Nick: Copia&Inc Oggetto: Pacca sul sedere Data: 8/2/2005 11.34.49 Visite: 35
Nick: Copia&Inc Oggetto: Pacca sul sedere Data: 19/1/2005 12.7.31 Visite: 89 Pacca sul sedere? 14 mesi di cella Cassazione: "E' una violenza sessuale" Una pacca sul sedere vale 14 mesi di reclusione. Lo decide la Cassazione che ha ritenuto il gesto "un atto sessuale indirizzato verso zone erogene, idoneo a compromettere la libera determinazione del soggetto passivo in ordine alla sua sessualità". Ribaltata la precedente sentenza del 2001 che ammetteva la palpatina a patto che si trattasse di qualche "isolata e repentina pacca". Il condannato, un 40enne di Udine: "Non credo più alla giustizia" La Cassazione cambia radicalmente rotta e specifica, al contrario, che il gesto è da ritenersi "atto sessuale" seppure "di breve durata" e nonostante non abbia "determinato la soddisfazione erotica del soggetto attivo".A farne le spese un uomo di origine friulana, condannato per violenza sessuale. Ivan, di 40 anni, nel 2000 aveva colpito il fondo schiena di una giovane che stava telefonando da una cabina. La donna, irritata, decise prontamente di ricorrere al giudice. Ma Ivan fu assolto in primo grado, perché la Corte non riteneva che quel gesto, seppur offensivo, potesse costituire reato. La Corte d'Appello di Trieste non fu però dello stesso avviso. La condanna fu a 14 mesi per violenza sessuale. Contro la pronuncia l'uomo ha invano fatto appello alla Cassazione. La Suprema Corte - con la sentenza 876 - gli ha dato torto, confermando al condanna del Tribunale di Trieste. La pena verrà sospesa con la condizionale. "Non ho mai fatto male a nessuno" "Non credo piu' nella giustizia: i giudici non hanno creduto alla mia parola, un lavoratore, uno che ha famiglia, che non ha mai fatto male a una mosca, e mi hanno rovinato la vita": è il commento di Ivan P., di 40 anni, operaio, condannato dalla Cassazione. "Ho speso decine di milioni per difendermi da un'accusa che non ha alcun fondamento - spiega Ivan - e posso solo dire che i giudici che mi hanno visto in faccia, quelli del Tribunale di Tolmezzo (Udine), non hanno esitato ad assolvermi. Gli altri? Chi mi ha accusato? Non voglio dir nulla. Mi hanno rovinato la vita, per una vendetta familiare, non per altro". 19/1/2005 http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo239074.shtml
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