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Nick: ^Marley^
Oggetto: Una strana faccenda...
Data: 12/2/2005 15.51.11
Visite: 73

La Faccenda dei sogni

M
i ha sempre affascinato questa faccenda dei sogni, così vicini a noi ma che molto spesso appaiono così lontani ed irraggiungibili. Non so se è mai capitato anche a voi, ma al risveglio la mia sensazione è sempre la stessa : sono convinto di ricordare il sogno alla perfezione ma in fondo non ricordo nulla…mi spiego meglio…fin quando si tratta di ricordare il sogno per tratti sommari senza scendere nel particolare, la cosa mi riesce alquanto facile, ma appena cerco di ricordare le sfumature e i dettagli che lo caratterizzano, allora la mia mente è pervasa dallo smarrimento come “L’urlo” di Munch.


Si è sempre così, fateci caso…nel momento in cui decidiamo di riferire il nostro sogno a qualcuno la cosa riesce sempre più difficile di come sembri, ma non è una cosa voluta, è obbligatoria. Un esempio pratico sono quei sogni in cui riscontro alcuni numeri, nomi di persone, volti, melodie musicali…beh durante il sogno scommetterei una cifra che al risveglio sarei capace di ricordare tutto alla perfezione (e poi parliamoci chiaro alcuni sogni sono talmente “ben fatti” che sembrano veri). Puntualmente ti svegli al mattino e un amico o magari tua sorella ti chiede “Che hai sognato stanotte?”. A questo punto devi prima anteporti la domanda “Ma stanotte avrò mica sognato?” perché a volte non abbiamo neanche la coscienza di aver sognato e poi pensi…”Ma cosa?”. La cosa ti appare d’improvviso annebbiata, confusa, vaga!Quella stessa cosa su cui poche ore prima avresti potuto scrivere un libro,che rabbia!


Eppure ci ho pensato tanto a questa faccenda, a volte venivo pervaso da impulsi nervosi che mi portavano a sfogliare vecchie opere che trattavano il medesimo argomento come ad esempio “I sogni” di Sallustio, manuali di Freud, manuali di psico-analisi ma nessuno riusciva a darmi una risposta. A un certo punto la cosa mi ha incuriosito a tal punto che la mia reazione è stata opposta a quella che di solito si può avere, cioè quella cercare, cercare e frugare fin quando non trovi ciò che vuoi. Bensì ad un certo punto ho deciso di non pensarci più, sono arrivato al punto di credere che la risposta mi sarebbe giunta quando meno me l’aspettavo, tipo illuminazione celestiale. E così è avvenuto.


Premettendo che non ho nessuna esperienza nel campo della psico-analisi o psicologia, che l’ultima fiaba l’ho letta alla tenera età di 8 anni, la mia spiegazione nasce come se fosse un vecchio mito Greco, un paradosso che mi ha colpito e mi ha fatto meravigliare di me stesso.


Se ritorniamo alla creazione del mondo(ma proprio all’inizio), cioè quando il Signore creò il mare, i continenti e dopo un po’ l’uomo, dobbiamo fermarci e riflettere un po’: dopo la brutta esperienza che Adamo ed Eva avevano avuto in Paradiso con il famoso episodio della mela, il Signore decise di spedire i nostri cari predecessori sulla terra(aperta da poco), affidandogli dei castighi (e devo dire dei più amari!). Ad Eva spettò quello di proliferare e di patire le sofferenze della gravidanza, mentre ad Adamo quelle di dover lavorare sodo per sfamare la famiglia. Ma se a questo punto facessimo scendere il sipario, la vicenda  sembrerebbe una commedia mal fatta come alcune di quelle compagnie teatrali appena formate, eseguita con costumi riciclati e luci da palco appena visibili.


Bisogna, invece, pensare che la vita di Adamo ed Eva sarebbe stata troppo dura ed insopportabile per due esseri che fino a poco tempo prima avevano abitato il paradiso, insomma abituati a tutto ciò che è scontatamente bello, empirico…allora il Signore, colto da un senso di rimorso, decise di sminuirgli la pena regalandogli qualcosa in cui avrebbero rivisto loro stessi o ciò che avrebbero desiderato essere, i sogni. Chiaramente i sogni fecero si che la vita mondana gli risultasse meno dura e potesse assumere l’aspetto di un gelato panna-cioccolato (il marrone del cioccolato la realtà nuda e cruda, il bianco della panna i sogni), un modo come un altro, in pratica, per spezzare la quotidianità. >>


Le cose andarono bene per alcuni giorni e i due consorti vissero felici, contenti e indisturbati. Ma a un certo punto subentrò un sentimento a loro sconosciuto: l’invidia. Beh i loro cari amici del Paradiso avevano già sofferto abbastanza per il distacco improvviso e in qualche modo volevano riscattarsi: approfittando del dono dei sogni che il Signore aveva permesso ad Adamo ed Eva, essi espressero il desiderio di poter stare in loro compagnia almeno quando i due avrebbero preso sonno, in un certo senso abitare i loro sogni. Intenerito da questa forma di amicizia così forte che correva tra loro, il Creatore decise di concedergli ancora una volta un piacere. Ma presto le cose si inasprirono perché, ogni notte, Adamo ed Eva non facevano altro che lamentarsi con i vecchi amici del funzionamento della vita mondana, di tutte le nuove emozioni che avevano appreso quali il dolore, la vergogna, l’invidia, la cattiveria e le ovvie delusioni. Presto le voci di malcontento si diffusero in tutto il Paradiso e ad un certo punto giunsero anche alle orecchie del Signore (ammesso che le abbia realmente), il quale infuriato per la mancanza di rispetto nei suoi confronti, convocò tutti gli Angeli del Paradiso per discutere del problema. Dopo un lungo discutere venne deciso di dividere l’esistenza degli umani in due aspetti : la vita mondana e la vita irreale, quella dei sogni, che veniva ad essere un ponte tra il mondo e l’Aldilà. Ma la cosa più importante era che gli umani non avrebbero potuto usufruire di tutto ciò che riguardava la vita dei sogni (argomenti, nomi, numeri e tutto ciò che può essere rilevante), e viceversa. In questo modo il Creatore insegnò agli umani un nuovo sentimento, l’orgoglio, fino ad ora sconosciuto e ritenuto lontano dai loro ideali di vita.


Da quel giorno la nostra esistenza è diventata binomia, mentre dormiamo siamo schiavi di una realtà che non ci appartiene ma nella quale, chissà quante volte, abbiamo desiderato di vivere per una ragione o per un’altra, forse per il fatto che riusciamo più facilmente a sentirci Autori della nostra esistenza…attacchi la spina del subconscio e il gioco è fatto, un sogno lucido insomma…


Mentre da svegli siamo così inchiodati ad una realtà fatta di forme e qualità nella quale bisogna stare attenti a tutto, attenti a non sbagliare niente perché non esiste un tasto del rewind…insomma una pagina scritta a penna direttamente in bella e consegnato in fretta e furia ad una maestra che ci mette a dura prova ogni giorno e che non tollera proroghe, la morte.

11 Febbraio 2005 signed by ^Marley^




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