Nick: eCce|-\oM Oggetto: Data: 28/12/2002 15.38.55 Visite: 30
Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità. Il Silenzio Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili ed a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo e silenzioso. Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino sviluppato a metà. Noi respingevamo un comportamento esagerato e, quindi, esibizionista giudicandolo falso. Un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto Un discorso non veniva mai iniziato ne portato avanti con fretta. Nessuno poneva una domanda in modo avventato anche nel caso in cui la stessa fosse stata urgente o importante. Nessuno era obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso, era di dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune. Anche durante i discorsi facevamo attenzione ad ogni pausa, nella quale l'interlocutore rifletteva. Per i Dakota, il silenzio era eloquente. Nella disgrazia come nel dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova di stima e rispetto. Era così quando ci capitava qualche cosa di importante, di grande o di degno di ammirazione.
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