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Nick: Mind&Body
Oggetto: La scelta della palestra
Data: 1/2/2005 13.38.46
Visite: 206

Articolo apparso sul sito www.bodybuildingitalia.it

La palestra sotto esame


di Stefano Piedimonte


Il tipo di luogo dove si praticano i propri allenamenti, è di un’importanza fondamentale. Da esso dipendono molte cose, come la motivazione, l’aerazione, l’esposizione ad infortuni, la tranquillità. E’ importante che il locale sia sufficientemente aerato, in modo da permettere un buon ricambio di ossigeno, che i macchinari siano in buono stato (e così i manubri), che ve ne siano in numero adeguato a svolgere tutti gli esercizi (perlomeno quelli più elementari) che vi sia un numero ed una varietà sufficiente di pesi "liberi" (dischi e manubri) e di bilancieri. E’ importante, inoltre, che la palestra sia tenuta sufficientemente pulita, così come gli spogliatoi, e che questi ultimi siano abbastanza grandi da poter ospitare tutti i colleghi culturisti, anche negli orari "critici".

E’ consuetudine, che in relazione alla bontà della struttura, il prezzo da pagare aumenti. Ma noi riteniamo giusto spendere qualcosina in più quando si tratta della propria salute, e del proprio allenamento. In una palestra sporca è facile prendere fastidiose infezioni, com’è facile farsi male in un locale trascurato, con un parquet malridotto o con dei macchinari vecchi e arrugginiti. La vicinanza poi, è un fattore da non trascurare.

Quante volte ci si sente stanchi, e al solo pensare di dover prendere l’auto, guidare fino alla palestra, e poi di nuovo fino a casa, si opta per restarsene comodamente nella propria magione! E quante volte, invece, si concede all’esercizio fisico un’opportunità, nonostante la spossatezza, in nome della distanza ridotta tra la propria abitazione e la palestra! Se poi vogliamo dirla tutta, aggiungere al mensile per la palestra una quota fissa per la benzina, non è una soluzione alla portata di tutti. Tuttavia, per una prima ispezione circa le palestre del proprio quartiere, l’automobile potrà tornare utile. L’impatto visivo conta molto, spesso fa la differenza, ed è capace di stimolare anche i più pigri.

Quindi, il locale dev’essere bello, luminoso, magari con della musica in filodiffusione. Una volta valutato il livello del locale, il numero di attrezzi e di pesi, il loro stato, gli spogliatoi e gli orari apertura/chiusura, si potrà procedere col chiedere il costo del mensile e dell’iscrizione. Occorre rapportare il prezzo chiesto alle considerazioni fatte circa l’ambiente, chiedersi il perché di un prezzo insolitamente alto, così come ci si dovrà interrogare in merito ad uno insolitamente basso. Fare due chiacchiere con l’istruttore provvederà a dare una prima impressione (molto superficiale) circa il livello di preparazione di quest’ultimo. Svolti tutti gli "esami" di sorta, sarà il caso di proseguire, recandosi alla palestra successiva, e ripetendo il tutto.

E’ ovvio che l’ultima scelta dovrà essere dettata da una media circa i vari fattori considerati. La decisione presa, ad ogni modo, non sarà quella definitiva; raccomandiamo seriamente di non farsi prendere dalle offerte proposte a chi paga tutto l’anno in un’unica soluzione, o cose simili, poiché anche le palestre che sembrano ottime, spesso riservano sorpresine non proprio piacevoli - ad esempio, un’eccessiva arbitrarietà nella scelta dei giorni di chiusura, una platea che non incontri i propri gusti in materia di socialità, un sovraffollamento che non permetta di allenarsi adeguatamente in particolari giorni della settimana, e così via. Sarebbe opportuno fare un allenamento di prova, in prima istanza, e comunque pagare, almeno all’inizio, un mese alla volta, recandosi in palestra anche negli orari che solitamente richiamano più affluenza di iscritti.

C’è da considerare poi la figura dell’istruttore, molto discussa, molto controversa, mai totalmente chiarita. Qualcuno sostiene che la quota mensile dovrebbe garantire una preparazione accurata, ad personam, competente a strettamente individuale. Qualcun altro, dal lato opposto, è convinto che la prestazione debba risolversi con la messa a disposizione dei macchinari e degli spogliatoi. Noi, per quanto possibile, ci "schieriamo" nel mezzo, valutando probabilmente insufficiente, una quota mensile media, ad assicurasi i servigi di un preparatore specializzato, che segua l’atleta durante tutto il percorso dietetico/sportivo, e in più a disporre dell’utilizzo di una palestra con annessi e connessi.

L’istruttore dovrà essere competente, mostrando una buona conoscenza di anatomia e tecnica dell’esercizio, un’attenzione scrupolosa alle peculiarità di ogni singolo iscritto, e sviluppare un piano d’allenamento generico tenendo comunque conto delle idiosincrasie del soggetto in esame. Sarà poi in grado, se adeguatamente preparato, di fornire direttive di base riguardo all’alimentazione e ad alcune pratiche dietetiche generali. Se sono in programma servizi supplementari, a pagamento, ci si deve assicurare che siano offerti da personale specializzato. La scheda d’allenamento sarà, per i novizi, un piano di condizionamento muscolare volto al graduale incremento delle prestazioni, soprattutto dal punto di vista cerebrale. Il cervello, ha bisogno di adattarsi all’idea di sollevare ripetutamente pesi, e i primi miglioramenti nasceranno proprio da una diversa risposta cerebrale allo stimolo allenante.

Al di là delle competenze di ognuno, spesso basta dare un’occhiata alle schede degli altri per rendersi conto che l’istruttore di turno ha una singolare tendenza a compilare piani d’allenamento pressoché identici, sia che si tratti di obesi iperlordotici, sia che si tratti di anemici sottopeso scoliotici. Questa è una cosa da fare, guardare in che modo, e in che misura, le schede degli altri sono diverse dalla propria. Nel caso siano identiche o quasi, meglio cambiare palestra, o farsi preparare da personale esterno.

Capita qualche volta che le schede tendano a variare poco, solo nel numero di set e in quello di ripetizioni, con esercizi sempre uguali. Questo, quasi sempre, è dovuto alla scarsità di macchinari di cui è dotata la palestra. Anche in questo caso, aria! Se di tanto in tanto dovesse venire la curiosità di domandare il perché di certi esercizi, di certe serie un po’ troppo corte o troppo lunghe, di un determinato esercizio che provoca uno strano dolorino alla schiena... ben vengano le domande all’istruttore. Sarà un ulteriore modo per sondarne le conoscenze, e la disponibilità.

Una risposta evasiva, quasi sempre, è sintomo di ignoranza. Non sono da prendere in considerazione persone, per quanto muscolose possano essere, che dispensano consigli su come eseguire gli esercizi. Più muscoloso non vuol dire più preparato, spesso le due cose sono in antitesi, per quanto strano possa apparire.

Rivolgetevi sempre e solo agli istruttori, e se in seguito il personale della vostra palestra non dovesse più soddisfarvi, beh, vorrà dire che è arrivato il momento di affidarsi a figure specializzate esterne alla palestra. In ogni caso, siate prudenti e pretendete sempre il meglio.

E’ della vostra salute e del vostro fisico che si sta parlando.



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