e a voi com'è andata?

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Nick: Viol4
Oggetto: e a voi com'è andata?
Data: 1/1/2003 18.10.59
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A voi com'è andata questa notte di Capodanno?
A me è piaciuta, proprio perchè non mi aspettavo nulla.
Due giorni passati ad ascoltare al telefono i drammi, le angosce esistenziali, i torcimienti di pancia degli amici... quella mollata dal fidanzato che urla: "lo voglio morto!", quell'altra in crisi con il marito per noia, quell'altro mollato dalla fidanzata dopo 8 anni, quell'altra triste perchè la madre non sta bene e vuole passare la notte a piangere assieme al fidanzato etc...
senza contare gli ex che inevitabilmente fanno il bilancio di fine anno e puntualmente tu ci rientri, anche dopo anni, e allora partono con le telefonate nostalgico-sentimentali.
"Marò, che paranoia che c'è in giro quest'anno", ho pensato.
Accetto la proposta di una cena a casa di una mia amica che abita a via Mezzocannone, centro della mia vita per tanti anni.
Scendo di casa alle 20.30, sono in macchina con un'altra amica, guido io, ed è un'esperienza fantastica.
Per strada non c'è assolutamente NESSUNO.
L'infernale piazza Mazzini vuota, zona Museo altrettanto vuota.
Passo davanti al I Policlinico, Piazza Miraglia, piazza S.Domenico. Non c'è un'anima. Mai successo. Parcheggio sotto alla mia ex facoltà, altro evento irripetibile. Tempo impiegato dal Vomero: 5 minuti netti.
Cena allegra, rilassata, nessuna pretesa di divertimento ad ogni costo. L'idea era di scendere prima di mezzanotte, ma il clima di rlassatezza impera, ed allora aspettiamo l'una e poi scendiamo, tutti già abbastanza brilli, io per prima.
Piazza S.Domenico, gruppi di studenti, di pukabestia, 4 poliziotti spauriti messi lì a controllare, uno mi guarda e fa: "buon anno", "anche a te" gli rispondo io, "jett o sang" dice un mio amico, è proprio una testa di c...
bellissima notte, non fa freddo, e chi l'avrebbe detto dopo tutta quella pioggia?
A piazza del Gesù esplodono delle bombe stile guerra del golfo, ma i poliziotti se ne fregano. Passiamo davanti al Velvet, doveva aprire verso l'una, è l'una e quarantacinque ed è ancora chiuso.
Qualcuno ci chiama: è il dj della serata, Stefano, chiuso in macchina con un amico col fiasco di vino in mano. "Che fai qui?" gli chiediamo. "Niente, sto aspttann, qua ce la prendiamo calma...".
Caccia il fumo e inizia a rollare una canna. me la passa, ed io che sono così schifiltosa e non lo faccio da una vita accetto, ce la passiamo, e quando lo salutiamo sento le gambe che non mi reggono. Porca miseria, ma che cavolo era? Un mio amico ride e fa: "l'agg sntut a l'addor ch er bbuon!".
In stato di trance arrivo alla stazione marittima, musica pessima, il mio amico esperto di musica dice "c munnezz!" però ride. gente di tutti i tipi, tanta gente intorno, e sono le 3.
Torniamo indietro, di fronte ad Architettura c'è un piccolo locale ed entriamo a salutare, perchè li conosciamo.
I Depeche Mode a tutto volume. Gli chiedo di mettere uno dei miei pezzi preferiti: "Free love", e lui lo fa. "Sharing our free love..." bellissima canzone.
Usciamo di nuovo, davanti allo Ska c'è folla, tanti ragazzi che bevono e fanno casino, il mitico "Lazzarella" dove devo fare a gomitate per entrare. Torniamo indietro, e andiamo a Via Paladino.
Dopo più di 10 anni sto sempre qua.
Le feste con le mie amiche fuorisede... che fine avranno fatto tutte loro? mah...
alcuni dei miei amici di stanotte sono gli stessi di allora, pare che nulla sia cambiato, e in fondo mi fa piacere. Altro locale dove siamo in pochi, lo conosco, sto cavolo di arredamento in 10 anni potevano anche cambiarlo...
Ho attraversato questa notte camminando, in mezzo alla gente, ed era quello che volevo fare.
Alle 5.00 ci separiamo, carico la mia amica che sta più persa di me in macchina, e ce ne andiamo.
L'accompagno a via Epomeo e l'abbraccio.
Lei torna a Madrid, dove vive da anni. Mi ha detto che forse andrà alcuni mesi x lavoro in Giordania, mollando marito e tutto il resto. "Cavolo Gabry" penso "non cambi mai, sei sempre un'eterna insoddisfatta". Si commuove nel salutarmi ed anch'io, anche se spero di andare a trovarla il prima possibile. Ma ogni volta questo distacco è sempre difficile, nonostante gli anni.
messaggi sul cellulare, è bello vedere che anche persone lontane, o che non sentivi da molto, in questa notte hanno pensato a te.
Arrivo lentamente a casa, e sono le 6.
Non ho sonno, vorrei leggere.
Cavolo, mia madre si è fregata il libro che stavo leggendo.
Vado in camera sua, la sveglio impietosamente, e mi rifrego il libro.
le parole ballano davanti agli occhi, ma non fa nulla.
Alle 7.30 finalmente mi addormento.
Anche questa è andata.