riflettori sulla Kerasav. E c\x{2019}è anche una prima reazione politica: quella dei Verdi, partito che fa parte della maggioranza di centrosinistra: «Riteniamo un\x{2019}esagerazione - commenta il portavoce cittadino Franco Santomartino - la notifica degli avvisi di garanzia relativamente ad una normalissima assemblea pubblica. I giovani agirono in modo assolutamente pacifico, provvedendo addirittura a ripulire il vialetto d\x{2019}ingresso. Oltretutto, il provvedimento ha raggiunto anche abitanti del quartiere che hanno semplicemente partecipato all\x{2019}incontro. Auspichiamo che l'amministrazione comunale non si costituisca nel procedimento giudiziario». |