Nick: Lee_cina Oggetto: ... Data: 21/1/2005 23.31.36 Visite: 73
tutta notte a pensare e non so dove andare. non è vero che mi manca il coraggio è il fatto che non capisco più niente del bene e del male. sbaglio senza imparare e continuo a ingannare i miei anni migliori. qualcuno stanotte ha inondato di fango le strade della mia città, ha rovesciato il senso delle parole che marciavano verso un luogo sicuro. qualcuno stanotte ha sparato da una finestra buia e più lontano ancora è arrivata l'eco. qualcuno ha preso il posto di guida e noi, noi, dormivamo il sonno dei bambini. qualcuno ha incenerito le foto dell'estate e da oggi avremo solo inverni lunghi e per scaldarci dovremo starci più vicini. ma qualcuno in giro ha detto che non esiste più l'amore e allora resta impossibile conservare calore nella mani. qualcuno ha spergiurato e la diffidenza è nata sulle nostre teste. qualcuno stanotte ha annerito l'aria e domani tutti i fiori saranno scomparsi dalle terrazze e dai balconi. qualcuno stanotte è venuto a rubarci l'acqua e noi ci seccheremo come pietre del deserto. qualcuno ha asciugato il seno delle nostre madri lasciandole disperate a cullare i loro figli al suono di un lamento. qualcuno ha incatenato le nostre idee e le lascia appassire come semi che mai più daranno frutto. poi è rimasto il silenzio e perfino il vento che passava su tutto questo non produceva suono. solo lasciava entrare più a fondo nella carne il gelo e l'immobilità. ma tu, sei arrivata. tu da tutte quelle ceneri sei risalita. tu non sei stata contaminata. sei piena di vita, e questa notte sembra che non sia mai scesa. tu hai spalancato le finestre e la luce si è messa a ballare tra i tuoi capelli e le tue dita. tu sei arrivata e il vento ha ripreso a cantare e a trascinare sotto la mia porta i profumi del legno e del muschio. dalle tue labbra le mie hanno ripreso il rosso accesso del pudore e le mani si sono aperte, palmo contro palmo. così mi hai insegnato la preghiera del futuro che non è verbo ma sostanza. l'aria è ritornata trasparente e ha riempito i polmoni dei nuovi nati che tutti insieme hanno strillato il loro saluto ai presenti. tu sei arrivata e le donne sono tornate all'abbondanda. tu sei arrivata e i cecchini sono scappati o forse sciolti come cioccolato amaro. tu sei arrivata e le mie gambe hanno ripreso un vigore nuovo e al tempo stesso antico. ora cammino e tu con me vuoi che arriviamo lontano. per andare lontano possiamo fare anche passi molto piccoli. siamo saliti in cima all'albero più alto e dondolandoci abbiamo sentito l'antica paura di precipitare. io stavo per lasciarmi cadere. tu mi hai teso la mano. |