Nick: NAPU Oggetto: COPIA & INCOLLA Data: 21/1/2005 10.41.38 Visite: 100
E Silvio Berlusconi? È vero che dovevate scrivere insieme una canzone? Che lei voleva rubare il posto a Mariano Apicella, il chitarrista che piace al premier? Pura cattiveria. Mariano è un amico. La verità è che io, l’anno scorso, proprio tra Ciampi e il Papa, una sera ho incontrato Berlusconi. Per caso? Non la beve nessuno. È stato alla manifestazione al Vittoriano, «Italiani nel mondo». Io canto, lui è lì in prima fila e mi fa l’occhiolino. Due, tre volte. Allora vado a salutarlo e lui ferma la scorta e mi fa: «Complimenti, hai scritto una bella canzone». Tutto qui? Qualche sera dopo mi chiama Maurizio Costanzo: «Puoi venire subito qui?» mi fa. «C’è un tuo ammiratore che ti vuole salutare. Si chiama Silvio». Ho preso mia moglie e siamo andati a casa sua. Apicella suonava la chitarra, Berlusconi cantava canzoni francesi... Bravo? Molto musicale. Come autore è un romanticone. Mi piace soprattutto Colpa mia colpa tua. Una volta, al Maurizio Costanzo Show, ne ho accennato una strofa e gliela ho dedicata. E lui? Ha telefonato per ringraziarmi. Era Capodanno 2004. «Sono Berlusconi, volevo fare gli auguri a te, a tua moglie e ai tuoi figli» ha detto. «Però basta con questa Colpa mia colpa tua, perché anche il crac della Parmalat pare stia diventando colpa mia» (ride). Non è che lei è il cantautore del centrodestra, D’Alessio? Ma no. Io non ho avuto bisogno della politica per avere successo (quasi s’offende). Alla mia ultima tournée ho avuto un milione di spettatori, mica sono venuti perché glielo ha detto Berlusconi o Francesco Storace. Storace, già, il presidente della Regione Lazio. Grande amico mio. Sembra proprio napoletano. Abbiamo fatto una mangiata vicino a Palermo, è passato un anno e ancora devo digerire (ride). Con lui ho fatto un sacco di cose, l’inaugurazione dell’ospedale dei paraplegici a Ostia, iniziative, solidarietà... Anche la presentazione della lista Storace alla Stazione Termini. Eh (sospiro). Ha mandato dei fiori a mia moglie quando ha partorito, se mi chiama per una cosa come si fa a dir di no? (sospiro). Ma ho un ottimo rapporto anche con Antonio Bassolino, con Rosa Russo Iervolino, se mi chiama Walter Veltroni per un ospedale, ci vado. Per questo ho amici dappertutto. E l’immobiliarista Stefano Ricucci? Grande amico. Il direttore del «Tg1» Clemente Mimun? Uno che ha creduto in me in tempi non sospetti. Basta? Mettiamoci anche il giudice Antonio Marini, quello del caso Moro. Il prefetto di Napoli e il generale dei carabinieri Arturo Esposito. Non è che, con tutte queste entrature, da grande vuole darsi alla politica? Per carità.
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