Nick: ^Marley^ Oggetto: Dedica universale... Data: 20/1/2005 13.46.47 Visite: 108
Premettendo che ciò che ho scritto non vuole essere una provocazione ne ha riferimenti a qualcuno in particolare su questa community, volevo proporre una definizione diciamo...un pò più filosofica, molto adatta ad alcune persone che spesso popolano i nostri ambienti universitari etc... L’esistenza anonima è quella di tutti e di nessuno ; è l’esistenza del Si, cioè quella in cui il "si dice" e il "si fa" domina incontrastato. In essa, tutto è livellato, reso "ufficiale", convenzionale e insignificante. L’uomo è, in essa, tutti e nessuno, perché è ciò che sono tutti; ciò che sono tutti, non nel loro essere autentico, ma in un modo d’essere fittizio e convenzionale che vela l’essere proprio. Il linguaggio, che è per sua natura lo svelamento dell’essere, ciò in cui l’essere stesso si esprime e prende corpo, diventa nell’esistenza anonima chiacchiera inconsistente. Si fonda esclusivamente sul "si dice" e obbedisce all’assioma "la cosa sta così perché così si dice". Un’esistenza così vuota cerca naturalmente di riempirsi e perciò morbosamente protesa verso il nuovo: la curiosità è quindi l’altro suo carattere dominante: curiosità non per l’essere delle cose ma per la loro apparenza visibile, che perciò reca con sé l’equivoco. L’equivoco è il terzo contrassegno dell’esistenza anonima che, in preda alle chiacchiere e alla curiosità, finisce per non sapere neppure di che si parla o a che si riferisce il "si dice". Martin Heidegger)
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